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Come le tasse sulle sigarette riducono la mortalità infantile

L'aumento delle tasse sulle sigarette riduce il fumo delle donne in gravidanza e di conseguenza la mortalità infantile - Psicologia

Di Zeno Regazzoni

Pubblicato il 18 Dic. 2015

Aggiornato il 21 Dic. 2015 14:35

L’aumento delle tasse sul prezzo di un pacchetto di sigarette negli USA è fortemente associato con una minore mortalità infantile.

Questo è ciò che emerge da un recente studio condotto da Stephen Patrick, presso la Vanderbilt University, e appena pubblicato sulla rivista Pediatrics. Tale analisi è stata condotta utilizzando i dati dal 1999 al 2010 del Center for Disease Control americano circa la mortalità infantile (morte nel primo anno di vita), le sue cause e i dati sulla fluttuazione di prezzi e tassazione del tabacco. Effettivamente, il fumo negli Stati Uniti è un problema a priorità assoluta, poiché lo stesso CDC lo ha recentemente identificato come la maggiore causa di morte e disabilità negli USA, calcolando tutti i casi di patologie di natura cardiovascolare causate sia direttamente che indirettamente dal fumo.

Già altre ricerche in passato hanno mostrato come le donne fumatrici durante la gravidanza abbiano molte più probabilità di mettere al mondo neonati sottopeso, nati prematuramente o vittime della Sudden Death Infant Syndrome (SIDS), patologia di origine ancora completamente sconosciuta, che porta nel primo anno di vita alla morte di bambini apparentemente perfettamente sani. Un aumento della tassa sul tabacco si era già rivelato fortemente correlato con una diminuzione del suo consumo durante la gravidanza e con un conseguente decremento di nascite premature e sottopeso, ma fino ad oggi nessuno studio aveva direttamente confrontato la tassazione del tabacco con la frequenza di morti infantili.

Ben oltre ogni aspettativa, la presente ricerca mostra come per ogni singolo dollaro di incremento del prezzo delle sigarette si verifichino due morti infantili in meno al giorno, ovvero 750 morti in meno nell’intero anno (3,2%)! In particolare, tale correlazione si dimostra essere particolarmente forte nel caso dei neonati afroamericani, che normalmente hanno il doppio delle possibilità di morire prima del loro primo compleanno rispetto a tutti gli altri neonati: prevedibilmente, poiché la popolazione afroamericana è distribuita per la maggior parte nei ceti economicamente più bassi, è anche quella che risente di più di un aumento economico di un prodotto di largo consumo come la sigaretta.

In conclusione, questo studio rivela come la tassazione del tabacco sia uno strumento efficace e credibile di decremento del numero di fumatori e conseguente prevenzione di malattie e mortalità del fumatore stesso e del neonato che questi porta in grembo. Nonostante i dati riportati si riferiscano esclusivamente agli Stati Uniti, non sono certo da sottovalutare e ignorare qui in Italia, visto e considerato che il bel paese ha il più alto tasso di mortalità infantile rispetto ai maggiori paesi europei (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna; dati ONU 2012).

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