Ipnosi nelle donne: La presente analisi della letteratura scientifica indica che l’ipnosi può essere efficacemente utilizzata come strumento per il miglioramento della qualità della vita e di promozione del benessere femminile.
L’ipnosi è una disciplina che vanta una lunga e prestigiosa storia. Permette di raggiungere uno stato di coscienza diverso dalla veglia comunemente detto trance ipnotica. In questo stato l’attenzione del soggetto diventa estremamente focalizzata e rivolta verso l’interno. Si tratta di uno stato naturale che emerge spontaneamente più volte al giorno, ma che può essere consapevolmente sfruttato per recuperare energie, rielaborare le esperienze vissute, gestire ansia, stress e dolore.
Rappresenta una metodologia senza effetti collaterali, ma può essere considerata un’efficace strumento per favorire il benessere della donna? Cosa dice la letteratura sull’utilizzo dell’ipnosi nelle donne durante le varie fasi del loro ciclo di vita?
Per rispondere a questa domanda, l’articolo presenta una rassegna della letteratura scientifica pubblicata a partire dal 2005.
Ipnosi nelle donne: contro i sintomi della dismenorrea del ciclo mestruale
La dismenorrea, o mestruazione dolorosa, è uno tra i disturbi ginecologici più comunemente lamentati (60%-90%), che colpisce soprattutto le donne più giovani (sotto i 25 anni) limitandone le attività quotidiane nel 16-29% dei casi (Ju et al.,2013). Si parla di dismenorrea primaria quando non si riscontra alcun tipo di patologia pelvica a cui ricondurne la causa. La dismenorrea può presentarsi associata a mal di testa, nausea, vomito, diarrea, mal di schiena, dolori muscolari (El-Gilany et al., 2005). Stress, tensioni, ansia sono fattori che possono acuire la sensazione di dolore.
Saha et al. (2014) dimostrano che gli interventi che utilizzano l’ipnosi hanno la medesima efficacia dei trattamenti farmacologici tipicamente utilizzati contro i sintomi della dismenorrea. Nel loro studio, l’ipnosi sortisce effetti anche a lungo termine, a distanza di tre mesi dalla fine dell’intervento.
Sebbene questo sia l’unico studio esplicitamente rivolto agli effetti dell’ipnosi in casi di dismenorrea, l’utilizzo dell’ipnosi per la gestione del dolore sta ricevendo sempre maggior attenzione perché si tratta di una metodica relativamente facile da somministrare e senza effetti collaterali (Stoelb, Molton, Jensen, and Patterson, 2009).
Una gran mole di letteratura scientifica ne dimostra l’efficacia in molti tipi di dolore (ad esempio: Cassileth & Keefe, 2010, Jensen et al., 2009, Berger et al., 2010; Jensen et al., 2009).
Ipnosi nelle donne: contro il vaginismo
Il piacere sessuale è una componente fondamentale della qualitá della vita e della soddisfazione della vita di coppia. Non esistono studi randomizzati che dimostrino l’efficacia dell’ipnosi nei disturbi del piacere sessuale femminile. Meritano tuttavia di essere citati il lavoro di Pourhosein & Ehsan (2011), che riporta un case report in cui l’ipnosi si è dimostrata efficace nel trattare un caso di vaginismo e lo studio di Pullak et al. (2007) che, sebbene non conclusivo, considera gli interventi che utilizzano l’ipnosi promettenti nella cura della vestibolite vulvare.
Ipnosi nelle donne: Ipnosi e Fertilità
Hämmerli, K., Znoj, H., & Barth, 2009 forniscono la più recente e rigorosa meta analisi sull’efficacia degli interventi psicologici in termini di numero di gravidanze in coppie con problemi di fertilità. Dalla loro meta-analisi emerge che gli interventi psicologici contribuiscono all’aumento del tasso di fertilità. Gli autori ipotizzano, che questo incremento possa dipendere da una migliore e maggiore attività sessuale delle coppie, spesso messa in crisi dai problemi di fertilità stessi.
Levitas et al. (2006) presentano i risultati dell’utilizzo dell’ipnosi durante le procedure di fecondazione in vitro. Secondo gli autori, il momento più atteso e spesso stressante della procedura è il trasferimento degli embrioni (TE) nell’utero della donna. Proprio tale stress può innescare una serie di manifestazioni del sistema nervoso simpatico (aumento della pressione sanguigna, tachicardia, tachipnea) e in alcuni casi la frequenza delle contrazioni uterine. Il presente studio riporta un significativo aumento del tasso di gravidanze nelle donne appartenenti al gruppo che utilizzavano l’ipnosi durante ET.
Tali dati sono in linea con gli studi che dimostrano il ruolo dell’ipnosi nel ridurre gli stati di ansia pre-operatoria (Saadat et al., 2006) e altre procedure mediche invasive (Schnur, 2008, Tefikow et al, 2013).
Ipnosi nelle donne: il periodo della gravidanza, del travaglio e del parto
L’applicazione dell’ipnosi e dell’autoipnosi in gravidanza e in preparazione al parto è forse l’ambito più studiato e documentato. Nell’arco di tempo considerato dalla nostra revisione della letteratura, sono state pubblicate due review sul tema (Brown e Hammond, 2007; Landolt e Milling (2011). Entrambe indicano che l’ipnosi può essere efficacemente utilizzata per tutto il corso della gravidanza, contribuendo al controllo delle nausee, della pressione e dell’ansia; accorcia la durata del travaglio, diminuisce la durata dell’ospedalizzazione e riduce l’incidenza della depressione post-partum. Infine, i bambini nati da madri che avevano affrontato il parto con tecniche ipnotiche tendono ad avere punteggi Apgar significativamente migliori.
Particolarmente interessante è il lavoro di Guse, Wissing & Hartman (2006), focalizzato sul rafforzare le risorse e i punti di forza di un gruppo di donne alla loro prima gravidanza.
I loro risultati indicano che le donne del gruppo sperimentale, cioè coloro che hanno ricevuto 6 sessioni di ipnoterapia a indirizzo Ericksoniano, mostravano indici di benessere significativamente migliori del gruppo di controllo a due settimane dal parto. A dieci settimane, livelli di depressione e sintomi psicopatologici significativamente inferiori.
Ipnosi nelle donne nel passaggio alla menopausa
I dati del rapporto ONDA (2014), riportano che solo l’1 % delle donne italiane vive la menopausa senza alcun disturbo. Il 90% soffre di vampate di calore, spesso accompagnate da irritabilità, il 40 %; aumento di peso, il 30%, difficoltà a dormire il 20% e depressione il 20%.
Le terapie ormonali sostitutive comportano spesso effetti collaterali che ne riducono la compliance.
Elkins et al., (2013) riportano una riduzione della frequenza e dell’intensità delle vampate di calore nelle 93 donne nel gruppo sperimentale con ipnosi. Tale riduzione emergeva sia dai report delle donne, sia dalle misurazioni fisiologiche. Anche le misure relative alla qualità del sonno risultano migliorate.
Le vampate di calore sono un sintomo comune anche nelle donne sottoposte a chemioterapia (78%). Per queste donne le terapie non farmacologiche spesso non sono indicate. Elkins e colleghi hanno condotto uno studio pilota (2007) seguito da un più esteso studio randomizzato (2008) sull’efficacia dell’ipnosi sulle vampate di calore in pazienti oncologiche, riportando una diminuzione delle vampate (frequenza e intensità), accompagnata da un miglioramento del tono dell’umore, del sonno e degli stati di ansia.
Conclusioni
La presente analisi della letteratura scientifica indica che l’ipnosi può essere efficacemente utilizzata come strumento per il miglioramento della qualità della vita e di promozione del benessere femminile.