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I Disturbi del Sonno e le Relazioni con la Depressione

Sonno e Depressione: correlazioni? I disturbi del sonno rappresentano un importante fattore eziologico della depressione.

Di Francesca Fregno

Pubblicato il 12 Giu. 2013

Aggiornato il 17 Lug. 2013 10:01

di Francesca Fregno

 

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Sonno e Depressione – Studi elettroncefalografici ed epidemiologi hanno fornito un forte supporto sul fatto che i disturbi del sonno rappresentano un importante fattore eziologico della depressione.

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Il sonno è una funzione biologica elementare ed un terzo della nostra vita viene speso in sonno.

Come l’alimentazione e la riproduzione, è una funzione necessaria ed indispensabile per tutti gli esseri viventi ed è indubbio che durante il sonno avvengono eventi importanti dal punto di vista biologico quale il ristoro delle forze, delle energie fisiche e mentali.

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Numerose teorie identificano la funzione del sonno nel recupero fisico, nella facilitazione delle funzioni motorie, nel consolidamento dell’apprendimento della memoria. 

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La privazione del sonno negli umani provoca sonnolenza, senso di fatica, irritabilità progressivamente più intensa. La maggior parte dei ricercatori sostiene che la principale funzione del sonno ad onde lente sia di permettere al cervello di riposare, mentre il sonno REM sembra promuovere lo sviluppo celebrale e l’apprendimento.

In base a misure polisonnografiche, il sonno è stato diviso nelle categorie sonno REM e sonno NREM o sonno ad onde lente. I cicli del sonno sono detti cosi’ per via della loro associazione con la presenza (REM) o assenza (NREM) di rapidi movimenti oculari.

Il disturbo del sonno costituisce uno dei sintomi più prevalenti delle malattie mentali. Nei pazienti con disturbo depressivo maggiore (DDM)  le anomalie del sonno rappresentano caratteristiche cardini. Studi elettroncefalografici ed epidemiologi hanno fornito un forte supporto che i disturbi del sonno rappresentano un importante fattore eziologico della depressione.

Cambiamenti nella struttura del sonno anticipano i cambiamenti dello stato clinico dei pazienti in corso di trattamento e possono anche rappresentare un segno di recidiva della depressione o prevedere comportamenti di suicidio.

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Nonostante l’assenza di un evidenza diretta, la concomitanza del disturbo del sonno e disturbi dell’umore suggerisce, tuttavia, che uno o più ipotetiche relazioni possano sussistere tra loro.

La prima è che il disturbo del sonno e l’umore depresso  rappresentino risposte fisiologiche ad un’ alterazione fondamentale del ritmo circadiano e di conseguenza il disturbo del ciclo circadiano sarebbe la causa primaria. La seconda interpretazione è che il disturbo del sonno  e la malattia depressiva producano effetti causali reciproci, e forse costituiscono una disfunzione dei meccanismi di feedback che normalmente stanno alla base della loro interazione.

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Tuttavia vari esperimenti hanno dimostrato che i disturbi dei ritmi circadiani  sono frequentemente osservati nel contesto dell’umore depresso. E’ stato suggerito ad esempio che le anormalità della tempistica del ciclo sonno REM e  NREM, che sono osservate nei pazienti depressi, sono dovute a disturbi delle vie di conduzione che regolano i cicli sonno/ veglia. Infatti è stato esaminato che la sincronizzazione del ritmo sonno/veglia e del ciclo riposo/ attività  con i cicli luce/scuro dell’ambiente  esterno è essenziale per la manutenzione di un’ottima salute  mentale e fisica.

E’ stato visto in pazienti che sperimentano livelli ridotti di illuminazione lamentano più frequentemente sintomi correlati al sonno e episodi depressivi rispetto a pazienti sottoposti a livelli normali di illuminazione. Questo dato è stato ottenuto in uno studio comprendente 459 pazienti in post menopausa.  In conclusione la natura ciclica dei disturbi dell’umore suggerisce che i disturbi del ciclo circadiano siano il fattore precipitante maggiore dei disturbi dell’umore.

LEGGI: 

DISTURBI DEL SONNO – SONNO – DEPRESSIONE – APPRENDIMENTO – MEMORIA

 

 

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Francesca Fregno
Francesca Fregno

Dottoressa magistrale in Psicologia Clinica - Tirocinante presso Studi Cognitivi

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