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Come allearsi con le parti “cattive” di sé: guarire il trauma con il modello dei sistemi familiari interni (2023) di Richard C. Schwartz – Recensione

Un volume dedicato al modello dei sistemi familiari interni in cui centrale è la molteplicità della parti che costituiscono ognuno di noi

Di Martina Ciorciari

Pubblicato il 25 Set. 2023

Il tema del libro

Nel vasto scenario dei testi dedicati alla crescita personale e al miglioramento individuale, il volume di Richard C. Schwartz emerge come una guida particolarmente all’avanguardia, che si propone di rivoluzionare la nostra relazione con noi stessi rafforzando la comprensione e la compassione di sé, inclusi gli aspetti più “negativi” e indesiderati della nostra personalità.

Questo volume approfondisce quindi il modello dei sistemi familiari interni (IFS), fornendo al lettore –oltre all’esposizione teorica dello stesso– numerose esercitazioni pratiche per sperimentare il contatto con le molteplici parti di sé.

I sistemi familiari interni

Il modello dei sistemi familiari interni –sviluppato da Schwartz a partire dagli anni Ottanta– origina dal presupposto che, insita in ogni individuo, vi sia un’ecologia di menti relativamente distinte, all’interno della quale ognuna di queste “sotto-personalità” svolge un ruolo specifico.

Il mondo interno di ogni individuo è abitato da un sistema familiare non dissimile da una famiglia esterna, in cui i diversi membri sono impegnati in relazioni complesse tra di loro.

Il concetto di molteplicità è il tema centrale del modello dei sistemi familiari interni.

Le parti

Ciascuna delle nostre parti possiede la propria storia, i propri stati d’animo e sentimenti caratteristici, e ognuna di esse è impegnata in relazioni proprie con le altre parti.

Ancora più rilevante, ogni parte recita il proprio ruolo distinto all’interno del sistema interno (parti più protettive e parti più “fragili”, esiliate): le parti sono piccole entità che si adoperano al fine di preservare la nostra sicurezza e la loro, lavorando insieme per mantenere sotto controllo il mondo interiore.

Le parti possono estremizzarsi e causare conseguenze negative nella vita delle persone; tuttavia, nessuna di esse possiede una natura intrinsecamente “cattiva”. Questo concetto è puntualizzato anche dal titolo originale dell’opera: “No Bad Parts”.

Le parti, quindi, non dispongono mai di un’essenza di per sé negativa: potrebbero, però, esistere parti di noi che sono state costrette ad assumere un ruolo distruttivo –o comunque un ruolo che non amano–, spesso a causa di esperienze di vita che potrebbero aver riorganizzato il sistema in modi non utili o non salutari. Molte delle parti spesso portano con sé fardelli estremi provenienti dal mondo esterno e che sono stati introdotti nel sistema a causa di eventi traumatici. Tali fardelli (emozioni e credenze estreme) finiscono per controllare il modo in cui le parti si sentono e agiscono.

Sono i fardelli che le parti sono costrette a sorreggere, e non le parti stesse, a creare conseguenze negative nella vita delle persone.

Il Sé

Un altro punto chiave riguarda l’idea che, oltre alle parti, ognuno racchiuda nel proprio nucleo più profondo il Sé, il quale è dotato di molte qualità di leadership fondamentali come curiosità, calma, fiducia, compassione, creatività, chiarezza, coraggio e connessione.

Si noti, quindi, come l’obiettivo centrale del modello dei sistemi familiari interni sia quello di creare un accesso al Sé del paziente al fine di renderlo una guida solida per tutte le altre parti, che in questo modo abbandonano i loro ruoli estremi e lasciano spazio alla conduzione del Sé, con il risultato che il sistema interno si riarmonizza.

Lo scopo

“Come allearsi con le parti cattive di sé” si configura come una guida innovativa e stimolante che da un lato fornisce una solida base per quanto riguarda i concetti cardine del modello di terapia dei sistemi familiari interni, dall’altro incoraggia il lettore ad avviare un percorso di auto-esplorazione grazie alle numerose esercitazioni pratiche.

Un esempio è l’esercizio chiamato “Mappare le proprie parti”, in cui si esorta il lettore a esplorare le diverse parti di sé attraverso il disegno. Schwartz invita il lettore di mettersi comodo e ad avviare una scansione del proprio corpo e dei propri pensieri, in maniera non dissimile da una pratica di meditazione mindfulness; a questo punto l’autore esorta a concentrarsi su un singolo pensiero, sensazione o impulso –una parte– e a rappresentarla su carta nella forma che si preferisce; quindi passare a un’altra parte e così via, finché si ha la sensazione di mappare un sistema completo del proprio mondo interno. Alla fine dell’esercizio, si invita il lettore a osservare il disegno e riflettere su come queste parti interne si collegano tra loro, come si sentono nei loro reciproci confronti e di cosa hanno bisogno.

Uno dei punti fondamentali emersi dalla lettura è che il modello dei sistemi familiari interni non si pone l’obiettivo di sopprimere le parti meno positive di noi, ma piuttosto mira a promuovere la comprensione e la connessione profonda con esse, con l’obiettivo di creare una vera e propria alleanza e nutrire compassione nei loro confronti. Ciò che rende affascinante la prospettiva proposta da Schwartz è il suo discostarsi dall’idea che gli aspetti indesiderati di noi stessi vadano contrastati e repressi, a favore invece di una prospettiva più empatica e compassionevole.

L’autore ricorre ad un linguaggio semplice e chiaro –senaza però compromettere la profondità dei concetti esposti– rendendo di conseguenza questo volume apprezzabile da un vasto spettro di lettori.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Schwartz, R. (2023). Come allearsi con le parti “cattive” di sé. Guarire il trauma con il modello dei sistemi familiari interni. Raffaello Cortina Editore.
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