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Metacognitive beliefs and Desire Thinking as Predictors of Craving and Alcohol Use – Forum di Assisi 2015

Scopo della ricerca è verificare se credenze metacognitive e pensiero desiderante sono predittori di craving e uso di alcol nella popolazione clinica e non

Di Redazione, Francesca Martino, Gabriele Caselli

Pubblicato il 06 Nov. 2015

Dal VI FORUM sulla FORMAZIONE in PSICOTERAPIA – Assisi 2015

Metacognitive beliefs and Desire Thinking as Predictors of Craving and Alcohol Use

Ceci G.,Felicetti F., Martino F., Rampioni M., Romanelli P., Troiani L., Caselli G.
Studi Cognitivi, Sede di San Benedetto del Tronto IV anno; London South Bank University
Relatore: Felicetti Federica

Scopo della ricerca è quello di verificare se le credenze metacognitive e il pensiero desiderante sono predittori di craving e uso di alcool nella popolazione clinica e in quella non clinica.

Il Modello Metacognitivo Trifasico per i disturbi alcool correlati (Spada, Caselli & Wells 2012) è stato sviluppato al fine di migliorare la comprensione del funzionamento di tale popolazione clinica e di promuovere trattamenti specifici per questa problematica e descrive da una prospettiva psicologica i tre stati dinamici che caratterizzano il consumo problematico di alcol: anticipazione/desiderio (craving), consumo/intossicazione, astinenza, stati che sono ben conosciuti e descritti anche a livello neurobiologico (Koob & Volkow, 2010), ma che non sono mai stati esplorati in termini cognitivi. Il modello è bastato sulla presenza di tre componenti metacognitive chiave: il pensiero desiderante, processi cognitivi disfunzionali (rimuginio e ruminazione), credenze metacognitive.

In linea con il modello trifasico, lo scopo della nostra ricerca è quello di verificare se le credenze metacognitive e il pensiero desiderante sono predittori di craving e uso di alcool nella popolazione clinica e in quella non clinica. Lo studio è una ricerca osservazionale longitudinale condotta su popolazione clinica con problematiche legate all’uso di alcool e popolazione non clinica.

Il campione è costituito da 50 soggetti con Problematiche legate all’uso di alcol (popolazione clinica) e 150 soggetti senza Problematiche legate all’uso di alcol (popolazione non clinica). L’arruolamento è avvenuto in strutture cliniche (Comunità/ Sert) per il gruppo con Problematiche da uso di alcol e in altri centri per il gruppo di confronto (università/scuole di specializzazione/altro). I soggetti segnalati verranno valutati attraverso una batteria di test costituita da:

  • scheda raccolta dati;
  • Quantity-frequency Scale (QFS);
  • The alcohol use disorders identification test (AUDIT);
  • Penn Alcohol Craving Scale (PACS);
  • Desire Thinking Questionnaire (DTQ);
  • Metacognition about Desire Thinking Questionnaire (MDTQ);
  • Positive Alcohol Metacognitions Scale (PAMS);
  • Negative Alcohol Metacognitions Scale (NAMS);
  • Alcol Metacognitive Monitoring Scale (AMMS);
  • Frustration Discomfort Scale-Revised (FDS-R);
  • Start Signal Questionnaire (SSQ);
  • Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS).

Le valutazioni successive vengono effettuate a 3, 6 e 12 mesi dal T0 e prevedono la somministrazione delle seguenti scale:

  • Quantity-frequency Scale (QFS);
  • The alcohol use disorders identification test (AUDIT);
  • Penn Alcohol Craving Scale (PACS);
  • Desire Thinking Questionnaire (DTQ).

Al fine di verificare le ipotesi, verranno condotte una serie di regressioni multiple volte ad indagare se le credenze metacognitive e il pensiero desiderante sono predittori di craving e abuso di alcol nelle fasi successive. La sintomatologia ansioso-depressiva e la scarsa tolleranza della frustrazione verranno considerate come covariate di tale relazione.

 

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SCRITTO DA
Francesca Martino
Francesca Martino

PSICOTERAPEUTA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE Codidatta Studi Cognitivi Milano

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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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