Chi fa più sesso è più felice? L’opinione comune e i media affermano che sia così e non mancano in letteratura i dati a sostegno di questa tesi. Un recentissimo studio dell’Università di Toronto, tuttavia, sembra delineare una realtà almeno in parte diversa.
Analizzando un campione di oltre trenta mila soggetti, i ricercatori hanno esaminato la correlazione tra frequenza dei rapporti sessuali e benessere psicologico. I risultati smentiscono il luogo comune che vede i rapporti sessuali come inesauribile fonte di benessere: così come accade per la maggior parte delle attività piacevoli, oltre una certa soglia all’incremento dell’attività non corrisponde un incremento del benessere. Un po’ come avviene, per esempio, con le attività di socializzazione: uscire qualche sera alla settimana è considerata un’attività piacevole dalla maggior parte delle persone, ma molti concorderebbero nell’affermare che vedere gli amici tutte le sere rischia di stressare più che divertire.
In particolare, lo studio rileva un’associazione curvilinea tra le due variabili, affermando che a rapporti più frequenti corrisponde maggiore benessere, ma la correlazione scompare quando si supera la frequenza di una volta a settimana. Con una precisazione: il quadro delineato riguarda gli individui coinvolti in relazioni affettive stabili e i rapporti sessuali che hanno luogo all’interno di queste relazioni, mentre per i single non è stata registrata alcuna correlazione significativa. A fare la differenza tra le due categorie, forse, ci sarebbe il legame tra frequenza sessuale e soddisfazione per la relazione, a sua volta significativamente correlata al benessere psicologico degli individui coinvolti in legami affettivi.
Ma come spiegare l’assenza di benefici ulteriori quando la frequenza è superiore ad una volta a settimana?
Nel cercare una risposta al quesito, si tenga a mente che la maggior parte delle coppie ha rapporti proprio con cadenza settimanale. È possibile che le persone coinvolte in relazioni affettive stabili abbiano rapporti una volta a settimana perché hanno riscontrato, sulla base della propria esperienza, che in questo modo traggono il massimo beneficio dall’intimità di coppia. È tuttavia possibile anche l’opposto: il benessere psicologico potrebbe essere associato alla frequenza settimanale dei rapporti con il partner perché è ciò che fa la maggior parte delle coppie e, dunque, si esce indenni dal confronto sociale. Ulteriori studi permetteranno un approfondimento della questione, ma resta un dato interessante: al contrario di quanto si tenda a pensare, nella gestione quotidiana di un lavoro, di una famiglia e di una casa, preservare uno spazio per l’intimità di coppia è fondamentale, ma l’equilibrio e il rispetto delle proprie esigenze è parimenti indispensabile. Perché, come dicono gli autori, more is not always better.