expand_lessAPRI WIDGET

Le prime relazioni del bambino. Dalla nascita a due anni, i legami fondamentali per lo sviluppo (2015) – Recensione

Il testo fornisce una panoramica della crescita fisica, cognitiva e “interpersonale” del bambino dalla nascita ai primi 2 anni di vita - Psicologia

Di Walter Sapuppo

Pubblicato il 28 Set. 2015

Aggiornato il 25 Gen. 2016 10:32

 

In un mare magnum di letteratura (per addetti ai lavori e divulgativa, con differenti livelli di credibilità scientifica) relativa allo sviluppo dei bambini fino ai 5/6 anni, Lynne Murray – Professoressa di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Reading (UK) – propone un prezioso testo con l’obiettivo di fornire una panoramica sullo sviluppo psicologico del bambino nei primi due anni di vita. In questo periodo di sviluppo, infatti, si assiste a una rapida crescita fisica, cognitiva e “interpersonale” del bambino che corrisponde anche a diversi “livelli” di interazione (e difficoltà) con le figure di accudimento.

Il primo capitolo del manuale è dedicato allo sviluppo sociale del bambino. Tale argomento rappresenta un aspetto cruciale del libro e risulta avere molteplici implicazioni sia dal punto di vista del bambino che delle figure di accudimento. Il bambino, infatti, mostra una naturale propensione alle relazioni e, nel corso dei primi due anni di vita, si può osservare una graduale e continua modificazione delle modalità con cui si relaziona ai genitori e agli altri bambini. Tali cambiamenti vengono percepiti dai genitori che, generalmente in maniera del tutto naturale, compiono delle “correzioni sintoniche” che facilitano e promuovono tali mutamenti.

Nel secondo capitolo, invece, l’attenzione dell’autrice si focalizza sulla natura della relazione di attaccamento/accudimento tra genitori e bambino. Tale relazione costituisce l’alveo nel quale il benessere del bambino si sviluppa e rappresenta, quando ben “sintonizzata”, un fattore protettivo che consente la diminuzione del rischio di sviluppare future problematiche comportamentali e affettive. Le difficoltà di “sintonizzazione”, infatti, possono rappresentare delle problematiche complesse da individuare e trattare. A tal proposito, infatti, l’autrice pone l’accento sulla formazione e gli alti standard qualitativi che dovrebbero contraddistinguere le strutture e il personale impegnato nel lavoro con questa delicata fase di crescita (dagli asili nido ai centri di aiuto per genitori in difficoltà).

Altra fase cruciale nello sviluppo psico-fisiologico del bambino è la regolazione emotiva. Il terzo capitolo è dedicato a questo complesso argomento e a come i genitori influiscano su tale processo. Il bambino, infatti, tende a regolare le proprie esperienze emotive in maniera naturale ma, in un ambiente emotivo di sostegno, affetto e prossimità dei genitori (anche attraverso il contatto corporeo), tale processo viene favorito e “guidato”. L’autrice si sofferma anche sulla gestione dei comportamenti “difficili” (i.e., esteriorizzanti e interiorizzanti) e sulla gestione efficace degli stessi attraverso esemplificazioni grafiche dei momenti “critici” (e.g., comportamenti oppositivi, l’addormentamento, i comportamenti di ribellione).

L’ultimo capitolo è focalizzato sullo sviluppo cognitivo del bambino e su tutte le abilità (motorie, attentive, del linguaggio ecc.) che ne facilitano la crescita. Ad esempio, attività come la lettura condivisa – adattata a seconda dell’età – sostiene fortemente tale sviluppo e permette, contemporaneamente, l’implementazione delle abilità di concentrazione e attenzione condivisa. In questo caso, così come sottolineato più volte nel manuale, è la “qualità” più che la “quantità” dell’attività svolta a rendere efficace la pratica e a garantire un miglioramento maggiormente significativo dell’abilità appresa.

La psicopatologia correlata alla crescita non rappresenta il punto focale del libro ma, dopo un’attenta lettura e grazie all’utilizzo di una cospicua mole di immagini, il lettore potrà avere una chiara idea di cosa potrebbe “non funzionare” nel rapporto con il proprio bambino. Questo aspetto risulta essere, a mio avviso, di particolare importanza e rappresenta un’eccezione degna di nota nel panorama dei manuali dedicati a questa fascia di età dello sviluppo. L’autrice, in questo modo, rende possibile una maggiore comprensione delle dinamiche descritte – diadiche e non – a un pubblico non esclusivamente di “addetti ai lavori” che potrà beneficiarne sia per la comprensione degli aspetti psico-biologici sottostanti a determinati comportamenti, sia per implementare il proprio apporto alla crescita cognitivo-affettiva del bambino stesso.

 

ARTICOLO CONSIGLIATO:

Il ruolo dell’attaccamento madre-bambino nella regolazione emotiva

 

Autore:

Dott. Walter Sapuppo
Psicologo, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, AAI Certified Coder. Docente presso le scuole di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Studi Cognitivi, Psicoterapia Cognitiva e Ricerca e docente presso la Sigmund Freud University, Milano. Socio della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC) e della Society for Psychotherapy Research (SPR).

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Murray L. (2015), Le prime relazioni del bambino. Dalla nascita a due anni, i legami fondamentali per lo sviluppo. Milano: Raffaello Cortina Editore.

 

Si parla di:
Categorie
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel