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LINEE GUIDA PER L’AUTISMO: Cosa sì e cosa no.

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 25 Nov. 2011

Aggiornato il 01 Ago. 2012 15:11

 

Linee Guida per l'Autismo: cosa sì e cosa no. Immagine: © puckillustrations - Fotolia.com - L’incidenza di disturbi di tipo autistico tra i bambini italiani si aggira intorno ai 2-6 individui su mille. Le nuove e primissime linee guida nazionali, varate il mese scorso dal Ministero della Salute, rispondono finalmente all’esigenza espressa da molti familiari di questi bambini di essere aiutati nella scelta del trattamento più idoneo per i propri figli. E infatti ogni metodo, ogni percorso psico-educativo e ogni intervento farmacologico, sono stati analizzati con criticità per discriminare tra tutte le proposte ciò che si è dimostrato essere scientificamente valido da ciò che invece ha costituito, fino a prova contraria, una moda del momento.

Vediamo innanzitutto cosa sembra funzionare:

  • Interventi a supporto della comunicazione, come quelli che utilizzano le immagini a supporto della verbalità. Tra tutti il più noto è il PECS (Picture Exchange Communication Siystem), le cui prove di efficacia risultano però ancora parziali.

  • Tra i programmi educativi il TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicaped Children) ha dimostrato di produrre miglioramenti negli ambiti delle abilità motorie, delle performance cognitive, della comunicazione e del funzionamento sociale.

  • Interventi a supporto della comunicazione sociale e dell’interazione, che prevedono soprattutto un adattamento funzionale dell’ambiente.

  • Tra i vari programmi comportamentali, l’ABA (Applied Behavior Analysis), si è dimostrato efficace nell’incrementare il punteggio di QI, nel promuovere il linguaggio e i compotamenti adattivi.

  • La terapia cognitivo comportamentale, praticabile con soggetti aventi un QI non inferiore a 69, è efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia e per promuovere strategie di gestione della rabbia nei soggetti con Asperger.

 

Linee Guida per l'Autismo - Fotografia: © Nathan Allred - Fotolia.com
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Risultano invece non raccomandati, per insufficienza o assenza di dati a dimostrazione di efficacia, L’AIT (Auditory Integration Training), la Musicoterapia, la Comunicazione Facilitata e la Terapia con Ossigeno Iperbarico.

 

Nell’ambito degli interventi biomedici e nutrizionali:

  • si raccomanda di eliminare l’assunzione di glutine e/o caseina solo nei casi di accertate intolleranze o allergie alimentari e di evitare l’assunzione di integratori.

  • L’uso della melatonina per i disturbi del sonno è raccomandato solo dopo il fallimento di un trattamento comportamentale che prevede la compilazione di un diario del sonno e l’utilizzo delle misure di igiene del sonno.

Ciò che rimane dalla lettura di tutto il documento è però soprattutto un’unica raccomandazione: una valutazione clinica caso specifica del bambino che tenga in considerazione i punti di forza accanto alle aree problematiche e costanti valutazioni di efficacia del trattamento prescelto. Questa soprattutto per quei professionisti che intendono vicariare, con il riferimento alle linee guida, la propria competenza e responsabilità professionale.

Il prossimo aggiornamento nel 2015.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini”. Sistema Nazionale per le Linee Guida – SCARICA IL PDF

 

 

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