Molte ricerche hanno mostrato che la predisposizione al perfezionismo è un fattore di rischio per lo sviluppo di sintomi depressivi. Il perfezionismo è caratterizzato dalla tendenza a definire standard personali molto elevati e dal timore di commettere errori (Frost et al., 1990).
Parallelamente sappiamo che la tendenza alla ruminazione mentale rappresenta un processo chiave nei disturbi depressivi (Caselli et al., in press). La ruminazione mentale è definita come la continua e ripetitiva analisi delle cause e delle conseguenze dei propri problemi e del proprio malessere (es: perché mi capita? Perché reagisco sempre in questo modo).
Uno studio recente ha tentato di esplorare come questi due costrutti interagiscono tra loro nel favorire lo sviluppo della depressione (Olson & Kwon, 2008). I risultati evidenziano che (1) il timore degli errori sembra l’aspetto più dannoso della predisposizione al perfezionismo, (2) la presenza di obiettivi elevati rappresenta un fattore di rischio solo se divengono oggetto di ruminazione. Persone che hanno alti standard ma che non ruminano sul loro mancato raggiungimento non sembrano essere particolarmente vulnerabili alla depressione. In sintesi è la combinazione di obiettivi perfezionistici e di ruminazione mentale ad essere particolarmente dannosa.
La traiettoria della terapia cognitiva della depressione, in simili condizioni, non dovrà tanto puntare alla costruzione di obiettivi più moderati ma alla riduzione della ruminazione e dell’autocriticismo che possono innescarsi quando questi obiettivi non vengono raggiunti così come li si desiderava.
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BIBLIOGRAFIA:
- Caselli et al. (in press). Psicopatologia cognitiva della ruminazione. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale.
- Frost et al., (1990). The dimensions of perfectionism. Cognitive Therapy and Research, 14:449-468.
- Olson & Kwon, (2008). Brooding perfectionism: refining the roles of rumination and perfectionism in the etiology of depression. Cognitive Therapy and Research, 32:788-802.