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Il modello topico di Sigmund Freud: prima e seconda topica

Ripercorriamo la teoria di Freud e il passagio dal modello basato su sistema inconscio, preconscio, conscio a quello costituito da Es, Io e Super Io

Di Manuel Trasatti

Pubblicato il 21 Mar. 2023

Il conflitto interno tra pulsioni e difese presuppone che entrambe siano inconsce, di conseguenza il modello topico della mente non funziona e Freud concepisce il modello strutturale.

Il modello topico

 La prima concezione della mente proposta da Sigmund Freud detta “modello topico” è caratterizzata da un sistema conscio e da un sistema inconscio. Tuttavia, già nel formulare questa concezione della mente, Freud riconosce che non tutto l’inconscio è patologico e revisiona la sua teoria: difatti, Freud, nelle sue prime formulazioni condivideva con i suoi precursori (quali Charcot e Janet, esponenti della Psichiatria Dinamica Francese, o Joseph Breuer) il fatto che esistano delle idee che rimangono estranee alla coscienza (contenuti psichici isolati dalla coscienza e non integrati nella personalità). Il modello topico della mente è caratterizzato da:

  • sistema conscio: include le rappresentazioni che sono presenti alla coscienza e di cui abbiamo la percezione
  • sistema preconscio: include idee e sentimenti accettabili prossimi a diventare coscienti qualora l’individuo dovesse averne bisogno. Secondo Freud, quindi, esiste un sistema inconscio non patologico, presente anche nelle persone sane, con contenuti mentali accettabili ma non utili nelle esperienze quotidiane, che per non sovraccaricare la mente vengono immagazzinati nel sistema preconscio. Il sistema preconscio differisce dal sistema inconscio per l’accettabilità dei suoi contenuti, prossimi a diventare coscienti qualora l’individuo dovesse averne necessità
  • sistema inconscio: include idee e sentimenti inaccettabili che conviene tenere lontani dalla coscienza

Nel modello topico della mente, inoltre, la rimozione e le difese sono concepite come processi attivi consci e volontari. La rimozione è intesa come un atto attivo, conscio e volontario dell’individuo di esclusione dalla coscienza di ricordi traumatici, perturbanti e inaccettabili e in contrasto con il resto delle idee, dei sentimenti e della personalità dell’individuo. Tuttavia, la teoria di Freud è una teoria in evoluzione: Freud ha apportato numerosi cambiamenti alla sua teoria, difatti sono cambiati l’obiettivo della sua teoria (passa da una teoria del funzionamento dell’isteria e delle nevrosi ad una teoria del funzionamento psichico normale e psicopatologico), la concezione del trauma (dal trauma reale a carattere sessuale vissuto in età infantile a pulsioni sessuali e aggressive derivate da conflitti irrisolti nell’età infantile) e la concezione delle difese: da processi consci, attivi e volontari a processi inconsci e adattivi.

In particolare, secondo la teoria dello sviluppo psicosessuale proposta da Freud, dopo il superamento della teoria della seduzione, lo sviluppo della pulsione sessuale richiede il passaggio della libido (energia associata alla pulsione sessuale) attraverso cinque stadi biologicamente predeterminati. Lo sviluppo della pulsione sessuale può essere impedito da arresti (fissazioni) che bloccano parte della libido in una fase e privano la fase successiva della quantità di energia (libido) necessaria ad attraversarla. La fissazione ad una fase dello sviluppo psicosessuale di per sé non è patologica, può influenzare il carattere di una persona ma non essere associata ad una nevrosi. La fissazione si associa ad una nevrosi quando i desideri infantili correlati sono radicati in un conflitto interno.

Il modello strutturale

Il conflitto interno tra pulsioni e difese presuppone che entrambe siano inconsce, di conseguenza il modello topico della mente non funziona e Freud concepisce il modello strutturale. Il modello strutturale della mente, la seconda concezione della mente secondo Freud, è caratterizzato da tre istanze psichiche che interagiscono dinamicamente:

  • Es: associato ai bisogni primitivi, opera secondo il principio di piacere (la funzione primaria della mente è la scarica e la soddisfazione delle pulsioni che permette la scarica dell’eccesso di eccitamento: la scarica dell’eccitamento provoca affetti positivi mentre l’accumulo affetti negativi) teso alla soddisfazione immediata delle spinte pulsionali dell’individuo. In questo senso è amorale e disinteressato alle regole e alle convenzioni della società
  • Io: istanza psichica che consente di organizzare e rendere accettabili gli aspetti dell’Es. Opera secondo il principio di realtà (per poter vivere bene in società è necessario rinunciare almeno in parte alla gratificazione immediata delle pulsioni). Trasforma in realistici gli obiettivi, gli oggetti e le direzioni dell’Es. Si può definire come un insieme di funzioni regolatrici e armonizzatrici (difese) che tengono sotto controllo le pulsioni dell’Es. Le principali difese sono: resistenza, rimozione, sublimazione, spostamento, regressione, proiezione, razionalizzazione, annullamento, formazione reattiva, formazione di compromesso (importante per i sogni e per i sintomi nevrotici). Quando queste funzionano bene consentono all’individuo di non agire impulsi e desideri che potrebbero nuocere al benessere individuale e della società e permettono di contenere la potenza dell’angoscia associata ai desideri perturbanti, cioè di mantenere ben immagazzinati nell’inconscio i desideri perturbanti e l’affetto associato
  • Super Io: internalizzazione individuale dei principi, delle regole, delle convenzioni della società. Questi principi sono assimilati in primo luogo attraverso i genitori. Il Super Io è l’interiorizzazione di una serie di rappresentazioni cognitive ed emotive (proibizioni, credenze, valori, norme, atteggiamenti etc) legate ai rapporti precoci con le figure genitoriali. È un sistema di ideali e valori appresi. È spesso inteso come una parte di sé non completamente assimilata. Molte persone parlano della loro coscienza come qualcosa di esterno. Un esempio può essere il grillo parlante di Pinocchio. Il Super Io è diviso in due sottosistemi: coscienza, che deriva dalle punizioni genitoriali, e Io ideale, che deriva dai rinforzi e dalle gratificazioni genitoriali.

La funzione principale del Super Io è inibire gli impulsi e le pulsioni dell’Es e convincere l’Io a perseguire la perfezione e obiettivi morali (standard elevati).

Es, Io e Super Io interagiscono dinamicamente:

 L’Es influisce sull’Io facendo pressione affinché trasformi gli standard elevati del Super Io, riducendone la pressione, rendendo realistici i suoi obiettivi e diminuendo l’importanza di perseguire degli standard troppo elevati.

Il Super Io influisce sull’Io facendo pressione affinché trasformi i bisogni primitivi dell’Es in obiettivi e azioni realistiche, adeguate ai principi della società, accettabili e tendenti a standard elevati (ad esempio trasformando l’aggressività in successo in ambito sportivo).

L’io, attraverso il principio di realtà e l’azione delle difese, deve armonizzare e modulare la relazione tra le istanze psichiche dell’Es e del Super Io in maniera più realistica e adattiva. Le difese dell’Io non devono agire solo per rendere accettabili gli aspetti dell’Es ma anche per ridurre le pressioni del Super Io.

Le istanze psichiche differiscono non solo per il principio a cui si riferiscono (principio di piacere e principio di realtà) ma anche per la relazione con i processi cognitivi (le modalità di pensiero). In particolare:

  • l’inconscio e l’Es sono caratterizzati da un processo primario, un pensiero primitivo caratterizzato dalla soddisfazione immediata delle pulsioni dell’individuo, da un disinteresse per le conseguenze e un confronto con la realtà
  • l’Io e il Super Io sono caratterizzati da un processo secondario, che è caratterizzato da una struttura logica, da una considerazione delle conseguenze, una valutazione della realtà e da una consapevolezza del rapporto mezzi fini.

Per quanto riguarda l’organizzazione pulsionale della cognizione, secondo Freud i processi emotivi/pulsionali influenzano e definiscono i processi cognitivi:

  • i ricordi si organizzano in base alle dimensioni affettive
  • l’influenza pulsionale impatta sui processi percettivi
  • la cognizione è influenzata dallo stato emotivo in cui si verifica il processo cognitivo

Freud inoltre riconosce l’esistenza di un inconscio descrittivo (esistenza di processi psichici inconsci, un magazzino della mente che consente di organizzare il materiale in modo da non averlo sempre presente alla coscienza, per non sovraccaricare la mente, ma di poterlo recuperare abbastanza facilmente) e un inconscio dinamico (inconscio formato da desideri che premono per la scarica e l’accesso alla rappresentazione cosciente e vengono bloccati da forze contrarie; i contenuti dell’inconscio dinamico sono integralmente formati e una volta portati alla coscienza risultano immutati rispetto alla loro forma originaria).

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ferro, A. (1999). La psicoanalisi come letteratura e terapia. Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Freud , S. (2017). Compendio di tutti gli scritti. Bollati Boringhieri, Torino.
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