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Ken, il fidanzato perfetto. Ecco perchè non lo comprerei alle mie figlie!

Registrare messaggi d’amore e farli ripetere al fidanzato “perfetto” significa non riconoscere all’altro un’esistenza mentale indipendente.

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 07 Mar. 2012

Aggiornato il 01 Ago. 2012 14:44

Ken, il fidanzato perfetto. Ecco perché non lo comprerei mai alle mie figlie. - Immagine: © 2012 Costanza Prinetti
Ken, fidanzato in saldo. © 2012 Costanza Prinetti

L’avrete vista tutti la pubblicità di Ken TVB, specialmente se avete figli che monopolizzano la televisione in orari da cartoni animati. Ricordo ancora la mia prima volta e il mio primo pensiero: come vorrei che anche mio marito avesse un pulsante che gli fa dire ciò che voglio, anche se preferirei di gran lunga uno che gli facesse fare ciò che voglio. Ma ahimè quando mi sono sposata ho accettato di condividere la mia esistenza con un individuo che osa avere stati mentali indipendenti dai miei, che spesso lo conducono perfino a comportamenti che non condivido. Ma forse le mie figlie si salveranno da questo nefasto destino, forse avranno la fortuna di Barbie che ha un fidanzato che ripete esattamente ciò che vuole e io diventerò l’adorabile suocera di un bellissimo zerbino lobotomizzato.

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Scherzi a parte, non è mia attitudine di madre prendere troppo sul serio i giochi che si trovano sul mercato, ho sempre concesso tutto perchè non ho voluto frenare la fantasia delle mie bambine e perchè nel gioco c’è spazio per sperimentare qualsiasi cosa: va bene essere principesse con tanto di scarpine col tacco, va bene anche essere pirati con la pistola, ma il Ken TVB non lo compro! In realtà nemmeno me lo hanno chiesto dal momento che hanno un’età in cui non hanno ancora compreso il valore aggiunto della presenza di un uomo accanto a Barbie, ma se me lo chiedessero sarei decisa nell’imporre loro un secco NO e se volessero delle spiegazioni io sono già pronta per fornirle, con parole semplici, più o meno come quelle che seguono.

Registrare messaggi d’amore e farli ripetere al fidanzato “perfetto” con la sua voce significa innanzitutto non riconoscere all’altro un’esistenza mentale indipendente dalla nostra, tanto da poter proiettare i nostri contenuti mentali all’interno della mente altrui che, senza nessuna possibilità di rielaborazione ce li risputa esattamente così come glieli abbiamo inculcati.

Non sto dicendo che la mente dei nostri compagni non possa essere permeabile al nostro desiderio di essere venerate, ma lo può fare solo con il contributo delle proprie credenze e in considerazione dei propri scopi. E allora sarebbe stato più verosimile se su invito della bambina a ripetere “sei bellissima” Ken avesse ripetuto “hai un bel culo” ma a quanto pare il fidanzato perfetto non può permettersi uscite dal campo mentale dell’amata.

Ecco perchè non vorrei che le mie figlie giocassero con un bambacciano come questo, perchè vorrei imparassero a riconoscere e rispettare l’indipendenza mentale dell’altro. Una mente che può essere indagata ma la cui opacità va accettata, anzi accolta come uno degli elementi più affascinanti dell’incontro con un altro individuo.

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