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La gelosia su Facebook e la violenza da parte del partner

Nel 2018, Daspe e colleghi hanno condotto uno studio con l’obiettivo di esplorare la relazione tra gelosia su Facebook e violenza da parte del partner

Di Carlotta D`Acquarone

Pubblicato il 12 Mag. 2022

Sebbene Facebook e i social network in generale possono facilitare l’incontro con un partner e il mantenimento di una relazione a distanza, è possibile anche che si creino tra i partner alcuni conflitti legati all’infedeltà sui social, alla gelosia e all’estremo controllo

 

Social network e gelosia

I siti di social network (SNS) hanno modificato profondamente il modo in cui comunichiamo e interagiamo con gli altri, sia nelle relazioni amicali che in quelle romantiche. Facebook, per esempio, è utilizzato dal 71% di giovani di età compresa tra i 13 e i 17 anni e dall’88% di età dai 18 ai 29 anni. Per tale ragione la ricerca scientifica ha recentemente approfondito come le relazioni romantiche possono essere influenzate dal crescente utilizzo dei social (Lenhart, 2015). I primi risultati indicano che l’uso di Facebook può portare a facilitare l’inizio e lo sviluppo di una relazione e ad un mantenimento più semplice della relazione a distanza. Gli effetti però non sono sempre positivi, è possibile anche che si creino tra i partner alcuni conflitti legati all’infedeltà sui social, alla gelosia e all’estremo controllo: le informazioni sul partner accessibili su Facebook sono moltissime e ciascuna di queste può diventare un potenziale motivo di gelosia. Post o foto di precedenti partner, l’aggiunta di amici attraenti e tanti altri comportamenti possono innescare sospetti ed essere possibili minacce per la relazione; le informazioni infatti non sono soltanto facilmente disponibili tramite i social network, ma spesso immagini e commenti possono essere mal interpretati se sono decontestualizzati (Fox, 2016).

Facebook e violenza da parte del partner

Diversi studi hanno infatti dimostrato che Facebook può suscitare gelosia e che quest’ultima è direttamente proporzionale al tempo trascorso sul social in quanto aumenta la probabilità che gli utenti siano esposti a contenuti che la scatenano (Muise et al., 2009). Utilizzando la manipolazione sperimentale dei parametri dei social network, come le impostazioni della privacy, l’uso di emoticon, e gli indizi non verbali (e.g. le immagini) vari contesti online hanno dimostrato di suscitare in modo diverso gelosia ed emozioni negative. Tra i vari modi in cui i social network possono potenzialmente complicare le relazioni romantiche, Facebook può contribuire alla perpetrazione della violenza da parte del partner (IPV); la gelosia può essere infatti seguita da sorveglianza elettronica che può degenerare in comportamenti più controllanti e coercitivi; inoltre è spesso identificata sia dagli uomini che dalle donne come una ragione per spiegare i comportamenti aggressivi verso un partner (Caldwell, 2014). Pochi studi si sono concentrati però sulla gelosia su Facebook e il suo potenziale ruolo nello spiegare alcuni risultati relazionali negativi associati all’uso dei social media; è necessario infatti specificare che la gelosia su Facebook è un costrutto correlato ma diverso dalla gelosia di tratto e da altri aspetti dell’esperienza generale della gelosia. Inoltre gli studi che hanno esplorato il legame tra gelosia e violenza da parte del partner hanno raccolto i dati di solo un membro della coppia, escludendo la possibilità che i comportamenti violenti di un partner possano essere scatenati anche come conseguenza dei sentimenti di gelosia dell’altro: considerare la gelosia di entrambi i membri può aiutare ad esaminare i contesti nella coppia che alimentano la violenza da parte del partner nelle giovani coppie.

Gelosia su Facebook e violenza da parte del partner: lo studio

Nel 2018, Daspe e colleghi hanno condotto due studi con l’obiettivo di esplorare il ruolo dell’uso di Facebook e della gelosia su Facebook nella perpetrazione di violenza da parte del partner offline tra gli adolescenti e i giovani adulti. Nel primo studio gli autori hanno esaminato il ruolo di mediazione della gelosia su Facebook nell’associazione tra l’uso di Facebook e la perpetrazione della violenza da parte del partner, ipotizzando un’associazione diretta e positiva tra l’uso di Facebook e violenza, mediata dalla gelosia di Facebook. Nel secondo studio hanno approfondito l’associazione tra gelosia di Facebook e violenza da parte del partner da una prospettiva diadica, utilizzando i dati di entrambi i partner romantici, ipotizzando che la gelosia di Facebook propria e del partner fosse positivamente associata alla perpetrazione della violenza da parte del partner e che la gelosia di Facebook di entrambi i partner interagisse per prevedere la perpetrazione della violenza da parte del partner. Nello specifico si aspettavano che l’associazione tra la propria gelosia su Facebook e la violenza da parte del partner fosse più forte quando il partner mostrava alti livelli di gelosia su Facebook. Nel primo studio 1508 partecipanti hanno quindi completato un sondaggio online che comprendeva la Facebook Jealousy Scale (Muise et al., 2009) e la Revised Conflict Tactics Scale (CTS2; Straus et al., 1996) per valutare l’uso di Facebook, la gelosia su Facebook e la perpetrazione di violenza da parte del partner . Nel secondo studio si è utilizzata una prospettiva diadica per indagare il contributo congiunto della gelosia di Facebook di entrambi i partner alla perpetrazione della violenza da parte del partner in un campione di 92 giovani (46 coppie). I risultati mostrano che la gelosia di Facebook è un fattore fondamentale che può perpetrare la violenza da parte del partner: nel primo studio tale gelosia è risultata essere un mediatore significativo della relazione tra l’uso di Facebook e violenza. Nel secondo studio i risultati indicano invece un’interazione significativa tra la gelosia su Facebook propria e del partner. Nello specifico la propria gelosia su Facebook era associata alla perpetrazione della violenza da parte del partner solo ad alti livelli di gelosia del partner su Facebook. Infine le associazioni tra uso di Facebook, gelosia su Facebook e violenza da parte del partner sono risultate essere simili sia per gli uomini che per le donne. Tali risultati suggeriscono quindi che i comportamenti online hanno implicazioni significative per i conflitti offline e l’aggressione nelle relazioni intime; In aggiunta, nella ricerca sulla violenza da parte del partner bisognerebbe considerare anche i fattori di rischio online tra cui la gelosia legata a Facebook. È necessario infine affrontare gli esiti relazionali negativi che possono derivare dall’eccessivo utilizzo dei social network, sensibilizzare i giovani sui modi in cui i social possono modellare alcuni atteggiamenti e comportamenti nelle loro relazioni e promuovere relazioni sane ed egualitarie dei giovani (Daspe et al., 2018).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Caldwell, J. E., Swan, S. C., & Allen, C. T. (2014). Why I Hit Him: Women’s Reasons for Intimate Partner Violence Tami P. Sullivan, and David L. Snow. In Female Offenders of Intimate Partner Violence (pp. 132-157). Routledge.
  • Daspe, M. È., Vaillancourt-Morel, M. P., Lussier, Y., & Sabourin, S. (2018). Facebook use, Facebook jealousy, and intimate partner violence perpetration. Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 21(9), 549-555.
  • Fox, J. (2016). The dark side of social networking sites in romantic relationships. The psychology of social networking: Communication, presence, identity, and relationships in online communities. Versita, 3.
  • Lenhart, A. (2015). Pew Research Center. Teen, social media and technology overview 2015. 2015. URL: http://www. pewinternet. org/files/2015/04/PI_TeensandTech_Update2015_040915. pdf [accessed 2018-09-27][WebCite Cache].
  • Muise, A., Christofides, E., & Desmarais, S. (2009). More information than you ever wanted: Does Facebook bring out the green-eyed monster of jealousy?. CyberPsychology & behavior, 12(4), 441-444.
  • Straus, M. A., Hamby, S. L., Boney-McCoy, S. U. E., & Sugarman, D. B. (1996). The revised conflict tactics scales (CTS2) development and preliminary psychometric data. Journal of family issues, 17(3), 283-316.
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