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Lesioni cerebrali: quali conseguenze sulle relazioni sociali?

Lesioni cerebrali nei bambini provocano deficit nella competenza cognitiva di eleborazione di informazioni con conseguenze negative sulle relazioni sociali

Di Redazione

Pubblicato il 05 Mag. 2014

Valentina Goduto

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Una nuova ricerca ha scoperto che bambini che hanno avuto un trauma cranico possono avere delle conseguenze sulla vita sociale per gli anni a venire.

Maggiori difficoltà sono state riscontrate nella capacità di concentrazione e nel ricordare le cose con ovvie conseguenze sul modo di interagire.

Per il loro studio, i neuroscienziati presso la Brigham Young University (BYU) hanno esaminato un gruppo di bambini dopo tre anni da una lesione cerebrale traumatica, più comunemente causata da incidenti stradali. Hanno scoperto che una lesione persistente in una regione specifica del cervello poteva predire la salute della vita sociale dei bambini.

Per lo studio, pubblicato sul Journal of Head Trauma Rehabilitation, Gale e Ashley Levan hanno confrontato la vita sociale dei bambini e la capacità di pensiero con lo spessore dello strato esterno del cervello nel lobo frontale.

Le misurazioni cerebrali sono state effettuate con risonanza magnetica (MRI), mentre le informazioni sociali sono state raccolte dai genitori su una varietà di temi, come la partecipazione dei loro figli in gruppi, il numero di amici, e la quantità di tempo trascorso con gli amici.

Gli scienziati BYU hanno anche scoperto che lesioni fisiche e il ritiro sociale sono correlati con la competenza cognitiva”, definita come la combinazione di memoria a breve termine e velocità di elaborazione del cervello.

Nella interazioni sociali abbiamo bisogno di elaborare il contenuto di ciò che una persona sta dicendo oltre a quello dei segnali non verbali. Dobbiamo quindi possedere le informazioni nella nostra memoria di lavoro per essere in grado di rispondere in modo appropriato. Se si interrompe la memoria di lavoro o la velocità di elaborazione possono verificarsi difficoltà nelle interazioni sociali, afferma Levan.

Altri studi su bambini con ADHD, disturbo in cui sono interessati i lobi frontali, mostrano che la terapia può migliorare la memoria di lavoro.

I ricercatori sperano che gli studi futuri con MRI di BYU potranno valutare se i miglioramenti nella memoria di lavoro possono “curare” le difficoltà sociali causate da lesioni alla testa.

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