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Le persone che rimuginano sono più intelligenti?

Secondo un recente studio gli individui con una maggiore tendenza al rimuginio presentano punteggi maggiori ai test di intelligenza verbale della WAIS.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 15 Gen. 2015

FLASH NEWS

Una ricerca pubblicata su Personality and Individual Differences sottolinea che vi sarebbe una correlazione statisticamente significativa positiva tra la tendenza a preoccuparsi e i livelli di intelligenza.

Generalmente vediamo e- proviamo sulla nostra pelle- la preoccupazione e l’ansia, spesso confondendole come sinonimi, come qualcosa di negativo e di spiacevole, giudicandole negativamente.

Non dimentichiamo però che ciascuna emozione – anche la preoccupazione- può avere una sua funzione evolutiva, tra cui anticipare e prepararsi ad affrontare le minacce e i pericoli.

Una ricerca pubblicata su Personality and Individual Differences sottolinea che vi sarebbe una correlazione statisticamente significativa positiva tra la tendenza a preoccuparsi e i livelli di intelligenza. I soggetti coinvolti hanno compilato una batteria di test self-report riguardanti ansia, rimuginio, ruminazione, depressione, e intelligenza verbale e non verbale.

Il risultato chiave dello studio è che gli individui con una maggiore tendenza al rimuginio ansioso (di solito mi preoccupo sempre di qualcosa) e/o alla ruminazione (cosa ha fatto per meritarmi questo?) presentavano anche punteggi maggiori ai test di intelligenza verbale della WAIS.

Invece, una tenenza a ruminare su eventi sociali già passati è correlata negativamente all’intelligenza non verbale, con punteggi minori nelle prove di quoziente intellettivo non verbale.

La spiegazione di questi due risultati apparentemente contradditori proposta dai ricercatori è che le persone con una maggiore intelligenza verbale sarebbero in grado di considerare eventi passati e futuri con maggiore precisione, mentre gli individui con una maggiore intelligenza non verbale sarebbero più in grado – plausibilmente essendo meno impegnati in rimuginio e ruminazione- di processare e affrontare meglio le esperienze e le performance nel momento presente. E’ d’obbligo ricordare cautela nell’interpretare e generalizzare questi risultati che sono ad oggi ancora preliminari, facendo riferimento a un campione limitato e non clinico.

 

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Redattrice di State of Mind

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