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I volti della timidezza: le differenze fra il narcisismo covert e la personalità evitante

Anche se la timidezza sembra somigliare nei disturbi di personalità evitante e narcisistico covert, essi sottintendono meccanismi di funzionamento differenti

Di Micol Agradi

Pubblicato il 02 Mar. 2023

Secondo lo studio di Weiss e Huppert (2022), gli evitanti e i narcisisti covert differirebbero nella risposta ai feedback sociali positivi: se i primi ne trarrebbero beneficio, i secondi maturerebbero una visione ancor più negativa di se stessi.

Il narcisismo: la tipologia “covert”

 Kerneberg (1998) associò il “narcisismo patologico” a un disturbo dell’autostima in cui gli individui, bisognosi di costante ammirazione e attenzione da parte degli altri (Morf, 2006), utilizzerebbero le relazioni come mezzo per confermare il proprio valore personale (Morf e Rhodewalt, 2001). La letteratura distingue due principali manifestazioni di narcisismo (Besser e Priel; 2010): overt (grandiosa) e covert (vulnerabile) (Gabbard, 2009; Levy, 2012; Miller et al., 2011; Pincus et al., 2014). Il narcisismo overt si presenterebbe in modo arrogante e aggressivo (Levy et al., 2009) e si servirebbe di strategie di coping che svalutano la fonte della critica per compensare la ferita narcisistica del soggetto (Ronningstam, 2014). Il narcisismo covert, invece, si presenterebbe in maniera timida e modesta (Levy, 2012), rispondendo alla minaccia egoica con sentimenti di depressione e disgusto di sé (Kernberg, 1992). Queste persone risulterebbero molto sensibili al rifiuto interpersonale, per cui tenderebbero ad evitare le situazioni sociali (Ronningstam, 2005). Alla luce di questa strategia di coping ritirata, alcuni studiosi hanno suggerito una similitudine fra il narcisismo covert e la personalità evitante (Dickinson e Pincus, 2003), riportando ricerche che testimoniano valide relazioni fra i due costrutti (Fossati et al., 2009; Weiss et al., 2020).

La personalità evitante

Come descritto nel DSM-5 (APA, 2013, p.672), il disturbo evitante di personalità è quel “pattern pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo” che fa sentire socialmente inadatto, poco attraente e inferiore agli altri chi ne è affetto. Nonostante questi individui desiderino instaurare delle relazioni interpersonali, evitano il contatto con gli altri per paura di essere criticati, rifiutati o ridicolizzati (Beck et al., 2004). In alcuni casi, preferirebbero non ricevere neanche segnali di approvazione sociale per paura di creare aspettative positive negli altri che potrebbero non soddisfare in futuro (Taylor et al., 2004).

Similitudini e differenze

Il narcisismo covert e la personalità evitante condividerebbero diverse caratteristiche: la timidezza, la vergogna, la sofferenza psicologica, l’ipervigilanza nei confronti dell’ambiente e la sensibilità alle critiche e al rifiuto interpersonale, che porterebbero all’evitamento sociale. Su questi punti comuni, Weiss e Huppert (2002) si sono chiesti se sia lecito domandarsi se i due disturbi di personalità si riferiscano a costrutti distinti o sovrapponibili.

Dal punto di vista teorico sembra che, sebbene i due disturbi si presentino in modo simile, la grandiosità sia una caratteristica associata solo al narcisismo covert e, per questo, un aspetto importante nel differenziare i meccanismi strutturali alla base delle presentazioni delle due personalità. Di preciso, il narcisista covert nutrirebbe delle fantasie grandiose di bellezza e popolarità che verrebbero nascoste dietro una presentazione modesta per paura di ricevere una ferita al valore personale, se tali desideri non venissero soddisfatti (Gabbard, 1989; Pincus et al., 2009). Anche la personalità evitante sarebbe associata a sentimenti di bassa autostima, ma questo sembrerebbe essere legato a sentimenti di inadeguatezza sociale, sulla base delle esperienze passate in cui questi individui non hanno raggiunto intimità relazionale per il ritiro sociale (Lynum et al., 2008). Inoltre, se le persone con disturbo evitante sarebbero in realtà molto interessate alle relazioni sociali, quelle con narcisismo covert spesso non sarebbero neanche genuinamente desiderose di instaurare relazioni profonde; essendo utili al solo scopo di ottenere ammirazione, queste finiscono per essere evitate per paura che le pretese di idealizzazione non vengano rispettate (Levy et al., 2013; Zeigler-Hill et al., 2010).

Lo studio di Weiss e Huppert

L’obiettivo dello studio di Weiss e Huppert (2022) è stato quello di esaminare le similitudini e le differenze sopra descritte usando il feedback sociale e l’autovalutazione nel contesto sociale, assumendo che queste strutture possano riflettere le sfumature fra gli spettri del narcisismo covert e del disturbo evitante.

 Dal momento in cui sia i narcisisti covert sia gli evitanti si presentano come timidi, timorosi degli eventi sociali e con bassa autostima, l’ipotesi di partenza è che, in assenza di giudizio sociale, entrambe le personalità siano associate ad autovalutazioni negative.

Ricordando la premessa secondo cui il riscontro positivo da parte degli altri costituisce un rinforzo grandioso desiderato solo dai narcisisti covert e non dagli evitanti, gli autori ipotizzano che, in risposta all’approvazione sociale, solo l’autovaluzione dei narcisisti covert subirebbe un miglioramento.

Dai risultati emerge che, in condizioni neutrali, gli individui evitanti e i narcisisti covert si presenterebbero in modo simile, e cioè negativamente. Nella condizione sperimentale, invece, gli esiti hanno disatteso le aspettative: la personalità evitante sarebbe correlata ad un’autovalutazione positiva, mentre il narcisismo covert ad un’autovalutazione negativa. Ciò in cui differiscono i due disturbi, quindi, riguarderebbe la risposta che questi forniscono ai feedback positivi: gli evitanti ne beneficerebbero, mentre i narcisisti incrementerebbero la visione negativa che hanno di sé. Questo accadrebbe in ragione del fatto che, in assenza di una chiara gratificazione grandiosa, l’approvazione sociale potrebbe impattare negativamente sull’immagine di sé del narcisista, non interessato alle relazioni come una via in cui essere semplicemente apprezzati o uguali agli altri, ma solo glorificati (Morf e Rhodewalt, 2001).

Conclusioni

Le implicazioni dello studio circa le differenze fra i due disturbi di personalità riguardano l’importanza di operare un’affinata diagnosi differenziale: il narcisismo covert sarebbe caratterizzato da un disordine strutturale dell’autostima, più profondamente disturbata, mentre il disturbo evitante sarebbe più legato alla competenza sociale percepita, con maggiori probabilità di rispondere positivamente ai feedback sociali. L’obiettivo ultimo, allora, dovrebbe essere quello di comprendere meglio i piani di sovrapposizione fra i due costrutti per evitare diagnosi errate e applicare i protocolli migliori per la patologia di personalità individuata (Weiss e Huppert, 2022).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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