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Il Cambiamento in Psicoterapia – Recensione

Recensione in anteprima del libro: Il Cambiamento in Psicoterapia del Boston Change Process Study Group. Raffaello Cortina Editore

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 19 Giu. 2012

 

IL CAMBIAMENTO IN PSICOTERAPIA – Boston Change Process Study Group – RECENSIONE 

Boston Process Change Study Group. Il cambiamento in psicoterapia. - Copertina: proprietà di Raffaello Cortina Editore.
IL CAMBIAMENTO IN PSICOTERAPIA – Boston Change Process Study Group – Raffaello Cortina Editore

Oggi vi presentiamo in anteprima Il libro Il cambiamento in psicoterapia, edito da Raffaello Cortina.  Come si evince dal titolo stesso il tema fondante di questo libro è costituito dai processi di cambiamento che riguardano il contesto terapeutico e non solo.

Si fa riferimento soprattutto ad un insieme di idee e metodi innovativi elaborati  dal “The Boston Change Process Study Group” (composto da eminenti clinici e ricercatori, tra cui Louis Sander, Daniel Stern e Karlen Lyons-Ruth).

Questo lavoro è stato svolto all’interno di ambienti psicoanalitici, in cui  l’interpretazione è vista tradizionalmente come l’evento nodale che agisce all’interno della relazione transferale, ed è in grado di cambiarla, modificando l’ambiente intrapsichico.

In questo modello, invece, ci si focalizza su un processo reciproco nel quale, nella relazione implicita, il cambiamento avviene nei “momenti di incontro” attraverso modificazioni dei “modi di stare con”, ovvero il cambiamento è dato dalla relazione terapeutica stessa. Nella relazione si crea qualche cosa di nuovo che modifica l’ambiente intersoggettivo. L’esperienza passata viene ricontestualizzata nel presente, cosicché il soggetto arriva a operare con uno scenario mentale diverso, che produce nuovi comportamenti e nuove esperienze nel presente e nel futuro.

Secondo tale approccio l’incontro tra terapeuta e paziente è preceduto da un insieme di “momenti presenti” nei quali ci si muove soggettivamente l’uno verso l’altro. Quando un momento presente assume una forte valenza affettiva diviene rilevante nel processo terapeutico, ed è definito “momento ora”. Nel caso in cui venisse riconosciuto e accolto da entrambi i partner, durante la relazione terapeutica, porterebbe ad una reciproca sintonia, un vero momento di incontro e di intesa emotiva.

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Recensione di “La Svolta Relazionale” di Lingiardi, Amadei, Caviglia e De Bei. - Immagine: Raffaello Cortina Editore
Articolo consigliato: Recensione di “La Svolta Relazionale” di Lingiardi, Amadei, Caviglia e De Bei.

I “momenti di incontro” costituiscono l’evento focale che agisce all’interno della “relazione implicita condivisa” e sono in grado di cambiarla, modificando la conoscenza implicita, sia intrapsichica sia interpersonale.

Il cambiamento di uno stato diadico è ricollegabile all’emergere dei “momento di incontro” tra i due soggetti in interazione. Gran parte dell’ambiente intersoggettivo deriva dalla conoscenza relazionale implicita, che si ricostruisce nel corso della terapia. Il processo di cambiamento avviene durante la riattualizzazione della relazione implicita condivisa durante i “momenti di incontro”, aprendo in questo modo nuove e feconde prospettive al cambiamento terapeutico.

Quindi, il cambiamento terapeutico avviene:

1) in piccoli momenti meno carichi emotivamente o molto pregnanti come i “momenti ora” e “momenti di incontro”;

2) si verifica nel flusso attuale delle mosse relazionali di ciascun partner a livello locale;

3) nella conoscenza relazionale implicita riproponendo modi più coerenti di stare insieme;

4) attraverso un processo di riconoscimento della specificità dell’adattamento delle iniziative dei due partner.

 

Sviluppi Traumatici, Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. Liotti G. Farina B. (2011). Cortina Editore. - Immagine: Copertina, Raffaello Cortina Editore
Articolo consigliato: Sviluppi Traumatici, Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa di Liotti G. Farina B. (2011).

In sintesi, quello che il Boston Change Process Study Group propone è di cambiare la cornice concettuale secondo cui il cambiamento terapeutico dipende dalla qualità degli interventi dell’analista. Lavorando da una prospettiva diadica, si rende nota la concezione della qualità all’interno di un modello relazionale che enfatizza le caratteristiche del processo tra due persone. Da questo punto di vista, la qualità della relazione è data dalla ricerca di direzionalità e adattamento, e dai tentativi di ampliare la gamma di esperienze emotivamente cariche che possono essere portate nella relazione terapeutica.

Nella misura in cui questi processi diadici vengono compresi, dovrebbe emergere nella relazione terapeutica un sentimento di fiducia e mutua vitalizzazione. Questi processi dinamici una volta attivati si muovono in direzione di una crescente integrazione, coerenza e scioltezza nella capacità del paziente di rendere il suo equilibrio all’interno di scambi significativi con gli altri.

Concludendo la presentazione de Il Cambiamento in Psicoterapia, il paradigma di cambiamento del Boston Change Process Study Group valorizza le singole sequenze del processo terapeutico come un percorso su cui si inscrivono momenti relazionali rilevanti che ne modificano il contesto intersoggettivo anche sul piano implicito.

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