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Le memorie emozionali di recente formazione possono essere cancellate dal cervello umano. È ciò che stato è dimostrato da un team di ricercatori dell’Università di Uppsala.
Quando impariamo qualcosa, le informazioni vengono immagazzinate nella memoria lungo termine grazie al processo di consolidamento, basato sulla formazione di proteine. Quando ricordiamo qualcosa, la memoria diventa momentaneamente instabile, per poi stabilizzarsi nuovamente grazie a un altro processo di consolidamento. In altre parole, quando ricordiamo non stiamo ricordando ciò che è successo in origine, ma piuttosto quello che abbiamo ricordato l’ultima volta che abbiamo pensato a quello che è successo. Interrompendo il processo di riconsolidamento che segue la rievocazione di memorie, è possibile influenzare il contenuto della memoria.
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I ricercatori, allo scopo di condizionare i partecipanti a provare paura in associazione a determinate immagini, hanno mostrato loro un’immagine neutra accompagnata da una scossa elettrica. Successivamente per attivare la memoria relativa alla paura, l’immagine è stata mostrata senza scosse di accompagnamento. In un gruppo sperimentale il processo di riconsolidamento è stato interrotto con la presentazione ripetuta dell’immagine. In un gruppo di controllo, invece, il processo di riconsolidamento è stato completato prima che ai soggetti venisse presentata la sequenza ripetuta dell’immagine.
Nel gruppo sperimentale il processo di riconsolidamento è stato compromesso e la paura, precedentemente elicitata dall’immagine neutra, si è dissipata; in altre parole, interrompendo il processo di riconsolidamento, la memoria è stata resa neutra e non più condizionata alla paura. Grazie all’uso di un MR-scanner, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che anche le tracce di memoria scomparivano nell’area cerebrale normalmente deputata alla memorizzazione dei ricordi paurosi, il gruppo nucleare dell’amigdala nel lobo temporale.
Questi risultati rappresentano un passo avanti nel campo della ricerca sulla memoria e sulla paura e potrebbero contribuire allo sviluppo di nuovi metodi di trattamento per i disturbi d’ansia, come le fobie, lo stress post-traumatico e gli attacchi di panico.
BIBLIOGRAFIA:
- T. Agren, J. Engman, A. Frick, J. Bjorkstrand, E.-M. Larsson, T. Furmark, M. Fredrikson (2012). Disruption of Reconsolidation Erases a Fear Memory Trace in the Human Amygdala. Science, 337(6101):1550. DOI: 10.1126/science.1223006