Allenarsi ad utilizzare immaginazione e pensiero visivo può aiutare a tenere sotto controllo gli effetti nocivi del rimuginio.
RIMUGINIO E RUMINAZIONE
Il rimuginio è un fenomeno mentale che indica la tendenza a “pensare alle cose negative che potrebbero accadere in futuro“, soprattutto in condizioni generali di incertezza. Il rimuginio si accompagna all’ansia e, qualora eccessivo, rappresenta una pessima abitudine per la salute delle persone perché sostiene una condizione di ansia e stress duratura nel tempo (Borkovec, 1994).
Una delle conseguenze negative del rimuginio è la cattura di tutte le capacità mentali dell’individuo. Esiste un limite alle cose che possiamo fare contemporaneamente con la mente e il rimuginio tende a consumare tutte le risorse.
Per questa ragione quando rimuginiamo non riusciamo a concentrarci con efficacia su altri compiti, a studiare, a ottenere prestazioni cognitive buone. Rimuginare diminuisce sensibilmente lo spazio disponibile nella working memory e le nostre capacità di attenzione.
Una recente ricerca ha mostrato come questo danno del rimuginio sia principalmente dovuto all’imponente carica verbale che lo contraddistingue (Leigh & Hirsch, 2011). I grandi rimuginatori parlano molto con sé stessi mentre non sono abituati a usare l’immaginazione, il pensiero visivo o sensoriale.
Questi risultati suggeriscono che per ridurre la tendenza al rimuginio e aumentare le proprie capacità di concentrazione occorre allenarsi con una buona frequenza a stimolare le proprie capacità immaginative. In sintesi imparare a usare l’immaginazione può ridurre il rimuginio e fornirci più risorse mentali.
BIBLIOGRAFIA:
- Borkovec, T.D. (1994). The nature, functions, and origins of worry. In G. Davey e F. Tallis (Eds.), Worrying: Perspectives on theory, assessment and treatment (pp. 5-33). Chichester, England: Wiley.
- Leigh E. & Hirsch, C.R. (2011). Worry imagery and verbal form: Effect on residual working memory capacity. Behaviour Research and Therapy, 49(2), 99-105.