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Comandare lo smartphone con il pensiero – Neuralink di Elon Musk, tra (fanta)scienza e marketing

Elon Musk annuncia l’installazione del primo chip nel cervello di un essere umano ed è subito Black Mirror.

Di Valentina Davi

Pubblicato il 31 Gen. 2024

A volte sembra incarnare la parodia del miliardario eccentrico e sopra le righe, ma Elon Musk è il visionario che ci ritroviamo in questo secolo un po’ narcisista un po’ istrionico. Un visionario eccentrico, che rende la fantascienza un po’ meno fanta: la sua Space X è stata la prima compagnia a recuperare razzi spaziali intatti in dirette streaming al cardiopalma, ha pubblicizzato le sue aziende lanciando una Tesla nello spazio, punta a portarci entro qualche decennio su Marte e ora la sua società Neuralink ha installato un microchip nel cervello di un essere umano per permettergli di comandare pc e smartphone con il pensiero. 

Neuralink, l’azienda che sviluppa la “telepatia”

Neuralink Corporation è una azienda americana di neurotecnologie, tra i cui fondatori spicca Elon Musk, che dal 2016 si occupa di sviluppare interfacce neurali (BMI, brain-machine interface, letteralmente “interfacce cervello-macchina”), dispositivi impiantabili nel cervello. 

L’obiettivo dichiarato è permettere a pazienti con lesioni o malattie che impediscono loro di muovere gli arti, di comandare tramite il pensiero computer o smartphone per utilizzare device a essi connessi. 

L’uso di neuroprotesi per permettere al cervello di controllare il cursore di un computer, arti robotici o sintetizzatori vocali non è una novità.

Tuttavia, sottolinea Neuralink in un white paper (documento tecnico che promuove il prodotto) sul proprio sito, le interfacce neurali comunemente utilizzate per registrare l’attività delle cellule nervose presentano dei limiti sia nella registrazione del segnale (per esempio, elettrodi non invasivi captano un segnale distorto e non specifico) sia nella fase di impianto. Se si utilizzano elettrodi metallici rigidi si può penetrare facilmente nel cervello, ma la geometria fissa degli array di elettrodi (insieme di elettrodi disposti in una configurazione specifica) limita il gruppo di neuroni a cui è possibile accedere; inoltre possono presentarsi problemi di biocompatibilità che possono scatenare una risposta immunitaria.

Se invece si utilizzano sonde multielettrodo sottili e flessibili, queste non sono abbastanza rigide per essere inserite senza un adeguato supporto. 

Neuralink sostiene di aver sviluppato elettrodi tecnologicamente molto avanzati, biocompatibili con il tessuto cerebrale, resistenti a condizioni fisiologiche di gran lunga più severe di quelle presenti nel corpo umano; il sistema è composto da sonde polimeriche ultrasottili, più piccole del diametro di un capello, avvolte da un film biocompatibile; ogni array conta 3.072 elettrodi. 

L’impianto dell’interfaccia neurale prevede l’utilizzo di un robot neurochirurgico dotato di un ago in grado di penetrare le meningi e il tessuto cerebrale e posizionare rapidamente e con estrema precisione le sonde nella zona del cervello desiderata evitando i vasi sanguigni. 

Attraverso un collegamento wireless i dati raccolti vengono inviati a un computer che li decodifica.

La sperimentazione animale di Neuralink

Inizialmente la sperimentazione ha coinvolto l’utilizzo di animali come cavie. 

Nel 2020 Neuralink ha illustrato al mondo intero i risultati dell’impianto di un BMI nella maialina Gertrude: un video mostra i segnali dei neuroni registrati dall’interfaccia neurale posizionata nella corteccia somatosensoriale dell’animale e la loro modulazione. 

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO IL VIDEO:

 

Ok, funziona, riceviamo il segnale forte e chiaro. Possiamo passare alla fase successiva: far giocare un macaco a MindPong!

Ma che ne sanno i 2000! Per chi è cresciuto negli anni ‘70, Pong rappresenta il ricordo nostalgico di pomeriggi trascorsi in sala giochi. Quante monetine spese per questo simulatore di ping pong… 

Nel 2021 la Neuralink impianta N1 Link, un dispositivo di registrazione neurale e trasmissione dati, nella corteccia motoria della scimmietta Pager (in particolare nell’area del cervello deputata alla pianificazione e all’esecuzione del movimento di mani e braccia) e la fa giocare a Pong…con il pensiero! 

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO IL VIDEO:

Ma come funziona N1 Link? Semplificando molto, Pager pianifica di muovere la pallina verso l’alto e i suoi neuroni “eseguono” il movimento, gli elettrodi rilevano l’attività dei neuroni che scaricano per particolari direzioni di movimento (in questo caso verso l’alto), il dispositivo trasmette il segnale via bluetooth a un computer che tramite un software lo codifica e dirige il movimento della pallina verso l’alto.

Game, Set, Match.

La sperimentazione sull’uomo

Nel maggio 2023, la Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo che dipende dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America e che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici e alimentari, dà l’ok a procedere con la sperimentazione sull’uomo. A settembre inizia il reclutamento di soggetti tra pazienti con quadriplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o con sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Il 30 gennaio 2024 l’annuncio di Elon Musk su X: “Ieri il primo essere umano ha ricevuto un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento degli spike neuronali [i segnali prodotti dai neuroni]”.

Il prodotto della Neuralink non poteva che chiamarsi…Telepathy.

Ora non ci resta che aspettare il decorso del paziente e i risultati dei test a cui verrà sottoposto, in attesa poi che lo studio venga sottoposto a un processo di peer review. Infatti per il momento, come afferma anche il professor Simone Rossi in una intervista a Vanity Fair, per il momento c’è molta azione di marketing e mentre manca la condivisione scientifica.

Nel frattempo il dibattito è aperto: c’è chi già immagina le future applicazioni in campo medico, come la possibilità di curare le malattie neurodegenerative; chi si preoccupa degli aspetti legati alla privacy e al trattamento dei dati raccolti da questi dispositivi in un futuro (lontano?) alla Black Mirror in cui gli esseri umani si faranno impiantare microchip nel cervello per controllare device esterni (sempre più pigri, sempre più connessi).

Elon Musk resta uno dei personaggi più controversi e polarizzanti del nostro secolo, ma diamogli il merito di non smettere mai di pensare in grande. Quando enormi disponibilità economiche incontrano visionari temerari o sconsiderati, a volte l’impossibile diventa possibile. Se Telepathy sarà un flop, la pietra miliare di una virtuosa rivoluzione medico-scientifica o l’ingresso in un futuro distopico è ancora troppo presto per dirlo. Nel frattempo, tra intelligenza artificiale e microchip nel cervello, la fantascienza sembra sempre meno fantascientifica. What a time to be alive!

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Valentina Davi
Valentina Davi

Coordinatrice di redazione di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Neuralink.com
  • Politi, A. (2024).Neuralink impianta un chip nel cervello umano, ma la rivoluzione (fanta)scientifica non c’è. Vanity Fair – Consultato il 31 Gennaio 2024 . Disponibile qui 
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