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Recensione: Cinquanta Sfumature di Grigio di E. L. James

Recensione Cinquanta Sfumature di Grigio: incredibile che tante donne si siano immedesimate nella protagonista, figura sottomessa all'uomo.

Di Valentina Davi, Costanza Prinetti

Pubblicato il 25 Set. 2012

Aggiornato il 28 Set. 2012 19:49

A far l’amore comincia tu! Quanto ci costa la sottomissione sessuale… E’ incredibile che tante donne abbiano apprezzato e si siano immedesimate in un libro in cui la protagonista è sottomessa all’uomo.

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Recensione: Cinquanta Sfumature di Grigio. - Immagine: Costanza Pinetti 2012
50 sfumature di blu. Immagine: Costanza Prinetti 2012

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Com’è possibile che un libro come “Cinquanta sfumature di grigio” stia polverizzando ogni record di vendite (diventando tra l’altro in 4 mesi il best seller più venduto di sempre in Inghilterra), decretando ufficialmente la morte della letteratura?!! Questa è la domanda che in tanti, increduli, si sono posti quest’estate.

Per chi negli ultimi mesi avesse vissuto su Marte, “Cinquanta sfumature di grigio” racconta di Anastasia, ingenua ed impacciata studentessa vergine di 21 anni in attesa del grande amore della vita, che incontra Mr. Grey, bellissimo imprenditore miliardario di 27 anni, tenebroso, con un passato complicato e la passione … per il bondage, la dominanza e la sottomissione.

Donne che non lasciano il partner violento. - Immagine: © Warren Goldswain - Fotolia.com
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Tra i due scatta un’attrazione fatale: Mr. Grey, dio del sesso, le farà scoprire i suoi più oscuri desideri sessuali inoltrandola al mondo del BDSM, e lei – in preda alla ben nota sindrome femminile della crocerossina – cercherà di cambiarlo e di salvarlo dall’oscurità.

Nonostante il pessimo stile letterario, i dialoghi ridicoli, le ripetitive ed assurde scene di sesso, la trama banale e piena di stereotipi, il successo di “Cinquanta sfumature di grigio” pare inarrestabile ed inspiegabile.

Per molti è soprattutto incredibile che tante donne abbiano apprezzato e si siano immedesimate in un libro in cui la protagonista è sottomessa all’uomo. Ma la verità è che il ruolo di sottomesse, in particolare nei rapporti sessuali, ce lo portiamo dentro come retaggio culturale, seppur in maniera inconsapevole, ed influenza la nostra vita sessuale più di quanto immaginiamo.

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Alcune ricerche mostrano come in un contesto romantico di coppia si tenda a mettere in atto comportamenti tipici dei ruoli di genere; soprattutto in ambito sessuale il copione tradizionale vuole l’uomo in un ruolo più dominante e la donna sottomessa ai desideri del partner, a cui viene lasciato il compito di iniziare e gestire l’attività sessuale, inclusa la scelta delle posizioni da adottare.  

In un recente articolo scientifico Good J.J. et Al. (2012) hanno indagato per la prima volta l’influenza degli stereotipi sessuali di genere sul soddisfacimento sessuale. 

Nei rapporti di coppia eterosessuali le donne tendono ad assumere più degli uomini comportamenti passivi: quanti maschi si lamentano di dover essere sempre loro a fare la prima mossa sotto le lenzuola?! Ne consegue una riduzione dell’autonomia sessuale femminile che a sua volta influenza negativamente l’eccitazione, la capacità orgasmica e soprattutto il soddisfacimento sessuale della donna (Sanchez et Al., 2006).

Non pensiate neanche per un attimo che questo sia un problema esclusivamente femminile! Good e collaboratori hanno infatti scoperto che gli uomini sperimentano un più basso soddisfacimento sessuale quando ingaggiano un’attività sessuale con una partner che sposa un ruolo sottomesso. Questo avviene perché innanzitutto l’uomo percepisce il dover fare la prima mossa come una mancanza di desiderio nei propri confronti.

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Inoltre, poiché la mascolinità va di pari passo con l’abilità di soddisfare la propria partner, e l’assunzione di un ruolo passivo influenza negativamente la capacità di eccitarsi e di raggiungere l’orgasmo, uomini che hanno partner sottomesse possono sentirsi inadeguati e incapaci di dar loro piacere. Insomma, l’adozione di un ruolo sottomesso da parte della donna mina il soddisfacimento sessuale di entrambi. Curiosamente non è vero il contrario: la donna non tende a percepire il ruolo passivo del partner come una mancanza di desiderio nei propri confronti; culturalmente si ritiene infatti (erroneamente?) che l’uomo sia quasi sempre interessato al sesso, indipendentemente dal suo comportamento.

Qual è quindi il segreto per una relazione sessuale soddisfacente? Care donne, a meno che non vi piaccia il ruolo di sottomesse (e in questo caso, secondo Good et Al. il vostro soddisfacimento sessuale non ne risentirà) è tempo di emanciparsi! Se non ne avete voglia la vecchia scusa del mal di testa non tramonta mai, ma se volete fare l’amore prendete l’iniziativa e siate dominanti: dare il via all’atto sessuale e scegliere in che posizione farlo può essere molto più gratificante per entrambi, senza dover scomodare Mr. Grey.

 

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