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Transizione Digitale e Apprendimento: sfida e opportunità

Il tema della transizione digitale da diverse prospettive: da quella economica a quella giuridica, da quella sociologica a quella psicologica

Di Antonio Zullo

Pubblicato il 26 Giu. 2023

Il 27 gennaio 2023 è stata organizzata dall’Università degli Studi “Giustino Fortunato”, in collaborazione con la Catholic University of North (Chile), l’UDIMA Online University of Madrid e la SSML Internazionale, la Conferenza Internazionale “Digital Transition: Research & Development”.

Introduzione

 La conferenza è stata una notevole occasione di riflessione multidisciplinare sulla transizione digitale. Il tema è stato letto da diverse prospettive: da quella economica a quella giuridica, da quella sociologica a quella psicologica.

Tra le varie tematiche trattate, particolare rilievo è stato dato anche all’ambito dell’apprendimento in età adulta, in particolar modo quello universitario digitalmente mediato.

I quesiti proposti sono stati i seguenti: apprendimento e transizioni digitali, quali sono gli sviluppi e le potenzialità? Quali invece le sfide e le opportunità?

L’esperienza delle università telematiche suggerisce che le tecnologie digitali non sono un ostacolo al successo accademico e alle interazioni formative digitalmente mediate. Tutt’altro: possono costituirsi come opportunità, per chi, per diverse motivazioni (lavorative, personali, geografiche, familiari) avrebbe difficoltà ad abitare l’organizzazione di un corso universitario erogato in forma esclusivamente presenziale.

Fare didattica a distanza apre a molte opportunità.

Storicamente emblematica è l’esperienza pedagogica di Alberto Manzi: con la trasmissione “Non è mai troppo tardi” (1960-1968), proposta in collaborazione con l’allora Ministero della Pubblica Istruzione. Il pedagogista ha inteso insegnare a leggere e scrivere ai telespettatori italiani fuori età scolare, totalmente o parzialmente analfabeti, utilizzando il medium televisivo (Rai Teche, “Non è mai troppo tardi”).

Un fine nobile: la didattica a distanza, ben fatta, può assumere una profonda valenza anche sociale e culturale.

Tecnologia e didattica a distanza

Oggigiorno, la didattica a distanza può contare sulle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali. Le piattaforme e-learning sono ambienti capaci di rievocare le dinamiche formative che avvengono nei contesti presenziali.

Rievocare, ma non replicare, poiché le dinamiche psicosociali che si attivano nei contesti formativi presenziali non sono totalmente sovrapponibili a quelle che si attivano nei contesti blended o squisitamente distanziali.

Questa diversità merita dovuti approfondimenti da parte degli esperti del settore.

Ecco allora una delle sfide attuali della transizione digitale: come possiamo rendere ancora più efficaci quelle proposte formative che usano come mezzo di mediazione anche il canale telematico-digitale?

 Nell’epoca della transizione digitale, le proposte formative telematiche possono essere rese ancora più efficaci valorizzando i processi di self-regulated learning, cioè puntando a rafforzare le capacità degli studenti di costruire apprendimenti autoregolati. Questo approccio mette al centro lo sviluppo delle competenze, nonché la capacità di gestire e controllare attivamente il proprio apprendimento.

Il self-regulated learning, infatti, avviene quando la persona riesce ad attivare, in maniera organizzata ed efficace, tre processi operazionali precisi: la pianificazione, l’esecuzione e la valutazione dell’apprendimento (Zimmerman, 1990, 2011).

Il digitale, in questo settore, interviene proponendosi come opportunità per incentivare e curare questi tre processi, aumentando così la possibilità di successo accademico.

  • Pianificazione: gli studenti possono essere incoraggiati a pianificare il proprio apprendimento, stabilendo obiettivi di apprendimento chiari e realistici. Nel contesto digitale, gli strumenti tecnologici –come i calendari online, le piattaforme di gestione dell’apprendimento e gli strumenti di pianificazione– possono essere utilizzati per aiutare gli studenti a organizzare le proprie attività di studio e a tenere traccia dei propri progressi.
  • Esecuzione: durante l’apprendimento, gli studenti dovrebbero essere responsabili delle loro azioni e attivamente coinvolti nel processo. Nelle proposte formative telematiche, ciò può essere incentivato fornendo agli studenti una certa autonomia nella scelta dei materiali e delle risorse di apprendimento, incoraggiandoli a prendere decisioni informate sulle strategie di studio e a monitorare il proprio progresso. Gli insegnanti e i tutor possono fornire linee guida e supporto personalizzato attraverso la comunicazione online, come discussioni virtuali o sessioni di tutoraggio individuale.
  • Valutazione: gli studenti dovrebbero essere coinvolti attivamente nella valutazione del proprio apprendimento. Oltre alla valutazione tradizionale, le proposte formative telematiche possono sfruttare gli strumenti digitali per incoraggiare la riflessione metacognitiva e l’autovalutazione degli studenti. Ad esempio, i quiz online, le attività interattive e le restituzioni di attività didattiche costituiscono occasioni propizie per gli studenti attraverso cui monitorare i propri progressi e identificare i margini di miglioramento.

Attraverso queste soluzioni, gli studenti possono imparare a gestire in maniera efficace il tempo a disposizione, sviluppando così una maggiore consapevolezza delle proprie capacità di apprendimento. Non bisogna poi dimenticare che fare esperienza di questi strumenti significa anche apprendere l’utilizzo produttivo e flessibile delle diverse risorse digitali, quale know how prezioso, se non imprescindibile, nei successivi contesti lavorativi.

Il self regulated learning

Il self-regulated learning favorisce inoltre la motivazione intrinseca: imparare a gestire autonomamente il proprio studio equivale a sentirsi protagonisti ed autori del proprio processo di apprendimento.

Un e-learning ben strutturato, inoltre, include anche la possibilità di vivere socialmente la comunità universitaria di appartenenza.

Del resto, le interazioni sociali tra pari sono predittori di successo accademico, nonché promotori di apprendimenti autoregolati: anche questi processi possono essere attivati dalle piattaforme e-learning (Ouyang & Chang, 2018; Khurshid, 2020). La predisposizione di forum didattici in cui sono proposte attività da svolgersi in maniera cooperativa (basti pensare alle ricerche di gruppo) possono favorire scambi costruttivi tra pari anche da remoto, abbattendo costi e distanze, consentendo così la restituzione di conoscenze e saperi socialmente costruiti.

Questi spunti comprovano chiaramente come i cambiamenti innescati dalla transizione digitale investano ogni campo dell’esperienza umana, in primo luogo quella formativa ed universitaria. Nell’epoca dell’accelerazione digitale dell’accesso, possesso e scambio delle informazioni, in cui i sistemi formativi sono stimolati a ripensare le proprie prassi e le proprie proposte alla luce delle esigenze diffuse, sempre nuove e diverse, diventa sempre più cruciale capire come favorire i processi di apprendimento attraverso un utilizzo sapiente delle nuove tecnologie.

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