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La validazione italiana della Liebowitx Social Anxiety Scale

La Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS) è un breve questionario, sviluppato da Michael Liebowitz (1987), utile alla diagnosi di disturbo d’ansia sociale

Di Laura Caccico

Pubblicato il 02 Mag. 2023

Aggiornato il 05 Mag. 2023 09:29

Misurare le componenti dell’ansia sociale permette di dare loro un nome, di normalizzare l’esperienza e di ridurre l’impatto e la potenza che il vissuto di ansia può avere sulla persona.

L’ansia sociale

 L’ansia sociale è una condizione che ognuno di noi può vivere quotidianamente, ma quando diventa invalidante e non ci permette di vivere la vita al meglio delle nostre possibilità, diventa un vero e proprio disturbo, il disturbo d’ansia sociale.

Quest’ultimo è un disturbo piuttosto invalidante, genera molta sofferenza e spesso causa numerose ricadute e notevoli limitazioni nella vita quotidiana. Nonostante sia abbastanza diffuso tra la popolazione, è spesso sottovalutato e sottostimato sia da parte dei clinici, che lo derubricano a fattore secondario, sia da parte dei pazienti stessi e dei loro familiari, che lo interpretano come semplice timidezza.

Inoltre, le persone che ne soffrono fanno spesso fatica a rivolgersi a un professionista, proprio a causa del timore del giudizio e per la vergogna che il disturbo stesso fa provare loro. Si stima, infatti, che circa due terzi di chi soffre di ansia sociale non cerchi alcun tipo di aiuto. Questo aspetto rappresenta una delle sfide maggiori a cui sono chiamati i professionisti della salute che si occupano del trattamento di questo disturbo.

Caratteristiche del disturbo d’ansia sociale

Il disturbo d’ansia sociale (già fobia sociale) è molto comune tra la popolazione. Secondo alcuni studi, la percentuale di persone che ne soffre va dal 3% al 13% e sembra insorgere più frequentemente tra le donne che tra gli uomini. L’età di esordio si colloca generalmente durante l’adolescenza o nella prima età adulta.

Questo disturbo si caratterizza per la paura marcata e persistente di una situazione sociale, prevista o da affrontare, in cui si è esposti al giudizio degli altri, come ad esempio parlare in pubblico. Nelle situazioni sociali temute, gli individui con disturbo d’ansia sociale sono preoccupati di apparire imbarazzati e, soprattutto, sono timorosi che gli altri li giudichino ansiosi, deboli o stupidi. Possono quindi temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente quello che devono dire o per la paura che gli altri notino il tremore delle mani o della voce, oppure possono provare ansia estrema quando mantengono una conversazione per paura di apparire poco chiari o, ancora, quando si trovano a mangiare, bere o scrivere in pubblico, per timore che gli altri possano vedere, ad esempio, le loro mani tremare.

Spesso le persone con problematiche di ansia sociale, al fine di abbassare i livelli di ansia, evitano le situazioni temute, ma tale comportamento è un rinforzo molto potente e un fattore di mantenimento. Inoltre, mettono in atto comportamenti protettivi quali mettersi le mani sul viso per nascondere il rossore o indossare maglioni per evitare che si noti la sudorazione sugli indumenti. Queste strategie sono controproducenti e mantengono il circolo vizioso.

Misurare l’ansia sociale

 L’ansia sociale potrebbe apparire come un’unica esperienza schiacciante e opprimente, anche se in realtà si caratterizza per sintomi differenti e specifici. Misurare le sue componenti permette di dare loro un nome, di normalizzare l’esperienza e di ridurre l’impatto e la potenza che il vissuto di ansia sociale può avere sulla persona.

Ci sono alcune componenti che interagiscono tra loro e provocano ansia sociale:

  • le sensazioni fisiologiche (ad esempio, sudorazione, rossore);
  • i pensieri (“Se risultassi impacciato e teso tutti gli altri mi guarderebbero”);
  • le emozioni (“Ho paura di comportarmi in modo strano davanti ad altre persone”);
  • i comportamenti (“Evito di telefonare in pubblico”).

Identificare le reazioni fisiche associate all’ansia sociale, misurarne l’intensità e identificare gli evitamenti è fondamentale per un buon assessment e per il monitoraggio dei progressi terapeutici.

Con la Scala di Liebowitz è possibile valutare l’intensità dell’ansia e la tendenza all’evitamento in alcune situazioni quotidiane.

La validazione italiana della Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS)

Il gruppo di lavoro del Centro di Eccellenza per il Disturbo d’Ansia Sociale (CEDAS), in collaborazione con IPSICO – Istituto di Psicologia Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e l’Associazione Italiana per i Disturbi dell’Ansia Sociale (AIDAS) ha pubblicato la validazione italiana della Liebowitz Social Anxiety Scale (LSAS). Si tratta di un breve questionario, sviluppato da Michael Liebowitz (1987), utile alla diagnosi di disturbo d’ansia sociale. La LSAS rappresenta la più diffusa scala di autovalutazione dei sintomi di ansia sociale, molto utile in ambito clinico per la rilevazione di punteggi baseline, in itinere e post-trattamento, e dispone oggi di dati normativi su popolazione italiana.

La scala è composta da 24 item, contenenti ciascuno la descrizione di una situazione sociale potenzialmente attivante, di natura interazionale o prestazionale. Il soggetto è invitato ad indicare, in riferimento ad ogni situazione, quanto è il livello di ansia esperito (utilizzando una scala Likert a 4 punti, dove 0=nessuna ansia; 1=ansia lieve; 2=ansia moderata; 3=ansia grave) e quanto frequentemente mette in atto condotte di evitamento (utilizzando una scala Likert a 4 punti, dove 0=mai; 1=qualche volta; 2=spesso; 3=quasi sempre). È così possibile ottenere punteggi parziali (scala Ansia e scala Evitamento), oltreché un punteggio totale.

Le analisi statistiche condotte su un campione di 257 pazienti (Età media = 27.10, DS = 10.7) e 351 persone estratte dalla popolazione generale (Età media = 33.07, DS = 11.94) hanno mostrato una struttura monofattoriale per ciascuna scala, nonché buona validità convergente e discriminante.

Dalla Receiver Operating Characteristic (ROC) analysis i punteggi ottimali di cut-off sono risultati:

  • Ansia (Fear): 30
  • Evitamento (Avoidance): 28

La LSAS è quindi un ottimo strumento, utile sia per la ricerca e sia per la pratica clinica.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Baroni, D., Caccico, L., Ciandri, S., Di Gesto, C., Di Leonardo, L., Fiesoli, A., Lauretta, F., Lebruto, A., Policardo, G:,R., Rosadoni, M. (2022). Quaderno di esercizi per vincere l’ansia sociale. Erickson, Trento.
  • Baroni, D., Caccico, L., Ciandri, S., Di Gesto, C., Di Leonardo, L., Fiesoli, A., Grassi, E., Lauretta, F., Lebruto, A., Marsigli, N., Policardo, G. R., Rosadoni, M., Chiorri, C. (2022). Measurement Invariance of the Liebowitz Social Anxiety Scale‐Self‐Report. Journal of Clinical Psychology, 79(2). 391–414.
  • Liebowitz, M.R. (1987). Social Phobia. Modern Problems of Pharmacopsychiatry, 22, 147- 173.
  • Marsigli, N. (Ed.) (2018). Stop all’ansia sociale. Strategie per affrontare e gestire la timidezza. Erickson, Trento.
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