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Correndo con le forbici in mano – I consigli per l’estate di libri e film Nr. 03

Il film uscito nelle sale cinematografiche nel 2006 è tratto dal libro di Augusten Burroughs, nel quale l’autore racconta le esperienze della sua infanzia.

Di Rossana Piron

Pubblicato il 10 Ago. 2015

RUBRICA I CONSIGLI PER L’ESTATE DI LIBRI E FILM – Correndo con le forbici in mano (Nr. 03)

REGIA: Ryan Murphy
ANNO DI USCITA: 2006
TEMI PSICOLOGICI TRATTATI: relazioni familiari complesse, psicanalisi, disturbi affettivi

TRAMA:
Il film “Correndo con le forbici in mano” di Ryan Murphy è uscito nelle sale cinematografiche nel 2006 ed è tratto dall’omonimo libro di Augusten Burroughs, nel quale l’autore racconta le esilaranti quanto tragiche esperienze della sua infanzia. Il protagonista, Augusten, vive i primi anni della sua giovinezza ai margini della vita familiare, con un padre alcolista e una madre bipolare con tratti istrionici di personalità. Augusten si barcamena assecondando le vane ispirazioni artistiche della madre e cercando di attenuare le frustrazioni del padre, fino alla decisione del divorzio. La madre, consapevole di non essere in grado di badare alle cure del figlio, sceglie di darlo in affidamento al suo storico ed eccentrico psicanalista.

Da questo momento in poi il film è un susseguirsi di situazioni tragiche e insieme esilaranti al limite della realtà. Il dottor Finch, psicanalista eclettico con poteri da alchimista, vive con la sua famiglia allargata in una vecchia casa d’epoca, colma di caos e disturbi psicopatologici. Ha tre figli, due femmine e un maschio, quest’ultimo francamente psicotico ma che il dottore si ostina a curare come un complesso edipico irrisolto.
Sebbene la parte comica sia divertente e surreale, è un film che lascia un retrogusto di tristezza, laddove l’animo esuberante del padre trascura i bisogni affettivi dei figli e della moglie, gravemente depressa quanto ignorata da tutta la famiglia, che passa le giornate davanti alla tv mangiando croccantini per cani. Ma sarà proprio grazie a lei che Augusten troverà il coraggio di costruirsi un’esistenza alternativa, lontana dalle complesse dinamiche familiari.

Un film tragicomico raccontato con humour nero, che estremizza in modo provocatorio gli stereotipi del mondo psicanalitico. Il regista riesce con raffinata abilità a prendersi gioco dei trattamenti psicologici “naif”, che dimenticano i principi deontologici e ottengono come effetto l’esasperazione del sintomo.

TRAILER:

 

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Rossana Piron
Rossana Piron

Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica, Psicologa clinica

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