expand_lessAPRI WIDGET

L’importanza dell’alleanza terapeutica nei trattamenti con pazienti psicotici

Psicoterapia & Psicosi: con alti livelli di alleanza terapeutica, la psicoterapia è utile, ma a bassi livelli di alleanza la terapia può risultare dannosa.

Di Redazione

Pubblicato il 24 Apr. 2015

Vanessa Schmiedt

FLASH NEWS

I risultati indicano che ad alti livelli di alleanza la terapia è utile, ma che a bassi livelli di alleanza la terapia è dannosa.

Prima degli anni ‘90 le terapie psicologiche per pazienti con la schizofrenia o con episodi psicotici sembravano essere poco efficaci o addirittura dannose. Da allora una serie di meta-analisi hanno dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale insieme alle cure quotidiane è più efficace delle cure senza terapia.

Studi controllati di confronto tra terapie psicologiche spesso non sono riusciti a dare prova di differenze significative tra gruppi di trattamento portando a confermare  il “ verdetto di Dodo”, il quale afferma che tutte le terapie sono efficaci e nessuna è più efficace dell’altra e  hanno inoltre suggerito che la natura e la forza dell’alleanza stabilita tra terapeuta e paziente spiegano alcuni degli effetti delle psicoterapie. Tuttavia fino ad ora non è stato possibile avere la certezza che questo sia dovuto a un rapporto causale, l’alleanza terapeutica potrebbe infatti semplicemente correlare con l’efficacia terapeutica.

Lucy Goldsmith, dottoranda all’Università di Manchester e colleghi a tal proposito hanno analizzato i tipi di trattamento di psicoterapia per pazienti che hanno avuto uno o più episodi psicotici. Sono state confrontate la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) con cure quotidiane, il counseling supportivo (SC) accompagnato dalle cure e le cure in modo isolato (RC). Pazienti che soddisfano i criteri DSM-IV per la schizofrenia o disturbo schizofreniforme durante un primo o un secondo episodio psicotico sono stati assegnati a uno dei tre gruppi di trattamento in modo casuale. Il trattamento prevedeva una seduta settimanale per sei settimane.

I risultati indicano infatti che ad alti livelli di alleanza, la terapia è utile, ma che a bassi livelli di alleanza, la terapia è dannosa.

La scoperta che la terapia può avere un effetto dannoso quando l’alleanza è povera è molto importante perché suggerisce che quando essa risulta essere scarsa la persistenza nel cercare di coinvolgere il paziente in terapia non è appropriata. Quindi, anche se la terapia cognitivo-comportamentale è stata indicata come efficace in molti studi controllati, gli attuali risultati indicano che la terapia dovrebbe procedere con cautela se l’alleanza terapeutica è scarsa.

Studi futuri sui trattamenti psicologici per psicosi dovrebbero prendere in considerazione metodi per massimizzare l’alleanza, o almeno utilizzare le procedure per la sospensione della terapia se l’alleanza è scarsa.

Un’implicazione più ampia è che i servizi psichiatrici dovrebbero garantire che tutto il personale si impegni in modo efficace con i pazienti psicotici migliorando la qualità delle relazioni e sviluppando un approccio più personalizzato in cui gli interventi vengano adattati alle esigenze dei pazienti.

 

ARTICOLO CONSIGLIATO:

Trattamento cognitivo-comportamentale per le psicosi

 

BIBLIOGRAFIA:

Si parla di:
Categorie
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel