
Vediamo innanzitutto cosa sembra funzionare:
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Interventi a supporto della comunicazione, come quelli che utilizzano le immagini a supporto della verbalità. Tra tutti il più noto è il PECS (Picture Exchange Communication Siystem), le cui prove di efficacia risultano però ancora parziali.
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Tra i programmi educativi il TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicaped Children) ha dimostrato di produrre miglioramenti negli ambiti delle abilità motorie, delle performance cognitive, della comunicazione e del funzionamento sociale.
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Interventi a supporto della comunicazione sociale e dell’interazione, che prevedono soprattutto un adattamento funzionale dell’ambiente.
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Tra i vari programmi comportamentali, l’ABA (Applied Behavior Analysis), si è dimostrato efficace nell’incrementare il punteggio di QI, nel promuovere il linguaggio e i compotamenti adattivi.
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La terapia cognitivo comportamentale, praticabile con soggetti aventi un QI non inferiore a 69, è efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia e per promuovere strategie di gestione della rabbia nei soggetti con Asperger.

Risultano invece non raccomandati, per insufficienza o assenza di dati a dimostrazione di efficacia, L’AIT (Auditory Integration Training), la Musicoterapia, la Comunicazione Facilitata e la Terapia con Ossigeno Iperbarico.
Nell’ambito degli interventi biomedici e nutrizionali:
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si raccomanda di eliminare l’assunzione di glutine e/o caseina solo nei casi di accertate intolleranze o allergie alimentari e di evitare l’assunzione di integratori.
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L’uso della melatonina per i disturbi del sonno è raccomandato solo dopo il fallimento di un trattamento comportamentale che prevede la compilazione di un diario del sonno e l’utilizzo delle misure di igiene del sonno.
Ciò che rimane dalla lettura di tutto il documento è però soprattutto un’unica raccomandazione: una valutazione clinica caso specifica del bambino che tenga in considerazione i punti di forza accanto alle aree problematiche e costanti valutazioni di efficacia del trattamento prescelto. Questa soprattutto per quei professionisti che intendono vicariare, con il riferimento alle linee guida, la propria competenza e responsabilità professionale.
Il prossimo aggiornamento nel 2015.
BIBLIOGRAFIA:
- “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini”. Sistema Nazionale per le Linee Guida – SCARICA IL PDF