La psicologia penitenziaria
La psicologia penitenziaria rappresenta un campo disciplinare cruciale all’interno dei contesti carcerari, branca della psicologia giuridica e forense con cui condivide basi teoriche e metodologiche.
La psicologia penitenziaria si occupa dello studio e della gestione del comportamento dei detenuti, delle dinamiche all’interno delle strutture carcerarie e delle relative sfide. Questa branca della psicologia svolge un ruolo fondamentale nell’analizzare e affrontare le complesse dinamiche psicologiche che si manifestano nelle strutture detentive, contribuendo a promuovere la sicurezza, la riabilitazione e, in definitiva, la reintegrazione nella società.
In questo articolo esploreremo di cosa si occupa la psicologia penitenziaria, affrontando la definizione della disciplina e le sue radici storiche, il ruolo dello psicologo, i metodi e gli interventi utilizzati per affrontare le sfide psicologiche dei detenuti, sottolineando le sfide presenti nel contesto penitenziario.
Cos’è la psicologia penitenziaria e quali sono le linee guida
La psicologia penitenziaria, nota anche come psicologia carceraria o correttiva (traduzione dell’inglese “Correctional Psychology”), è una branca della psicologia forense che si concentra sullo studio e il trattamento di individui incarcerati, o coinvolti nel sistema di giustizia penale. È un campo multidisciplinare che attinge a varie discipline, tra cui psicologia, assistenza sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica. Implica la comprensione e l’approccio ai processi cognitivi, emotivi e comportamentali degli individui sottoposti a restrizioni di libertà, trattamenti di supporto e riabilitazione.
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