Cos’è il Post-Razionalismo
Il Post-Razionalismo in psicologia rappresenta un’innovativa prospettiva che si distingue per il suo approccio centrato sull’esperienza soggettiva e la pluralità delle prospettive. In contrasto con il razionalismo tradizionale, che privilegia l’oggettività e la razionalità come fondamenti della conoscenza, il Post-Razionalismo pone l’accento sull’importanza di comprendere e dare significato alle esperienze individuali e alle diverse interpretazioni della realtà. In un contesto psicologico contemporaneo sempre più orientato verso una visione olistica dell’essere umano, il Post-Razionalismo emerge come un’importante cornice concettuale per esplorare la complessità della mente e sviluppare approcci terapeutici più inclusivi e centrati sul cliente.
In questo articolo, esploreremo più a fondo la natura, il campo di studio e la storia del Post-Razionalismo, gettando luce su un approccio che sta guadagnando sempre più rilevanza nel panorama psicologico moderno.
L’origine del Post-Razionalismo
Il termine “post-razionalismo” fu introdotto da Vittorio F. Guidano alla fine degli anni ’80 per delineare un nuovo approccio alla psicologia che riconosceva l’individuo come un generatore di significato. Questo movimento aveva le sue radici nella rivoluzione cognitiva degli anni ’70, caratterizzata da un’enfasi sull’epistemologia come fondamento teorico e clinico della psicologia scientifica. Durante questo periodo, mentre la psicologia iniziava a esplorare la “scatola nera” della mente, due approcci emersero per risolvere il problema della scientificità dello studio della cognizione. Uno di essi, di impostazione empirista, considerava la cognizione come un sistema di convinzioni gerarchicamente ordinato, simile a un programma computazionale, derivante dall’ordine logico-matematico esterno, la realtà oggettiva.
L’altro approccio, promosso da Guidano (1991) e altri, guardava alla cognizione come una dimensione interiore dell’individuo, evidenziando il ruolo attivo del soggetto nella costruzione della propria realtà. Questo sollevava la sfida di rendere conto “oggettivamente” dell’interiorità attraverso il rigore del metodo scientifico.
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