expand_lessAPRI WIDGET

Emozioni (2018) di Antonio Scarinci e Giovanni Brunori – Recensione del libro

Emozioni di Scarinci e Brunori è un libro che illustra in modo semplice cosa sono le emozioni, a partire dal grande contributo di Paul Ekman. Inoltre offre spunti ed esercizi sulla gestione delle emozioni difficili e dei processi di pensiero che ci fanno stare male

Di Alessia Incerti

Pubblicato il 22 Ott. 2018

Il libro Emozioni è un piccolo manuale di auto aiuto per capire come gestire le proprie emozioni, in particolare quelle spiacevoli e “negative” come ad esempio la rabbia, e come evitare manifestazioni incongrue e dannose.

 

Le emozioni colorano la nostra vita e le danno sapore. Ogni giorno proviamo emozioni: possiamo arrabbiarci perché un ingorgo ci impedisce di arrivare in orario ad un appuntamento, siamo felici perché nostro figlio ha superato un difficile esame universitario

Ecco come gli autori introducono il lettore a riconoscere, distinguere e regolare le proprie emozioni.

Esprimere le emozioni e non soffocarle al nostro interno è senza dubbio una buona pratica ma esplodere di rabbia e travolgere cose o persone è una strategia con costi troppo elevati rispetto ai benefici! Che possiamo fare?

Lo raccontano Scarinci e Brunori in questo piacevole manuale di facile approccio e adatto a tutti.

Prima di tutto, gli autori propongono al lettore la compilazione di un breve test sulla propria vita emotiva: Emotion Regulation Questionnaire (ERQ). Si tratta di un facile questionario composto da 10 item che misurano la tendenza a regolare le proprie emozioni in due modi:

  1. Rivalutazione cognitiva dello stimolo
  2. Soppressione espressiva.

Si risponde a ciascun item scegliendo un valore su una scala di tipo Likert a 7 punti che va da 1 (fortemente in disaccordo) a 7 (fortemente d’accordo).

Compilare questo breve test favorisce nel lettore una prima riflessione su come percepisce la proprie emozioni. La lettura prosegue con la definizione delle emozioni, la descrizione delle teorie principali circa il loro funzionamento e quali sono le strutture anatomiche del sistema nervoso coinvolte.

Emozioni: cosa differenzia le primarie dalle secondarie

Secondo Scarinci e Brunori, la conoscenza delle emozioni primarie e secondarie e di come funziona il nostro cervello sono un primo passo per capire cosa proviamo ed imparare a gestire le nostre emozioni. Le cosiddette emozioni primarie sono innate, presenti in ogni popolazione e non dipendono dalla cultura d’appartenenza, l’espressione di queste emozioni è universalmente riconoscibile in ciascun luogo. Sono emozioni primarie rabbia- pauratristezza– felicità- disgusto e sorpresa.

Le emozioni secondarie sono invece culturalmente apprese attraverso le interazioni sociali e la loro manifestazione dipende da aspetti culturali. Sono secondarie le emozioni di vergogna, senso di colpa, umiliazione, disprezzo, pena, invidia, gelosia e nostalgia. Queste emozioni sono definite anche complesse poiché spesso generate dall’unione di due emozioni primarie. Ad esempio la nostalgia è data dal senso di perdita (tristezza) per qualcosa o qualcuno che non è più raggiungibile ma che abbiamo amato a gradito e che ci ha procurato gioia.

Si deve la distinzione tra emozioni primarie e secondarie agli studi di Paul Ekman che dal 1973 condusse su una popolazione indigena di Papua Nuova Guinea. Egli evidenziò e classificò numerose espressioni facciali relative a ciascuna emozione dimostrandone l’universalità. Tutti aggrottiamo le sopracciglia se siamo arrabbiati o apriamo leggermente la bocca in caso di sorpresa.

Le emozioni sono universali e non possiamo cancellarle, il loro scopo è adattivo volto a migliorare la qualità di vita.

Emozioni: spunti per gestire quelle difficili

Talvolta le emozioni possono generare disturbi emotivi. Scarinci e Brunori ne analizzano le cause. Qualcosa può non avere funzionato nello sviluppo delle competenze emotive, che inizia già nelle prime ore di vita di un neonato; o la persona subisce esperienze avverse che non elaborate adeguatamente; o si attribuisce un significato “non corretto” a situazioni ed esperienze e si formulano pensieri irrazionali. Sono moti i fattori che contribuiscono all’insorgere dei disturbi emotivi. Gli autori forniscono alcuni esempi di come ciò possa accadere, di come ad esempio un’emozione di vergogna possa condurre a un disturbo di ansia sociale che induce la persona a evitare situazioni sociali e non esporsi in pubblico. Nella seconda parte del testo gli autori hanno tracciato una vera e propria tabella di allenamento per imparare a gestire da soli le emozioni.

Sono qui presentate tre tipologie di strategie appartenenti al panorama della terapia cognitivo comportamentale.

  • Esercizi di autoterapia razionale emotiva

Essi si basano sulla terapia razionale emotiva di A. Ellis e inducono a individuare i pensieri irrazionali che causano emozioni disfunzionali e a sostituirli con pensieri più funzionali e razionali.

  • Strategie di distacco o di detached

Esse stimolano a distaccarsi e distanziarsi dall’attività cognitiva di pensiero attraverso la quale spesso si rimane intrappolati in un pervasivo rimuginio. Il distanziamento può avvenire attraverso un atteggiamento di osservazione e consapevolezza.

  • Tecniche immaginative per regolare le emozioni

Queste tecniche si basano sulla capacità immaginativa di ciascuno di noi. Il fine è di creare nuove cognizioni in grado di far sperimentare stati emotivi positivi. Immagini nuove e positive possono modulare il tono dell’umore e stimolare cambiamenti nel comportamento.

Brunori e Scarinci guidano il lettore ad applicare e sperimentare queste strategie e a monitorarne l’effetto. Ecco un esempio di esercizio tratto dal testo (pag. 106). Lo scopo dell’esercizio è imparare ad accogliere un’emozione, identificarla e viverla senza giudicarla o tentare di eliminarla.

Considera l’emozione come se fosse un’onda.
Prendi atto della sua esistenza
Lascia che l’emozione abbia il suo andamento, crescerà, poi diminuirà.
Non cercare di combatterla o di controllarla, di allontanarla.
Non la prolungare
Respirala
Smetti di lottare
Rilassati
Cavalca l’onda.

Il libro è ottimo strumento per capire le emozioni e migliorare l’abilità a gestirle, permettendo alla loro funzione adattiva di emergere. Questo manuale di auto aiuto è indicato a tutti! Tuttavia gli autori pongono l’accento su alcune raccomandazioni:

Naturalmente non sempre è possibile risolvere momenti di difficoltà che ci si presentano e in alcuni frangenti possiamo attraversare periodi particolarmente disagevoli che provocano un malessere persistente e invasivo. In questi casi è bene rivolgersi ad un esperto. I pazienti con disturbi emotivi rappresentano il 20% dei pazienti che si rivolgono ai Medici di Medicina Generale. Gli studi in questo ambito riferiscono che il 50% di essi non è riconosciuto né appropriatamente trattato. In questi casi è lo psicoterapeuta che può valutare l’esigenza di un lavoro psicologico più approfondito, e la necessità di un trattamento farmacologico appropriato.

Buona lettura e buona comprensione delle emozioni!

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Alessia Incerti
Alessia Incerti

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Emozioni (2018) - Recensione del libro di Scarinci e Brunori
Emozioni (2018) di Antonio Scarinci e Giovanni Brunori – Recensione del manuale di auto aiuto

Emozioni è un manuale di auto aiuto scritto da Scarinci e Brunori: una lettura alla portata di chiunque voglia avvicinarsi al mondo delle emozioni.

ARTICOLI CORRELATI
Si può vivere senza ansia?

Eliminare l'ansia non è possibile, ma imparare a conviverci sì. Per riuscirci è d'aiuto fare riferimento ad alcune tecniche di psicoterapia

Dipendenza affettiva e ansia da relazione
Ansia da relazione e dipendenza affettiva

Nelle relazioni sentimentali sono diversi i meccanismi disfunzionali che possono instaurarsi, tra questi la dipendenza affettiva e l'ansia da relazione

WordPress Ads
cancel