SOPSI 2014
Report dalla Sessione Plenaria
The Early Natural History Of Bipolar Disorder
(A. Duffy Calgary, Canada)
Il Disturbo Bipolare è un disturbo altamente ereditabile. Data l’elevata probabilità di svilupparlo se si ha un genitore affetto da Disturbo Bipolare, appare evidente l’importanza di condurre studi longitudinali su figli di pazienti bipolari.
L’obiettivo di tali studi è quello di:
– Comprendere la natura della vulnerabilità ereditata.
– Descrivere il decorso naturale del disturbo sin dai suoi stadi più precoci ed i marcatori biologici associati.
– Identificare gli obiettivi primari per un trattamento efficace.
– Identificare gli obiettivi per la prevenzione delle recidive, della morbilità e della mortalità.
La ricercatrice psichiatra Anne Duffy ha presentato i risultati di alcuni di questi studi.
Decorso clinico ed ereditarietà
Dall’analisi di gruppi di pazienti che rispondono al trattamento con il litio (Lithium responder – LiR) e di pazienti non rispondenti (LiNR), e dei loro figli è emerso che i pazienti adulti LiR rappresentano un sottogruppo omogeneo dalle caratteristiche cliniche definibili che sono osservabili anche nei loro figli affetti da Disturbo Bipolare.
Inoltre se si confrontano i due gruppi di figli si osservano differenze:
- nel funzionamento durante l’infanzia
- nello sviluppo psicopatologico (ADHD nei LiNR)
- nel decorso del disturbo dell’umore
- nella qualità della remissione
- nella risposta al trattamento di mantenimento
Modello clinico a stadi
Le ricerche longitudinali su soggetti ad alto rischio hanno fornito elementi di prova convergenti a favore dell’ipotesi che nelle persone predisposte i disturbi depressivi maggiori e i disturbi psicotici spesso si sviluppano da antecedenti non specifici nel corso dello sviluppo. Ad esempio, l’evoluzione del Disturbo Bipolare pare seguire un iter definito:
- il disturbo sembra evolvere da antecedenti infantili non specifici, tra cui ansia e disturbi del sonno (stadio 1)
- segue una disregolazione dell’umore caratterizzata da sintomi ansioso-depressivi sotto stress durante la prima adolescenza (stadio 2)
- si manifestano episodi conclamati di depressione in tarda adolescenza (stadio 3)
- si sviluppano episodi di mania nella prima età adulta (stadio 4).
La possibilità di individuare sin dall’inizio gli stadi clinici di uno sviluppo di Disturbo Bipolare ha un enorme potenziale per l’identificazione precoce della malattia, per lo sviluppo di trattamenti fase-specifici e per aumentare la nostra comprensione della fisiopatologia associata con l’esordio della malattia e la sua progressione.
Alla luce di quanto sopra descritto appare evidente che l’approccio diagnostico corrente sia necessariamente da rivedere. Troppo spesso, infatti, le diagnosi enfatizzano i sintomi presenti non specifici del disturbo, non prendono in considerazione i fattori predittivi (storia familiare, decorso clinico, risposta al trattamento, peggioramento paradossale) e si focalizzano esclusivamente sugli ultimi stadi della malattia; non considerano né il decorso clinico longitudinale né il rischio familiare, con la conseguenza che le fasi iniziali della malattia non sono riconosciute come appartenenti al disturbo e il trattamento impostato rischia di non essere la scelta ottimale.
ARGOMENTI CORRELATI:
DISTURBO BIPOLARE
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BIBLIOGRAFIA:
- Duffy et Al. (2014). The developmental trajectory of bipolar disorder. Br J Psychiatry. 2014 Feb;204:122-8
- Duffy A. & Carlson GA. (2013) How does a Developmental Perspective inform us about the early Natural History of BipolarDisorder? J Can Acad Child Adolesc Psychiatry. 2013 Feb;22(1):6-12.
- Grof P. et Al. (2009) Lithium response across generations. Acta Psychiatr Scand. 2009 Nov;120(5):378-85.
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