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Cyberbullismo: come aiutare le vittime e i persecutori, di Federico Tonioni – Recensione

La lettura del libro può aiutare a combattere questo fenomeno senza rimanere vittima del pregiudizio negativo che porta a proibire ciò che non conosciamo

Di Elisa Vanzetta

Pubblicato il 29 Gen. 2015

Aggiornato il 19 Mar. 2018 10:19

Un libro concreto quello di Federico Tonioni che affronta un tema di grande attualità, quello del bullismo online, con un taglio divulgativo e pratico, mirato ad un pubblico di genitori ma certamente utile anche ad insegnanti, educatori e professionisti che intendono comprendere a fondo il mondo in cui oggi bambini e adolescenti si muovono.

Un centinaio di pagine che tentano di rendere integrabili anche per noi adulti due spazi, quello del reale e del virtuale, che non vedono separazione alcuna nelle rappresentazioni mentali dei nostri ragazzi. L’avvento dell’era digitale infatti con la sua comunicazione portatile ha modificato le menti dei nostri figli, rendendole diverse dalle nostre, rafforzando così il cosiddetto gap intergenerazionale.

È cambiata la natura delle loro relazioni, i concetti di vicinanza e distanza, quello di intimità e di separatezza dagli altri. L’era digitale ha anche compromesso alcune capacità conquistate in molti anni di evoluzione come quella di attendere, di desiderare, e di stare da soli. Modifiche che hanno portato all’emersione di un nuovo profilo cognitivo che presenta spiccate abilità di coordinazione visuo-motoria, a fronte di una maggiore distraibilità e difficoltà di concentrazione, tempi e modi di lettura più adatti ad una pagina web che ad un libro, memoria e modalità di apprendimento e di pensiero diverse dalle nostre.

Più volte l’autore invita il lettore ad un atteggiamento aperto e non giudicante: dobbiamo tener conto che i ragazzi di oggi stanno al mondo in un modo diverso dal nostro e che non può essere considerato a priori patologico solo perché ai più incomprensibile.

Quello del cyberbullismo è un tema tristemente noto per numerosi fatti di cronaca che hanno avuto forte risonanza mediatica. Si tratta naturalmente di un fenomeno molto complesso, simile al bullismo tradizionale ma che presenta delle caratteristiche inedite che lo rendono un fenomeno fuori controllo del quale è difficile stabilire i confini. Il libro riporta una definizione di bullismo tradizionalmente inteso come una forma di prevaricazione, singola o di gruppo, che viene esercitata in maniera continuativa da ragazzi, definiti bulli, nei confronti di una vittima predestinata.

Caratteristiche che permettono di definire un episodio con l’etichetta “bullismo” sono l’intenzionalità del comportamento aggressivo agito, la sistematicità delle azioni aggressive fino a divenire persecutorie (non basta un episodio perché vi sia bullismo anche se spesso la stampa contribuisce a far credere il contrario) e l’asimmetria di potere tra vittima e persecutore. Nella sua dimensione online il bullismo diventa cyberbullismo il quale, sfruttando la comunicazione digitale, aumenta esponenzialmente le conseguenze negative degli eventi. Alcune caratteristiche fanno sì che gli attacchi online siano particolarmente feroci e di conseguenza ancor più duri da sopportare per le vittime: l’apparente anonimato di cui gode il bullo digitale, l’assenza di contatto fisico, la visibilità ad un numero potenzialmente enorme di spettatori.

Le cause di tutto questo vanno ricercate secondo l’autore nel complesso rapporto tra emozioni, istinti e corpo.  La comunicazione online, eliminando la presenza fisica dell’altro, ci porta o ci permette di comportarci in maniera diversa rispetto a quanto faremmo dal vivo. Tutte le emozioni vissute nella loro dimensione online sembrano esacerbate.

In particolare l’aggressività giocata online si manifesta senza presenza fisica quindi senza un limite in grado di contenerla. L’esclusione del corpo dal processo comunicativo tende a favorire comportamenti più disinibiti, incrementa l’aggressività e la sessualizzazione delle relazioni. Questo non avviene solo tra gli adolescenti ma è sufficiente leggere i commenti alle notizie sui principali quotidiani online per notare come anche noi adulti cadiamo spesso vittime dello stesso inquietante fenomeno. Gli esperimenti di Milgram negli anni 60′ sull’obbedienza all’autorità ci avevano già detto che la vicinanza della vittima sul piano percettivo aumenta il legame tra azioni e conseguenze, rendendo saliente la responsabilità personale per la sofferenza inflitta.

Numerosi sono gli spunti di riflessione che questo libro suggerisce. Oltre ad entrare in dettaglio nelle varie forme che può assumere il cyberbullismo, fornisce l’elenco di alcune caratteristiche che compongono la personalità di vittime e persecutori e dedica un intero capitolo alle istituzioni che si occupano di tutelare il rispetto della legalità e la promozione di valori positivi anche online.

L’autore si rivolge direttamente ai genitori, segnalando comportamenti che potrebbero destare allarme, come il ritiro sociale o l’abbandono di uno sport, suggerendo un atteggiamento di dialogo che non esclude il conflitto, evitando atteggiamenti drastici.

In chiusura Tonioni fornisce un utile decalogo da seguire nel caso ci si trovi a dover intervenire in una situazione di cyberbullismo (lo riportiamo in seguito in forma ridotta):

1.    cercare di avere una visione d’insieme di quanto accaduto

2.    ascoltare attentamente la vittima e mantenere la calma

3.    bloccare l’autore delle aggressioni segnalandolo al blog o al social network

4.    salvare tutto il materiale che può fungere da prova e poi cancellare dalle chat foto e dialoghi denigratori

5.    valutare la possibilità di sporgere denuncia alla polizia postale dopo aver condiviso l’accaduto con la scuola ed i soggetti coinvolti

6.    collaborare se possibile con gli altri genitori coinvolti

7.    non rimproverare o colpevolizzare vostro figlio per non essersi difeso da solo

8.    creare un atmosfera che trasmetta sicurezza, protezione, e contenimento della paura

9.    essere pazienti nell’ascoltare vostro figlio a più riprese

10.    rivolgersi a strutture e professionisti specializzati per l’aiuto

Quello del rapporto di ragazzi e bambini con gli strumenti digitali è una delle nuove sfide che la famiglia si trova a dover affrontare. La lettura di questo libro può aiutare ad combattere questa battaglia senza rimanere vittima del pregiudizio negativo che porta a proibire a priori ciò che non conosciamo e per questo ci spaventa.

Federico Tonioni è il responsabile, al Policlinico Gemelli di Roma, del primo ambulatorio italiano che si occupa di dipendenza da internet e fenomeni di cyberbullismo.

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BIBLIOGRAFIA:

  • Tonioni, F. (2014). Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori, Mondadori, 2014
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Elisa Vanzetta
Elisa Vanzetta

Psicologa clinica e specializzanda in Psicoterapia cognitivo-comportamentale

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