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Quale stile genitoriale predice ansia nei figli?

Bambini e adolescenti con disturbi d’ansia sembrano crescere in famiglie con uno stile genitoriale che risulta essere iperprotettivo o troppo distaccato

Di Taslima Grossi

Pubblicato il 18 Apr. 2023

La revisione di Yaffe (2021) ha evidenziato l’associazione tra stili genitoriali e lo sviluppo di ansia dei figli, soffermandosi sul ruolo di accettazione/rifiuto genitoriali, ipercontrollo e punizioni corporali.

Introduzione

 I disturbi d’ansia si riferiscono a una serie di disturbi che condividono caratteristiche come paura o apprensione eccessive.

Un’ampia letteratura si concentra sul contesto genitoriale, su vari aspetti della genitorialità e delle relazioni genitore-bambino che giocano un ruolo significativo nello sviluppo dell’ansia, sebbene l’entità di questo legame debba essere ancora chiarita (Bosmans et al., 2014; McLeod et al., 2007).

Per “stile genitoriale” si intende la modalità educativa con cui i genitori svolgono le funzioni genitoriali e, in generale, si rapportano ai propri figli. Gli stili genitoriali influenzano il clima familiare e condizionano il benessere psicologico dei figli. La revisione di Yaffe (2021) ha evidenziato l’associazione tra stili genitoriali e lo sviluppo di ansia dei figli, soprattutto per quanto riguarda il controllo eccessivo e le punizioni corporali. Bambini e adolescenti con disturbi d’ansia avevano più probabilità di essere cresciuti da genitori iperprotettivi o distaccati, i quali tendevano a mettere in atto forme di controllo eccessivo o del tutto assente.

Il legame tra rifiuto/accettazione genitoriale e ansia

Un consistente numero di ricerche si è concentrato sul legame tra rifiuto/scarsa accettazione e assenza di calore da parte dei genitori e il conseguente sviluppo di ansia nella prole (Ginsburdg  et al., 2004; McLeod et al., 2007; Wood et al., 2003). La scarsa accettazione e il calore genitoriale sono espressi tramite comportamenti di freddezza e rifiuto e sembrano influire sull’ansia dei bambini (Mattanah, 2001; Yaffe, 2018). In particolare, è emersa un’associazione tra l’accettazione/rifiuto dei genitori e sintomi di ansia sociale tra bambini e adolescenti (Weymouth & Buehler, 2018; Xu et al., 2017; Yaffe, 2018), suggerendo che il rifiuto dei genitori possa giocare un ruolo significativo nello sviluppo dell’ansia sociale nella prole, proprio perché i frequenti feedback negativi da parte dei genitori favoriscono la percezione di un mondo minaccioso e ostile; questo, a sua volta, potrebbe aumentare la percezione e le aspettative del bambino di conseguenze negative degli eventi sociali nella sua vita e, in alcune condizioni, sfociare in una grave ansia sociale (Yaffe, 2018).

È importante sottolineare la limitatezza di questi risultati, che mancano di considerare il temperamento e la predisposizione del bambino all’ansia, ovvero l’inibizione comportamentale, le quali a livello teorico sembrano interagire in varia misura con le caratteristiche genitoriali (Ollendick & Benoit, 2012).

Il legame tra controllo genitoriale e ansia

 Invece, le prove a sostegno dell’associazione tra i comportamenti di controllo dei genitori e l’ansia in bambini e adolescenti appaiono maggiormente convincenti. L’ipercontrollo genitoriale si manifesta tipicamente tramite una disciplina rigida, iper-regolazione del comportamento (cioè istruzioni su come comportarsi), iper-protezione e controllo psicologico (cioè istruzioni su come pensare e sentire; Barber, 1996; Barber et al., 2012). Tutti questi elementi possono ostacolare il progressivo e naturale sviluppo dell’autonomia da parte del bambino. L’aspetto dell’ipercontrollo è stato più volte correlato ai disturbi d’ansia della prole: questa relazione suggerisce che i bambini ansiosi hanno maggiori probabilità di essere cresciuti da genitori ipercontrollanti e meno favorevoli allo sviluppo di autonomia (Bosmans et al., 2014; Pinquart, 2017; Rose et al, 2018; Wood et al., 2003). Quindi, la mancanza di concessione dell’adeguata autonomia da parte dei genitori ostacola le opportunità del bambino di vivere adeguate esperienze di indipendenza, con conseguente carenza di senso di controllo e aumento dell’impotenza (Wood et al., 2003).

In ultimo troviamo le punizioni corporali, le quali comprendono qualsiasi tipo di misura punitiva fisica in risposta a comportamento inappropriato della prole. Tendenzialmente, le punizioni corporali possono diminuire il senso di controllo dei bambini sull’ambiente, amplificando così la loro sensibilità all’ansia (Graham & Weems, 2015). In diversi studi le punizioni corporali dei genitori sono risultate correlate positivamente con l’ansia di bambini e adolescenti (Gershoff et al, 2010; Graham & Weems, 2015; Lansford et al., 2014; Xing & Wang, 2013; Yaffe & Burg, 2014).

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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