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Intelligenze Multiple – Introduzione alla Psicologia

La teoria delle intelligenze multiple sostiene l’esistenza di altre diverse forme di intelligenza oltre a quelle logico-matematica e linguistica.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 31 Mar. 2016

Gardner, partendo da studi eseguiti su bambini dotati da diversi capacità intellettive, riesce a desumere l’esistenza di differenti aspetti legati all’intelligenza: la teoria che ne deriva sarà definita, dallo stesso Gardner, teoria delle Intelligenze multiple.

INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA RUBRICA DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA IN COLLABORAZIONE CON LA SIGMUND FREUD UNIVERSITY DI MILANO  

 

Intelligenze multiple: introduzione

La scorsa settimana si è parlato del concetto di intelligenza e di come poterla misurare attraverso diversi reattivi psicometrici. Alla fine, si è giunti alla conclusione che non esiste una definizione unitaria d’intelligenza, ma due teorie generali: la prima in cui si attesta l’esistenza di un unico fattore e la seconda che individua più forme di intelligenza, principalmente di tipo logico matematico.

Più tardi, esattamente nel 1983, Gardner, ricercatore di Harvard, sosteneva che l’intelligenza non fosse un costrutto quantificabile e raggruppabile numericamente, ma è composta da diversi fattori indipendenti tra loro.

Quindi, nel periodo di massimo splendore della psicometria e del comportamentismo, si scoprì che la mente, tabula rasa, poteva essere addestrata all’apprendimento di nuove abilità.

Per questo era possibile acquisire nuove capacità grazie alla presenza di diverse forme di intelligenza. Si tratta di diversi domini di abilità specifiche per specifiche funzioni cognitive.

 

 

La teorie delle intelligenze multiple

Gardner criticando le teorie vigenti, perché considerate riduttive e statiche, e partendo da studi eseguiti su bambini dotati da diversi capacità intellettive, riesce a desumere l’esistenza di differenti aspetti legati all’intelligenza. Tali risultati furono confermati da ricerche eseguite su pazienti con ictus a cui mancavano delle funzioni cognitive, e, di conseguenza, hanno permesso di formulare un concetto molto più ricco di intelligenza. Partendo da questo presupposto si ottenne una forma di intelligenza composta da ben sette abilità intellettive. La teoria che ne deriva sarà, dunque, definita dallo stesso Gardner teoria delle Intelligenze multiple.

La teorie delle intelligenze multiple è stata inserita nel libro ‘Frames of the Mind’, scritto nel 1983 e conosciuto in Italia come ‘Formae mentis’, in cui si sosteneva l’esistenza di diverse forme di intelligenza in aggiunta a quelle già conosciute.

Secondo Gardner, i test usati per misurare l’intelligenza sono volti a rilevare soltanto due tipi di intelligenza: quella linguistica e quella logico-matematica, ma esistono in aggiunta altre cinque forme di intelligenza:

  • l’intelligenza spaziale;
  • l’intelligenza sociale;
  • l’intelligenza introspettiva;
  • l’intelligenza corporeo cinestetica;
  • l’intelligenza musicale.

Gardner sostenne che il contesto socio-culturale dell’epoca, che si stava diffondendo in occidente, abbia dato maggiore peso scientifico solo alle intelligenze linguistico-verbale e logico-matematica, trascurando volutamente le altre, più diffuse in culture diverse.

Col tempo, dunque, successe che l’informatizzazione permise di evolvere in nuove forme di apprendimento aventi come prodotto finale la diffusione di software, di hardware, di forme di ingegneria, tutti figli dell’intelligenza spaziale, a cui si affianca quella logica. Inoltre, si valorizzarono le capacità introspettive che consentono una migliore collaborazione gruppale, peculiarità delle menti molto plastiche e creative.

La stimolazione e lo sviluppo di nuove forme di capacità intellettive legate alle diverse forme di intelligenza permetterebbe di avere delle menti capaci di apprendere a 360° atte ad acquisire molte competenze aggiuntive rispetto a quelle richieste in passato.

La staticità mansionale sia in ambito lavorativo sia culturale non premetteva affatto alla mente di evolversi e di sperimentare nuove forme di intelligenza, ma restituiva una statica forma di apprendimento globale.

 

 

La teoria delle intelligenze multiple: le diverse intelligenze

L’intelligenza logica-matematica e linguistica erano stati largamente studiate dagli psicometristi e continuavano a essere sviluppate durante le ore di insegnamento scolastico. Le altre tre forme di intelligenza, cinestetica, musicale e spaziale, erano associate alle arti e mestieri, mentre le ultime due, intra e inter- personale, erano state definite dallo stesso Gardner intelligenze personali o emotive (Gardner 1983).

Osserviamo nel dettaglio in cosa consistono:

  • L’intelligenza linguistica, è la capacità di apprendere e riprodurre il linguaggio, usandolo in maniera appropriata per esprimersi verbalmente e in forma scritta.
  • Intelligenza logico-matematica, consiste nella capacità di analizzare i problemi in modo logico, eseguire operazioni matematiche, e indagare le questioni scientificamente, grazie al pensiero logico e deduttivo.
  • Intelligenza musicale: coinvolge l’abilità di comporre, riconoscere e riprodurre modelli musicali, toni e ritmi.
  • Intelligenza corporeo-cinestetica: quella degli atleti, danzatori, preparatori atletici, è l’abilità di utilizzare il proprio corpo o parti di esso per risolvere i problemi attraverso il coordinamento dei movimenti del corpo.
  • Intelligenza spaziale: consta nel riconoscere e utilizzare lo spazio e le aree a esso correlate.
  • Intelligenza interpersonale: è la capacità di comprendere le intenzioni, le motivazioni e i desideri delle altre persone, permettendo in questo modo di lavorare efficacemente anche in gruppo.
  • L’intelligenza intrapersonale: consiste nell’essere consci dei propri sentimenti e di saperli esprimere senza farsi sopraffare. È, dunque, l’abilità di capire se stessi, individuando le proprie paure e motivazioni. Lo scopo è utilizzare queste informazioni per svolgere una vita volta al raggiungimento di scopi specifici.

Queste forme di intelligenza spesso sono utilizzate contemporaneamente e si completano a vicenda per riuscire a raggiungere maggiore successo e per risolvere efficacemente i problemi.

In sostanza, secondo Gardner lo scopo dell’essere umano è capire come utilizzare al meglio queste intelligenze per raggiungere un maggiore benessere individuale e in situazioni di gruppo.

 

 

La teorie delle intelligenze multiple: esistono altre forme di intelligenza?

Ricerche successive eseguite dallo stesso Gardner e dei suoi colleghi hanno evidenziato l’esistenza di altre possibili intelligenze aggiuntive: naturalistica, spirituale e esistenziale, e morale, ma solo la prima potrebbe essere aggiunta alle sette.

Nel dettaglio:

  • l’Intelligenza naturalistica, permette agli esseri umani di riconoscere, classificare e individuare alcune caratteristiche dell’ambiente. Tale abilità consente di interagire con il mondo fino a rendere proprie alcune caratteristiche.
  • l’intelligenza spirituale, che riguarda le abilità di entrare in contatto con ciò che concerne il proprio spirito e le capacità di prendersene cura.
  • Intelligenza esistenziale, capacità umana di riflettere sulla propria esistenza, compresa la vita e la morte. È alla base del pensiero filosofico, ed è legata alla capacità di usare e coordinare le diverse forme di intelligenza
  • In fine, l’intelligenza morale è quella parte dell’intelligenza legata alla sfera della moralità intesa in termini di regole e atteggiamenti morali.

 

 

Le intelligenze multiple e le sue applicazioni

Chiaramente, la teoria delle intelligenze multiple non è stata prontamente accettata all’interno della psicologia accademica. Tuttavia, ha avuto riscontri da molti educatori che l’hanno applicata in diversi insegnamenti scolastici.

Secondo, quanto sostenuto da Gardner, è molto difficile sviluppare tutte queste forme di intelligenza in ambito scolastico, ma la cosa importante è sapere della loro esistenza e prendere questa teoria come guida alla formazione. Altrimenti, significherebbe supportare contemporaneamente sette tipi di insegnamenti diversi, ottenendo un risultato non garantito.

Tutte le intelligenze sono necessarie per vivere bene la vita, ma possono essere implementate attraverso programmi specifici effettuabili con piccoli laboratori creativi che non eliminano tempo alle principali attività formative, ma stimolano la creatività e la plasticità cerebrale.

A tutt’oggi la scuola italiana, nello specifico, adotta un modello in cui si valorizzano prevalentemente le forme di intelligenza logico-matematica e linguistica. Il risultato è quello di esaltare gli alunni più dotati di ragionamento logico e di abilità linguistiche a discapito di coloro che possiedono forme di intelligenza diverse, ma non meno importati delle altre perché permetterebbero di avere una maggiore connessione con la realtà e maggiore competenza dei propri stati interni.

 

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Gardner, Howard (1983; 1993) stati d'animo: la teoria delle intelligenze multiple, New York: Basic Books.
  • Bruner, J (1960) Il processo di educazione , Cambridge, Mass .: Harvard University Press.
  • Gardner, H., (2010). Formae mentis, Feltrinelli, Milano.
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