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Non guardami così che sbando: la rabbia, e altre espressioni, influenzano i movimenti di chi guarda

Uno studio dimostra che un’espressione emotivamente carica, specie se l’emozione è la rabbia, può influire sul corso delle nostre azioni anche alla guida.

Di Redazione

Pubblicato il 14 Ott. 2015

SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati

 

Un viso con un’espressione emotivamente carica, specie se l’emozione è la rabbia, può influire sul corso delle nostre azioni, così sostiene una ricerca della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste pubblicata su Cognitive Neuroscience.

8 ottobre 2015 L’effetto distraente è potenzialmente pericoloso in alcune situazioni (la guida per esempio). Una faccia che entra nel vostro campo visivo vi distrarrà, influenzando il corso delle vostre azioni (funziona come una sorta di attrattore). Ma cosa esattamente nel viso è così irresistibilmente “attraente”?

Secondo uno studio della SISSA sia il sesso del viso che l’emozione espressa hanno effetti distraenti, ma la seconda sembra rispondere a un meccanismo più profondo, automatico e implicito. Elisabetta Ambron, ricercatrice della SISSA, Raffaella Rumiati, professoressa della SISSA e responsabile del laboratorio INSULA, e Francesco Foroni, ricercatore della SISSA, hanno condotto alcuni esperimenti in cui un compito motorio eseguito sul monitor di un tablet veniva disturbato dall’apparizione di facce.

Gli esperimenti in realtà erano due. Durante l’esecuzione del compito motorio, nel primo si chiedeva al soggetto di osservare e riportare il tipo di emozione espressa dalla faccia, nel secondo il suo sesso. In entrambi i casi le facce distraenti variavano sia per sesso che per espressione così che nell’esperimento 1 il sesso era considerata una variabile “non pertinente” con il compito, mentre l’espressione era la variabile pertinente. Viceversa accadeva nell’esperimento 2.

In entrambi gli esperimenti la dimensione pertinente influenzava la traiettoria tracciata sul tablet con il dito (la attirava verso il punto dello schermo dove la faccia era apparsa), ma solo nell’esperimento due anche la variabile non pertinente, aveva lo stesso effetto di quella pertinente. Questo significa, secondo gli autori, che le espressioni emotivamente cariche sono un potente distrattore che funziona anche a livello implicito (senza che l’attenzione sia già rivolta a questo tipo di stimolo).

[blockquote style=”1″]Le espressioni, in particolare la rabbia, che è stata quella a mostrare l’effetto più marcato negli esperimenti, sono stimoli evolutivamente importanti perché possono per esempio difenderci da aggressioni. Per questo il risultato non stupisce. L’aspetto negativo di questo effetto distrattore, d’altro canto, è che può portare a situazioni pericolose. Immaginate un individuo che alla guida sia distratto da cartelloni pubblicitari che ritraggono delle facce, non è una situazione così improbabile. Chi si occupa di sicurezza stradale dovrebbe tenerne conto[/blockquote] spiega Foroni.

 

 

 

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