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Dalle analisi emerge una forte associazione tra LOC e sintomi depressivi e ansiosi; l’associazione positiva tra LOC esterno e sintomi ansiosi è risultata più debole nelle culture collettiviste rispetto alle culture individualiste.
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Il costrutto di Locus of Control – LOC (Rotter, 1966) si riferisce alla valutazione soggettiva dei fattori cui si attribuisce la causa di eventi, fatti ed esiti.
Le persone caratterizzate da LOC interno considerano esiti ed eventi conseguenti alle proprie azioni, mentre gli individui con prevalenza di LOC esterno ritengono che gli eventi, esiti e risultati siano principalmente influenzati da forze esterne, meno o per nulla controllabili.
Secondo le teorie dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977; Rotter, 1966), tali processi di appraisal non sono innati ma vengono appresi nella relazione con l’altro in specifici contesti. Il mondo psicologico si interroga da molto tempo sulla relazione tra LOC e psicopatologia: per esempio, la teoria dell’impotenza appresa (Seligman, 1975) evidenzia la disfunzionalità di un LOC esterno in relazione a sintomi depressivi nel ridurre la propensione dell’individuo ad impegnarsi nel problem-solving.
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La meta-analisi pubblicata sul numero di gennaio 2013 del Psychological Bulletin prende in considerazione più di 40 anni di studi sul Locus of Control (LOC) con la finalità di verificare se l’associazione tra LOC e sintomi psicopatologici (ad esempio sintomi ansiosi e depressivi) si mantiene uguale o se presenta differenze tra culture individualiste (occidentali) e collettiviste (orientali).
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Analizzando 152 campioni indipendenti (in totale più di 30.000 adulti) in circa 18 culture differenti, gli esiti dello studio sembrano confermare differenze cross-culturali nella magnitudine della relazione tra LOC e sintomatologia psicopatologica. In generale, dalle analisi emerge una forte associazione tra LOC e sintomi depressivi e ansiosi; l’associazione positiva tra LOC esterno e sintomi ansiosi è risultata più debole nelle culture collettiviste rispetto alle culture individualiste.
Quindi il LOC esterno non è vissuto con connotati egualmente negativi in tutte le culture. Nelle culture individualiste il focus è sulla tendenza a credere nelle proprie capacità di influenzare le situazioni e gli eventi della propria vita, in qualche modo sentendosi in potere di modificare l’ambiente.
Diversamente, nelle culture collettiviste i valori dell’interdipendenza e dell’armonia con l’ambiente sono centrali: adeguarsi all’ambiente più che cercare di modificarlo è alla base delle strategie di coping di tali culture. Tutto questo senza che gli individui percepiscano di non avere controllo sulle proprie vite, viceversa la sensazione di controllo sembra derivare dalla percezione di sapersi adattare e adeguare al contesto.
Tanto più che nelle culture collettiviste il LOC esterno non si lega così strettamente agli aspetti ansioso-depressivi cosi come accade in modo più rilevante nei paesi occidentali.
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BIBLIOGRAFIA:
- Cheng, Cecilia; Cheung, Shu-fai; Chio, Jasmine Hin-man; Chan, Man-pui Sally (2013). Cultural meaning of perceived control: A meta-analysis of locus of control and psychological symptoms across 18 cultural regions. Psychological Bulletin 139. 1 (Jan 2013): 152-188.
- Seligman, M. E. (1975). Helplessness: On depression, development and death. San Francisco, CA: Freeman.
- Rotter, J. B. (1966). Psychological Monographs: General and Applied.
- Bandura, A. (1977). Social learning theory. Englewood Cliffs, NJ: Prentice Hall. (DOWNLOAD)