Il clinico che rieduca la dislessia con un trattamento orientato al compito di lettura, da sempre, si trova a dover effettuare due scelte: proporre al paziente la lettura di parole (trattamento lessicale) o di sillabe (trattamento sublessicale); presentare questi stimoli (parole o sillabe) all’interno di un brano o singolarmente.
Alessandra Luci, Giacomo Stella e Pierluigi Zoccolotti, in questo importante ed innovativo articolo, condividono un albero decisionale, che guida il clinico in queste scelte, a partire da un’accurata analisi del profilo di lettura del paziente, emerso dall’assessment. In particolare, riferendosi al modello di lettura a due vie (Coltheart, 1978), gli autori propongono di partire dal confronto delle prestazioni di velocità e accuratezza di lettura del singolo paziente nelle tre prove di lettura di brano, liste di parole e liste di non parole; quindi stabilire quale delle due vie di lettura (lessicale o sublessicale) risulti maggiormente integra e quale maggiormente lesa; infine potenziare la via maggiormente lesa, attraverso l’utilizzazione di stimoli e contesto appropriati. A tal fine, nell’articolo viene esemplificato, attraverso dei casi clinici, come quattro diversi profili di lettura abbiano portato i clinici a scegliere una specifica tra le quattro combinazioni di trattamento attualmente disponibili, rispettivamente:
- trattamento lessicale in un contesto isolato;
- trattamento lessicale nel contesto di un brano;
- trattamento sublessicale in un contesto isolato;
- trattamento sublessicale nel contesto di un brano.
A questo punto, poiché gli autori hanno deciso di mettere l’articolo a disposizione della comunità clinica, lasceremo l’esplicitazione del ragionamento clinico e dell’albero decisionale alle loro parole nell’articolo stesso, concentrandoci in questa sede sull’utilizzo delle App di RIDInet. Fermo restando che il ragionamento clinico è in ogni caso riproducibile con qualsiasi software che permetta la scelta di sillabe e parole, con presentazione degli stimoli in modalità isolata e nel contesto di un brano.
Sottolineiamo che i tre autori dell’articolo svolgono un ruolo molto importante nella piattaforma di teleriabilitazione RIDInet di Anastasis: sono autori di App e, inoltre, Stella e Zoccolotti sono membri del suo Comitato Scientifico. Nell’implementazione del trattamento dei casi proposti, gli autori hanno quindi utilizzato tre App di RIDInet: Reading Trainer, Rapwords Tachistoscopio e Sillabe 2.
I trattamenti lessicali sono affidati alle App Rapwords – tachistoscopio (Zoccolotti e Burani, 2015) e Reading Trainer 2 (Tressoldi, 2013) con impostazione dell’unità di lettura su parola.
Tachistoscopio propone la lettura di parole, ordinate per difficoltà psicolinguistiche, in presentazione singola con modalità tachistoscopica: il tempo di esposizione è inferiore a quello necessario per iniziare un movimento oculare rapido, o sàccade, quindi non superiore ai 150 msec. In questo modo il bambino legge la parola con un solo ‘colpo d’occhio’ (una sola fissazione oculare). Questa modalità di presentazione stimola la lettura globale di parole intere, ma anche l’utilizzo e lo sviluppo del lessico ortografico. L’auto-adattività consente la modulazione progressiva della difficoltà del compito in base al livello di competenza raggiunta di volta in volta dal bambino. Sono in particolare presenti due sistemi di avanzamento:
- macro: sulla lunghezza delle parole proposte (da 4 a 9 lettere)
- micro: sulla complessità morfosintattica delle liste, a parità di lunghezza. Sono infatti presenti liste di parole ad alta frequenza, bassa frequenza, miste, C e G, accenti, iati e dittonghi, morfologicamente complesse
Prima di un macro avanzamento sulla lunghezza della parola (es. da 4 a 5 lettere) sono quindi presenti tutti i micro avanzamenti sulla complessità delle liste (da alta frequenza a parole morfologicamente complesse).
Reading Trainer 2, con impostazione dell’unità di lettura su parola, propone la lettura di parole all’interno di brani con una sorta di effetto karaoke che evidenzia l’unità di lettura con diverse tipologie di presentazione:
- unità di Lettura: di volta in volta sullo schermo è presente solo la parola da leggere
- tutto il testo: il testo compare per intero e resta durante la lettura
- testo rimanente: il testo compare per intero e, a mano a mano che il bambino avanza nella lettura, lo stimolo scompare
Sono presenti numerose opzioni di personalizzazione: la principale è il funzionamento in manuale o temporizzato. Nella modalità manuale è il bambino stesso a determinare la propria velocità di lettura (ovvero l’avanzamento dell’unità di lettura evidenziata) toccando il monitor (o con la barra spazio nel pc). Nella modalità temporizzata, la scansione avviene automaticamente ed il clinico ne imposta la velocità iniziale in base ai parametri rilevati durante le prove di lettura effettuate in sede di valutazione. In questo caso, l’auto-adattività provvede all’aumento automatico della velocità di 0,1 sillabe/sec dopo un certo numero di esercizi consecutivi (sempre specificato dal clinico stesso) in cui viene raggiunta l’accuratezza richiesta negli obiettivi.
Ulteriori opzioni riguardano la durata della sessione, l’attivazione della sintesi vocale, la lunghezza delle pagine proposte e la presentazione in termini di grandezza di font e spaziatura (per bambini con problemi di affollamento visivo/crowding).
I trattamenti sublessicali sono affidati alle App Sillabe 2 (Stella, 2013) e Reading Trainer 2 (Tressoldi, 2013) con impostazione dell’unità di lettura su sillaba.
Sillabe 2 propone la lettura veloce di sillabe e morfemi calibrati per difficoltà crescenti in modalità veloce (autoregolata per tempi di presentazione e di elaborazione dello stimolo), con tre modalità di presentazione:
- a stimolo, in cui è presente solo la sillaba/morfema da leggere
- a stimolo mascherato, in cui lo stimolo è preceduto e seguito da X
- con riquadro mobile di lettura, in cui l’unità da leggere è evidenziata da un riquadro che di volta in volta si sposta da sinistra verso destra
La presenza di auto-adattività determina un avanzamento automatico su 116 livelli che riguarda sia la velocità di lettura sia la difficoltà crescente in relazione al numero di lettere presentate e alla frequenza di associazione delle lettere fra di loro.
Oltre ad una taratura iniziale per stabilire il livello di partenza, è presente un pre-training per bambini per cui è consigliabile una fase di riconoscimento delle sillabe prima della denominazione.
Reading Trainer 2 con impostazione dell’unità di lettura su sillaba propone la lettura di sillabe all’interno di brani, con le tipologie di presentazione precedentemente illustrate.
Lasciamo finalmente la parola agli autori dell’articolo “Dislessia: trattamento lessicale o sublessicale?” Alessandra Luci, Giacomo Stella e Pierluigi Zoccolotti: clicca qui per leggere l’abstract ed accedere alla possibilità di scaricare l’articolo completo.