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La decadenza morale: realtà o illusione?

Molte persone ritengano che la moralità sia in declino. Ma la decadenza morale è una realtà o un'illusione psicologica?

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 25 Lug. 2023

Aggiornato il 27 Lug. 2023 14:33

La decadenza morale

Secondo recenti evidenze, sembra che molte persone ritengano che la moralità sia in declino (Eibach & Libby, 2009). Prima di addentrarci nel tema, risulta però opportuno fornire una definizione di questo concetto. “Morale” si riferisce all’agire con etica, onestà, giustizia, decoro, onorabilità e in conformità ai principi. “Decadenza” affonda le sue radici nel latino e significa “cadere o allontanarsi”. Pertanto, la decadenza morale si connota come un declino, un allontanamento dall’etica che permea la società, dal buon comportamento, dall’onestà, dal vivere con decoro, dalla giustizia intrinseca e dai principi che guidano l’esistenza. Nel contesto sociale, la decadenza morale viene dipinta come un’erosione delle tradizioni morali della società (Mayanchi, 2011).

La decadenza morale è un illusione?

Vi sono diverse ragioni che inducono le persone a ritenere che vi sia un declino nella moralità. Il progresso tecnologico e l’incremento della diffusione delle informazioni attraverso i mezzi di comunicazione hanno determinato un maggiore livello di consapevolezza riguardo alle azioni negative che si verificano nel mondo. In aggiunta, il mutamento dei valori culturali nel corso del tempo può portare a una percezione che comportamenti precedentemente accettati siano ora considerati immorali, contribuendo a creare un senso di decadenza morale.

Già oltre 2.000 anni fa, lo storico Livio esprimeva il suo lamento riguardo al deterioramento della moralità tra i suoi compatrioti romani. Dall’antichità fino ai tempi attuali, gli osservatori sociali hanno frequentemente deplorato la negativa evoluzione che le loro società hanno intrapreso e spesso hanno avanzato l’ipotesi che un declino recente nella moralità costituisse una delle cause principali (Murphy, 2005). Un’ipotesi plausibile è che la moralità sia effettivamente in declino su scala globale da millenni, con un declino così costante e pronunciato che le persone in ogni epoca sono state in grado di osservare tale fenomeno nel breve periodo di una vita umana. L’alternativa è che la percezione del declino morale possa essere un’illusione psicologica a cui le persone in tutto il mondo e nel corso della storia sono state soggette.

Lo studio di Mastroianni e Gilbert (2023) fornisce evidenze a sostegno di quest’ultima ipotesi. Quando è stato chiesto a individui provenienti da diverse parti del mondo di effettuare un confronto tra la morale attuale e quella del passato, essi hanno manifestato la convinzione che la morale stia subendo un processo di deterioramento. Tuttavia, i sondaggi condotti per indagare la moralità attuale hanno constatato che le risposte fornite dai partecipanti sono rimaste sorprendentemente stabili nel corso del tempo, suggerendo che questa percezione di declino morale sia infondata. Le percezioni dei partecipanti erano moderatamente influenzate sia dall’orientamento politico sia dall’età: i conservatori e gli individui anziani tendevano a percepire un declino morale più marcato, ma anche i partecipanti di orientamento liberale e di età più giovane mostravano una certa predisposizione verso la medesima prospettiva.

Perché è diffuso il pensiero che la moralità sia in declino?

I partecipanti nutrivano la convinzione che la moralità avesse subito un decremento, e tale convinzione era presente in ogni decennio e in tutte le nazioni oggetto dello studio. Essi credevano che tale declino avesse avuto inizio approssimativamente durante il periodo in cui erano nati, indipendentemente dalla loro data di nascita, e che persistesse ancora oggi. Inoltre, credevano che il declino fosse attribuibile sia al fatto che gli individui diventassero meno morali col passare del tempo, sia al fenomeno della sostituzione di persone più morali con individui meno morali. È interessante notare che tali partecipanti ritenevano che le persone che avevano conosciuto personalmente, così come quelle che avevano vissuto prima di loro, costituissero delle eccezioni a tale tendenza.

Una delle ragioni sottostanti a queste convinzioni errate risiede nell’esperienza comune di un’ampia presenza di informazioni negative rispetto a informazioni positive riguardo alla moralità delle persone non conosciute personalmente. Inoltre, le informazioni negative tendono a essere soggette a una diminuzione più rapida nella memoria o a perdere il loro impatto emotivo più velocemente rispetto alle informazioni positive. Questa dinamica porta i soggetti a sviluppare la convinzione che le persone attuali non siano altrettanto gentili, simpatiche, oneste o buone come lo erano in passato. Nonostante vi siano diverse ragioni che possono spiegare questa illusione, secondo gli autori essa potrebbe derivare da pregiudizi profondamente radicati. Ricerche hanno evidenziato che le persone tendono ad avere un pregiudizio nei confronti delle informazioni negative attuali e, siccome gli eventi negativi tendono a svanire più facilmente nella memoria, viene conferita al passato un’aura di positività che sembra mancare al presente. Di conseguenza, si crea una sorta di distorsione retrospettiva: la strada percorsa appare più agevole, mentre quella attuale sembra accidentata, portando naturalmente a concludere che si sia commesso qualche errore lungo il percorso (Ables, 2023).

Quali sono le conseguenze di questa illusione?

L’illusione del declino morale rappresenta un fenomeno solido che può generare conseguenze di natura preoccupante. La convinzione generalizzata riguardante un declino nella moralità quotidiana può incidere significativamente sul comportamento interpersonale delle persone. A tal proposito, gli studi dimostrano che le persone manifestano una certa riluttanza nel richiedere aiuto a individui sconosciuti, poiché sottostimano la disponibilità di tali persone nel fornirlo (Epley et al., 2022).  L’illusione del declino morale può essere dunque considerata una delle ragioni che spiegano perché le persone non si affidano quanto potrebbero alla gentilezza degli estranei, un comportamento che potrebbe contribuire a mitigare l’illusione stessa. La letteratura evidenzia come le persone siano particolarmente sensibili all’influenza dei cambiamenti percepiti nei modelli di comportamento abituali (Sparkman & Walton, 2017) e lo studio in oggetto mette in luce come la percezione di un declino morale si diffonda pervasivamente, mantenga una lunga durata temporale, risulti infondata e possa essere generata con estrema facilità.

Un aspetto da sottolineare è che i ricercatori hanno individuato un possibile metodo per attenuare potenzialmente l’illusione, basatosi sull’invito rivolto alle persone di riflettere sulla moralità degli individui che popolano la loro sfera personale.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ables, K. (2023, June 27). Think we’re losing our morals? That’s a common illusion, research says. Washington Post.
  • Eibach, R. P. & Libby, L. K. In Social and Psychological Bases of Ideology and System Justification (ed. Jost, J. T. et al.) 402–423 (Oxford Univ. Press, 2009).
  • Epley, N., Kardas, M., Zhao, X., Atir, S. & Schroeder, J. Undersociality: miscalibrated social cognition can inhibit social connection. Trends Cogn. Sci. 26, 406–418 (2022).
  • Mayanchi, M. (2011). Causes of moral decadence and their effects on the behaviour of adolescent students in senior secondary schools in Zamfara State. Sokoto Educational Review, 12, 94-105. https://doi.org/10.35386/ser.v12i0.306
  • Mastroianni, A. M., & Gilbert, D. T. (2023). The illusion of moral decline. Nature, 618(7966), 782–789. https://doi.org/10.1038/s41586-023-06137-x
  • Murphy, A. R. Augustine and the rhetoric of Roman decline. Hist. Polit. Thought 26, 586–606 (2005).
  • Sparkman, G. & Walton, G. M. Dynamic norms promote sustainable behavior, even if it is counternormative. Psychol. Sci. 28, 1663–1674 (2017).
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