Secondo un nuovo studio pubblicato dalla rivista Memory la memoria umana avrebbe un bias pervasivo, universale e di carattere positivo: persone di diverse culture esperiscono quello che i ricercatori hanno chiamato
‘fading affect bias’ (FAB) e cioè la tendenza secondo cui le emozioni negative nella nostra memoria diminuirebbero di intensità più velocemente rispetto alle emozioni negative.
Se il bias del FAB era già noto in letteratura lo studio dimostra che questo fenomeno sarebbe universale a livello cross-culturale.
I ricercatori hanno coinvolto nello studio circa 500 individui appartenenti a diversi gruppi culturali, da studenti Ghanesi a cittadini tedeschi. Ai soggetti è stato richiesto di richiamare alla memoria un certo numero di eventi accaduti nella loro vita e di riferire le emozioni che provarono allora e al momento presente in cui stavano riportando l’evento alla memoria.
I risultati evidenziano che in ciascun gruppo culturale analizzato è presente il fenomeno del FAB, e cioè le emozioni negative associate ad eventi di vita tendono ad affievolirsi in termini di intensità in misura maggiore rispetto alle emozioni positive; questo sarebbe un bias universalmente presente in diverse culture.
Il maggior mantenimento dell’intensità di emozioni positive a discapito di quelle negative ha chiaramente una funzione adattiva in termini di regolazione emotiva.
Ciò non toglie che a certe condizioni esistano processi molto potenti – dal rimuginio alla ruminazione- in grado di mantenere le emozioni negative in tutta la loro intensità.
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BIBLIOGRAFIA:
- Ritchie, T.D, Batteson, T.J, Bohn, A., Crawford, M.T, Ferguson, G.V., Schrauf, R.W., Vogl, R.J., & Walker, W.R. (2014). A pancultural perspective on the fading affect bias in autobiographical memory. Memory (Hove, England) PMID: 24524255