INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (03)
Ansia e paura hanno lo stesso interruttore nel cervello, ovvero sono codificate nella medesima area cerebrale, ma i motivi per cui si manifestano sono diversi.
Proviamo a fare un gioco? Chiudi gli occhi e immagina qualcosa di molto spaventoso. D’istinto, cosa hai voglia di fare? Scappare, giusto! Infatti, la fuga è la prima reazione automatica che utilizziamo quando percepiamo di essere in pericolo. Lo scopo è quello di difenderci o di scappare dalla situazione pericolosa.
Questa risposta, chiamata in gergo ‘attacco-fuga’, è accompagnata da una serie di modificazioni fisiologiche che avvengono nel nostro corpo: il cuore batte più velocemente del solito, ci sentiamo tesi, respiriamo rapidamente, sudiamo, abbiamo la bocca secca e siamo molto più vigili perché dobbiamo capire istantaneamente cosa fare per metterci al sicuro o ci paralizziamo totalmente. La paura è una emozione provata da tutti, soprattutto in condizioni di reale pericolo.Capita, a volte, che la paura diventi qualcosa di diverso e, a questo punto, ci troviamo a imboccare un sentiero più tortuoso e dissestato, che chiameremo ansia.
Ansia e paura hanno lo stesso interruttore nel cervello, ovvero sono codificate nella medesima area cerebrale, ma i motivi per cui si manifestano sono diversi. Nel primo caso, quando proviamo paura, siamo spaventati da qualcosa di reale. Se dovessimo sostenere un esame, è normale aver paura, ma nel momento in cui vorremmo andasse tutto secondo i nostri piani, cioè prendere assolutamente un trenta e lode, e chiaramente non si ha la certezza che questa cosa si verifichi, allora parleremo di ansia e non di paura. Insomma, l’ansia si scatena quando si effettuano previsioni negative e catastrofiche su eventi percepiti come importanti o pericolosi.
Anche in questo caso ci sono una serie di modificazioni fisiologiche simili a quelli della paura: giramenti di testa, vertigini, senso di confusione, mancanza di respiro, senso di costrizione o dolori al torace, appannamento della vista, senso di irrealtà, il cuore batte in fretta o salta qualche battito, perdita di sensibilità o formicolii alle dita, mani e piedi freddi, sudore, rigidità muscolare, mal di testa, crampi muscolari, paura d’impazzire o di perdere il controllo.
Insomma, un’esperienza molto intensa che può spaventare molto.L’ansia è generata spesso dalle valutazioni che si effettuano su un determinato evento, o meglio dai pensieri, previsioni il più delle volte, su quello che accadrà in futuro. Nell’incertezza che un evento possa non andare come ci piacerebbe, vorremmo controllare evenienze nefaste, a questo punto l’ansia aumenta e si alimenta.
L’ansia, però, potrebbe presentarsi anche senza un motivo apparente, manifestandosi in modo eccessivo e privo di ogni controllo. In questo caso si otterrà una risposta eccessiva e sproporzionata, che innescherà sensazioni di ansia future.
In generale, i pensieri che possono generare ansia sono:
- Sopravvalutazione del pericolo: Se mi espongo in pubblico sarò un fallimento
- Sottovalutazione delle proprie capacità di affrontare una situazione: non essendo capace di gestire una situazione di gruppo, allora la evito
Quando le situazioni generano un’ansia difficili da gestire in maniera autonoma e appropriata , ci si rivolge a un psicoterapeuta che fornisce gli strumenti adeguati per affrontarla.
Anche questo viaggio è finito, ci diamo appuntamento alla prossima settimana.
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