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I risultati di uno studio di follow-up dimostrano che il legame tra stereotipi razziali e la stagnazione della creatività può essere spiegata, almeno in parte, da un aumento della chiusura mentale.
Una nuova ricerca condotta alla Tel Aviv University suggerisce che gli stereotipi razziali e la mancanza di creatività hanno un meccanismo comune: il pensiero categorico.
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Anche se apparentemente molto diversi, questi due fenomeni hanno luogo perché ci si “fissa” su alcune categorie di informazioni e su un atteggiamento mentale convenzionale.
I ricercatori hanno cercato di stabilire una relazione causale tra l’essenzialismo razziale – la convinzione che i gruppi razziali possiedono tratti di base e capacità stabili – e la creatività.
Hanno ipotizzato che, una volta attivata, la mentalità essenzialista porterebbe ad una certa riluttanza a prendere in considerazione punti di vista alternativi, con la conseguenza di una generalizzata chiusura mentale.
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I ricercatori hanno manipolato le credenze dei partecipanti sugli stereotipi razziale facendogli leggere uno di tre articoli: uno descriveva una falsa ricerca scientifica a sostegno degli stereotipi razziali, uno contrario allo stesso tema e uno sulle proprietà scientifiche dell’acqua.
I partecipanti hanno poi preso parte a un diffuso test sulla creatività chiamato Remote Associates Test durante il quale gli venivano date tre parole e loro dovevano trovare una nuova parola che le collegasse tra loro.
I risultati indicano che coloro che erano stati influenzati dalla visione essenzialista erano meno creativi, e risolvevano un numero significativamente minore di esercizi rispetto ai partecipanti degli altri due gruppi.
I risultati di uno studio di follow-up dimostrano che il legame tra stereotipi razziali e la stagnazione della creatività può essere spiegata, almeno in parte, da un aumento della chiusura mentale.
Insieme, questi studi suggeriscono che l’essenzialismo esercita i suoi effetti negativi sulla creatività modificando il modo di pensare delle persone, non tanto i contenuti del pensiero.
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La ricerca suggerisce anche che gli stereotipi sono però abbastanza malleabili. Diversi aspetti che devono ancora essere esplorati, ma i ricercatori ipotizzano di utilizzare questi risultati per elaborare un programma di intervento in grado di ridurre gli stereotipi razziali, permettendo ai partecipanti non solo di diventare socialmente più tolleranti, ma anche di esprimere tutto il loro potenziale creativo.
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BIBLIOGRAFIA:
- C. T. Tadmor, M. M. Chao, Y.-y. Hong, J. T. Polzer. Not Just for Stereotyping Anymore: Racial Essentialism Reduces Domain-General Creativity. Psychological Science, 2012; DOI: 10.1177/0956797612452570