Il testo Dal campo analitico al campo archetipico si inserisce nel solco dell’integrazione tra punti di vista differenti e propone una riflessione condivisa proprio attorno a uno dei più interessanti trait d’union tra le psicoterapie.
Se si osserva la storia della psicologia è difficile non notare momenti di conflitto e divergenza di vedute. Ne sono esempi le storiche scissioni tra quelli che, a torto o a ragione, vengono considerati i padri della moderna psicologia. Per fortuna, spesso questi conflitti hanno permesso di ampliare la nostra gamma di conoscenze circa il funzionamento della psiche umana, tracciando strade sempre nuove anche se talvolta lontane, almeno in apparenza.
Perché spesso accade che, osservando più da vicino il diverso da sé, si scopre che le assonanze sono più forti delle differenze.
Tra i punti di contatto tra le diverse scuole di psicoterapia, uno è sicuramente l’importanza data alla relazione terapeutica. Si pensi, ad esempio, che l’alleanza di lavoro è considerato uno dei migliori indici predittivi del trattamento (Gabbard, 2015). È indubbio, inoltre, che l’intervento psicoterapico si articola sempre all’interno di una relazione, per poi tararsi maggiormente sugli automatismi del pensiero, sul conflitto, sul tempo passato o presente, sulle modalità comunicative e interattive, sulle relazioni familiari e quant’altro, a seconda dell’orientamento e della visione del terapeuta.
Il testo Dal campo analitico al campo archetipico. Dialoghi e trasformazioni nei luoghi di ricerca della cura, si inserisce nel solco dell’integrazione tra punti di vista differenti e propone una riflessione condivisa proprio attorno a uno dei più interessanti trait d’union tra le psicoterapie.
Nel volume edito da Liguori, il campo, inteso come lo spazio relazionale tra terapeuta e paziente, è al centro di un percorso che permette al lettore di conoscere più da vicino i capisaldi della prospettiva junghiana, per scoprire le numerose consonanze con le idee di studiosi afferenti ad altri ambiti della cura psicologica.
Nel testo, temi di derivazione junghiana come archetipo, inconscio collettivo, funzione trascendente, vengono messi in parallelo con le intuizioni di altri profondi conoscitori della psiche, da Bion, a Merlau-Ponty, a Lacan, accostandosi a concetti come funzione alfa, protomentale, significante. Non mancano, poi, riferimenti ad autori più vicini alla prospettiva sistemica, sebbene si intravedano più da lontano.
Scarpelli e Testa, pur costeggiando un’ottica analitica e psicodinamica, hanno curato questa collettanea con l’ambizioso proposito di esplorare le convergenze tra prospettive diverse, entro un dialogo stimolante ed utile tanto al lettore appassionato che voglia approfondire alcuni aspetti centrali della psicoterapia e dell’analisi, quanto agli addetti ai lavori interessati alla loro applicazione clinica e all’esplorazione di nuove linee di ricerca.