Vanessa Schmiedt
I risultati indicano che ad alti livelli di alleanza la terapia è utile, ma che a bassi livelli di alleanza la terapia è dannosa.
Prima degli anni ‘90 le terapie psicologiche per pazienti con la schizofrenia o con episodi psicotici sembravano essere poco efficaci o addirittura dannose. Da allora una serie di meta-analisi hanno dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale insieme alle cure quotidiane è più efficace delle cure senza terapia.
Studi controllati di confronto tra terapie psicologiche spesso non sono riusciti a dare prova di differenze significative tra gruppi di trattamento portando a confermare il “ verdetto di Dodo”, il quale afferma che tutte le terapie sono efficaci e nessuna è più efficace dell’altra e hanno inoltre suggerito che la natura e la forza dell’alleanza stabilita tra terapeuta e paziente spiegano alcuni degli effetti delle psicoterapie. Tuttavia fino ad ora non è stato possibile avere la certezza che questo sia dovuto a un rapporto causale, l’alleanza terapeutica potrebbe infatti semplicemente correlare con l’efficacia terapeutica.
Lucy Goldsmith, dottoranda all’Università di Manchester e colleghi a tal proposito hanno analizzato i tipi di trattamento di psicoterapia per pazienti che hanno avuto uno o più episodi psicotici. Sono state confrontate la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) con cure quotidiane, il counseling supportivo (SC) accompagnato dalle cure e le cure in modo isolato (RC). Pazienti che soddisfano i criteri DSM-IV per la schizofrenia o disturbo schizofreniforme durante un primo o un secondo episodio psicotico sono stati assegnati a uno dei tre gruppi di trattamento in modo casuale. Il trattamento prevedeva una seduta settimanale per sei settimane.
I risultati indicano infatti che ad alti livelli di alleanza, la terapia è utile, ma che a bassi livelli di alleanza, la terapia è dannosa.
La scoperta che la terapia può avere un effetto dannoso quando l’alleanza è povera è molto importante perché suggerisce che quando essa risulta essere scarsa la persistenza nel cercare di coinvolgere il paziente in terapia non è appropriata. Quindi, anche se la terapia cognitivo-comportamentale è stata indicata come efficace in molti studi controllati, gli attuali risultati indicano che la terapia dovrebbe procedere con cautela se l’alleanza terapeutica è scarsa.
Studi futuri sui trattamenti psicologici per psicosi dovrebbero prendere in considerazione metodi per massimizzare l’alleanza, o almeno utilizzare le procedure per la sospensione della terapia se l’alleanza è scarsa.
Un’implicazione più ampia è che i servizi psichiatrici dovrebbero garantire che tutto il personale si impegni in modo efficace con i pazienti psicotici migliorando la qualità delle relazioni e sviluppando un approccio più personalizzato in cui gli interventi vengano adattati alle esigenze dei pazienti.
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BIBLIOGRAFIA:
- Goldsmith, L. P., Lewis, S. W., Dunn, G., Bentall, R. P. (2015). Psychological treatments for early psychosis can be beneficial or harmful, depending on the therapeutic alliance: an instrumental variable analysis. Psychological Medicine.