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Il presente simposio presieduto dalle Dottoresse Carla Maria Vandoni e Carla Barile si è focalizzato sul ruolo dello psicologo/psicoterapeuta di orientamento cognitivo comportamentale all’interno delle strutture ospedaliere.
Le Dott. sse Silvia Ferrero Merlino, Chiara Marmo, Barbara Nano e Patrizia Valorio hanno esposto le loro esperienze lavorative riportate dall’interno di diverse strutture come: l’Unità Spinale, l’Oncologia, Pediatria Infantile e il Dipartimento per la Salute Mentale rivolto alle persone affette da HIV.
Dagli interventi è emersa l’importanza e la necessità di una figura come lo psicologo all’interno degli ospedali in quanto esso riesce ad accogliere tutte le paure relative a cosa succede “quando il corpo si ammala”.
In termini più tecnici lo psicologo assume la funzione di base sicura ponendosi come presenza accessibile e di riferimento, in un momento in cui possono prevalere emozioni legate allo shock postraumatico, di perdita di controllo e angoscia, o viceversa d’incredulità, derealizzazione o negazione della situazione.
Oltre ad occuparsi del paziente, Il ruolo dello psicologo è cardinale in quanto interagisce con altre figure che si trovano all’interno degli ospedali come: medici, infermieri, neuropsicologi e i famigliari dei pazienti.
Come riportato dalla Dott. ssa Barbara Nano i vantaggi della presenza di uno psicologo all’interno di un ospedale si ripercuotono sulla relazione e la collaborazione dello psicologo con l’equipe medico-infermieristica: gli scambi d’informazione vengono facilitati e, inoltre, il personale infermieristico si affida ai consigli tecnici che riguardano lo stato mentale dei pazienti, forniti dallo psicologo.
Emerge come all’interno delle strutture di cura il lavoro multidisciplinare dell’equipe sia fondamentale e ha come principale scopo il miglioramento della qualità della vita della persona malata. Quindi, le attenzioni dell’intera equipe curante vanno, attraverso il dialogo congiunto tra operatori, paziente e famiglia, alla definizione della condizione del paziente, e all’osservazione del suo livello di consapevolezza e accettazione della sua situazione.
Attività come il colloquio individuale nei luoghi di vita di reparto con la persona, i momenti di consegna integrata o di breafing settimanale aiutano a costruire la relazione che fa da cornice a quella funzione di base sicura che protegge e porta verso l’autonomia il paziente.
In conclusione, il focus dell’intervento psicologico si concentra sul riconoscimento, l’espressione e la modulazione delle emozioni della persona malata.
Inoltre, lo psicologo all’interno delle strutture ospedaliere aiuta tutti gli operatori con cui interagisce a empatizzare non solo con i pazienti ma anche con i loro familiari.
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BIBLIOGRAFIA:
- Huston, T; Gassaway, J; Wilson, C; Gordon, S; Koval, J; Schwebel, A (2011). Psychology treatment time during inpatient spinal cord injury rehabilitation. Journal of Spinal Cord Medicine, Volume 34, Number 2, pp. 196-204. DOWNLOAD