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Màt 2013: la Settimana della Salute Mentale – Modena

Si è aperta Ven 18/10 la terza edizione della Settimana della Salute Mentale a Modena, sperimentazione di divulgazione scientifica e partecipazione pubblica

Di Renata Bedini

Pubblicato il 24 Ott. 2013

Aggiornato il 17 Ott. 2014 10:15

Renata Bedini, Associazione Insieme a Noi

 Màt 2013

La Settimana della salute Mentale a Modena

 

Si è apertaMàt 2013 - Settimana della salute Mentale venerdì 18 ottobre la terza edizione della Settimana della Salute Mentale a Modena, una sperimentazione di divulgazione scientifica e partecipazione pubblica nata dalla collaborazione tra il locale Dipartimento di Salute Mentale e le associazioni del territorio.

Il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Fabrizio Starace e i Presidenti delle associazioni di utenti e familiari Paola Relandini e Tilde Arcaleni hanno presentato stamane 10 ottobre un programma ricco di iniziative artistiche e culturali, di approfondimento scientifico e di dibattito.

Sempre più nutrito e variegato il gruppo di ospiti nazionali e internazionali che accompagna la manifestazione. Si va da Shekhar Saxena, Direttore della divisione Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a Peppe Dell’Acqua, successore ed erede di Franco Basaglia nell’impegno per l’umanizzazione dei luoghi di cura della sofferenza psichica. Passando per il Vice Ministro Maria Cecilia Guerra e il Senatore Nerina Dirindin, note per il grande impegno profuso per la modernizzazione e l’equità nelle politiche di welfare. Da David Shiers, esperto britannico di politiche sanitarie, allo scrittore Ugo Cornia, che si cimenterà in un dialogo letterario con la follia. Passando per Sergio Zavoli e Massimo Cirri, due generazioni di grandi giornalisti a confronto, fino ad arrivare a Bobo Rondelli, cantautore livornese noto al pubblico per le sua ballate intrise di ironia e impegno civile.

Il filo conduttore degli eventi della settimana sarà quello della “guarigione possibile”, un tema scelto per dare speranza a chi soffre un disagio psichico oppure vive in famiglia l’esperienza della malattia di un proprio caro. Un’esperienza largamente diffusa, come dimostrano i dati recentemente divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo le stime scientifiche, una persona su tre vive un periodo di disagio psichico nell’arco della propria esistenza. Il confronto con i dati raccolti dall’OMS negli anni precedenti dimostra inoltre che è in corso una crescita delle richieste di intervento psichiatrico, da ricollegare alle crescenti condizioni di stress provocate dalla crisi economica in atto.

Si è scelto allora proprio il tema della guarigione possibile per mantenere vive le ragioni di un argomentato ottimismo. I dati in raccolti dal Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Modena dimostrano che negli ultimi anni stanno crescendo in qualità e in quantità le “buone prassi” all’interno dei servizi della Provincia. La maggiore attenzione alle evidenze scientifiche, la costante collaborazione e la verifica dei risultati svolte con i rappresentanti degli utenti e dei familiari, stanno accrescendo l’efficacia degli interventi e, di conseguenza, aumentando la credibilità del servizio pubblico. L’abbattimento degli episodi di “contenzione” purtroppo ancora tristemente diffusi fino a qualche anno fa, dimostra il “cambio di rotta” dei servizi di salute mentale, ormai orientati verso la promozione dei diritti e delle capacità personali, che, se protette e coltivate, resistono anche al sopraggiungere del disturbo più severo.

La relazione annuale presentata dal Dipartimento indica sempre più chiaramente il cambiamento complessivo che sta interessando la cultura dei servizi: superato l’ultimo pregiudizio della “inguaribilità”, nessun cittadino può più essere condannato a perdere il proprio ruolo e i propri diritti in conseguenza di una diagnosi psichiatrica. Ma questo, come sottolinea il Direttore Starace, solo a patto che alla tutela della salute mentale siano affidate risorse in misura congrua e razionale. Proprio nel momento in cui la cittadinanza è più esposta ai rischi di una crisi che ha gravi ripercussioni sulla salute mentale, la collettività e i suoi organi di governo hanno il compito di rafforzare le reti di difesa. In primo luogo aumentando la spesa sociale, in secondo luogo riconvertendo la spesa oggi destinata ai ricoveri ospedalieri, spesso svilenti e dannosi per chi li subisce, in interventi professionali rivolti alla crescita della sensibilità, della consapevolezza e della capacità di accogliere e superare il disagio.

La settimana della Salute Mentale lancia allora un messaggio alla cittadinanza: è necessario “riprendersi la salute”, cioè ripensare alla propria condizione di benessere psicofisico e soprattutto riprendere in mano i servizi pubblici: controllare, valutare, esprimere bisogni, proporre idee e soluzioni.

E proprio questo è stato lo spirito che ha orientato la costruzione di questo programma denso di iniziative: da Febbraio a Settembre sono giunte più di 90 proposte da soggetti interessati del mondo dell’associazionismo, della cooperazione sociale, delle amministrazioni pubbliche, della scuola, dell’università, del volontariato, delle associazioni di categoria, delle associazioni professionali e del mondo imprenditoriale. Dopo 3 assemblee pubbliche e aperte alla cittadinanza, ciascuna con una presenza di circa 80 partecipanti, e un percorso di elaborazione partecipata durato 8 mesi, sono stati definiti più di 80 eventi, che coinvolgono più di 150 enti tra promotori e collaboratori, distribuiti in 50 sedi in 15 Comuni della Provincia. 16 presentazioni di libri, 10 spettacoli teatrali, 8 proiezioni di film, 5 spettacoli musicali, per finire con 3 gruppi di automutuo aiuto “aperti” su problemi specifici come l’abuso di sostanze, un’assoluta novità nel panorama modenese. Innumerevoli i temi toccati: dalla lotta alle mafie, alle nuove dipendenze, agli interventi precoci sul disagio giovanile, dalle politiche sanitarie al ruolo dell’associazionismo, dall’inclusione degli studenti disabili a scuola alle migrazioni, dall’autismo alla scrittura autobiografica, dalla contenzione meccanica al superamento degli Opg, dal rapporto con i Mass Media alle riflessioni di Franca Ongaro Basaglia.

70 sono gli ospiti tra i relatori, provenienti da tutta Italia e rappresentanti di vari territori, esperienze umane e formazioni professionali. Oltre alle associazioni, ai comitati, ai movimenti di cittadini e alle rappresentanze di familiari e utenti, i dibattiti saranno condotti e partecipati da rappresentanti delle professioni mediche, sanitarie, tecniche, accompagnati da psicologi, sociologi, antropologi, pedagogisti, giornalisti, giuristi, giovani ricercatori, sindacalisti, scrittori, esperti di politiche pubbliche, amministratori e rappresentanti delle istituzioni.

Come nella famosa canzone di De Andrè, “dietro ogni matto c’è un villaggio”, dietro Màt può ormai sentirsi rappresentata tutta la comunità modenese, ma questa volta non in una dinamica di esclusione, come era quella narrata dal cantautore genovese, ma orgogliosa di prendere parte a un progetto collettivo di inclusione e costruzione collettiva di benessere.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  • Mental health action plan 2013-2020. I.Mental health. 2.Mental disorders – prevention and control. 3.Mental health services. 4.Health planning. I.World Health Organization ISBN 978 92 4 150602 1 (NLM classification: WM 101)
  • Organizzazione Mondiale della Sanità – Website: www.who.int

 

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