A livello cerebrale emerge una risposta di attivazione neurale sia alla visione del cibo, sia a disegni che in modo stilizzato rappresentano cibo, sia al nome del cibo stesso.
I neuroni del flusso ventrale
Lo sviluppo delle neuroscienze cognitive umane ha rivelato, negli ultimi 10 anni, l’organizzazione funzionale della corteccia in modo estremamente dettagliato.
Lo studio coordinato da Nancy Kanwisher (2022), pubblicato sulla rivista Current Biology, ha indagato come la vista del cibo attivi in maniera selettiva i neuroni all’interno del cosiddetto flusso ventrale, ovvero una serie di fibre nervose che originano dalla corteccia visiva primaria del lobo occipitale e decorrono fino al lobo temporale inferiore dell’encefalo. Tra i suoi compiti ha quello dell’analisi della struttura fisica di un oggetto (forma e colore) e quindi consente il riconoscimento percettivo degli oggetti (Meenakshi Khosla et al., 2022). L’altro flusso, quello dorsale, è orientato verso il lobo parietale e serve soprattutto alla localizzazione spaziale dell’oggetto.
Questa organizzazione presenta un insieme di regioni che sono selettivamente impegnate in singoli processi mentali, dalla percezione di volti, scene o musica, alla comprensione del significato di una frase, alla deduzione del contenuto dei pensieri di un’altra persona. È interessante notare che questo tipo di mappa mentale è tesa a favorire le interazioni sociali tipiche dell’essere umano. Il fatto che questa organizzazione selettiva sia presente anche per il cibo può far pensare che sia un mezzo per favorire la sopravvivenza o un residuo del pensiero istintuale arcaico.
I neuroni selettivi al cibo
Dallo studio (Meenakshi Khosla et al., 2022) è stato osservato un nuovo componente che sembra rispondere in modo altamente selettivo al cibo, nello specifico alle immagini che raffigurano il cibo. Questa selettività alimentare è evidente sia nella correlazione del profilo di risposta del componente con la salienza nominale del cibo, sia nelle immagini che hanno prodotto la risposta più alta nei singoli soggetti. I soggetti hanno mostrato risposte di attivazione sia alla visione del cibo, sia a disegni che in modo stilizzato rappresentano cibo, sia al nome del cibo stesso (ovvero la salienza nominale), infatti si è avuta la stessa risposta sia alla visione di una foto di fetta di pizza che alla scritta pizza. Sebbene la maggior parte delle immagini in cima alla classifica riguardino cibi preparati (ad es. una fetta di pizza), anche il cibo non preparato (ad es. broccoli, carote, banana, ecc.) ha prodotto forti risposte in questo componente.
Questi risultati mostrano che le risposte neurali dominanti del percorso visivo ventrale includono non solo le selettività per volti, scene, corpi e parole, ma anche la categoria visivamente eterogenea del cibo, disconfermando così i precedenti studi che ipotizzavano che queste vie di trasmissione privilegiata fossero relative solo alle interazioni sociali e frutto della specializzazione funzionale che sorge nella corteccia.