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La percezione del proprio corpo nei neonati

Sin dai primi giorni di vita, i neonati sembra che possiedano informazioni che permettono loro di distinguere il proprio sè dal resto del mondo - Psicologia

Di Ioana Cristina Marchis

Pubblicato il 16 Set. 2014

Aggiornato il 01 Mar. 2016 16:41

FLASH NEWS

 

 

Sembrerebbe che sin dai primi giorni di vita i bambini possiedano informazioni fondamentali che permettono loro di distinguere il proprio sé dal resto del mondo.

Le informazioni che ci arrivano dal mondo che ci circonda sono dinamiche e provengono da diversi canali sensoriali. Gli esseri umani hanno quindi sviluppato dei sistemi che consentono loro di integrare e coordinare le informazioni provenienti dai diversi sensi in modo da percepire se stessi come delle entità uniche e distinte dagli oggetti presenti nell’ambiente che li circonda. Mentre la percezione del sé è stata ampliamente indagata negli adulti, ben poco si sa sullo sviluppo di questa capacità.

Lo studio di Filippetti et al. (2014), ha permesso di fare luce sulle origini della capacità di riconoscere il sé come una entità separata dal resto del mondo.

Questi autori hanno indagato attraverso il paradigma della preferenza visiva la capacità di neonati di pochi giorni di vita di cogliere la sincronia tra eventi provenienti da diversi canali sensoriali. In un primo esperimento ai neonati sono stati presentati contemporaneamente su un monitor due video in cui il volto di un bambino veniva toccato sulla guancia da un pennello. Mentre il neonato osservava queste due immagini veniva a sua volta toccato con un pennello sulla guancia con un ritmo che era sincrono solo con il tocco mostrato da una delle due immagini che osservava sullo schermo.

I risultati hanno mostrato che i neonati hanno osservato per un tempo maggiore il video che mostrava un tocco rilasciato con un ritmo sincrono alla stimolazione tattile sulla propria guancia, rispetto al video che mostrava un tocco asincrono con tale stimolazione.

In un secondo esperimento, i neonati osservavano sullo schermo un volto capovolto invece che un volto presentato in una posizione canonica. In questo caso, la preferenza era svanita: i neonati non avevano osservato per un tempo maggiore la condizione sincrona rispetto a quella asincrona.

I risultati di questo studio hanno portato gli autori a concludere che i neonati sono in grado di cogliere la sincronia tra un tocco osservato e un tocco percepito solo in presenza di stimoli che si riferiscono al proprio corpo.

L’abilità di cogliere la sincronia intersensoriale è considerata un’abilità cruciale per lo sviluppo della percezione del sé. Questo studio ha dimostrato, quindi, che questa capacità è presente sin dalla nascita. Dunque, sin dai primi giorni di vita i bambini sembrano possedere informazioni fondamentali che permettono loro di distinguere il proprio sé dal resto del mondo.

 

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Ioana Cristina Marchis
Ioana Cristina Marchis

Dottoressa Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e dei Processi Educativi, Tirocinante presso Studi Cognitivi

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