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La guerra in Ucraina e l’intervento delle società europee di terapia cognitivo-comportamentale

L'Associazione Europea per le Terapie Comportamentali e Cognitive protesta contro la violazione del diritto internazionale prodotta dell'invasione ingiustificata dell'Ucraina, nazione sovrana, da parte delle truppe russe

Di Lorenzo Caffi

Pubblicato il 15 Mar. 2022

La guerra scoppiata ormai da alcune settimane in Ucraina ha coinvolto ovviamente anche il mondo psicologico e le diverse società nazionali afferenti all’EABCT (European Association for Behavioural and Cognitive Therapies) sono state coinvolte in modi diversi. 

 

L’EABCT stessa ha prodotto un comunicato pubblicato sulla sua pagina web, di forte condanna all’azione militare. Si può leggere sul sito dell’associazione un comunicato che inizia così:

L’Associazione Europea per le Terapie Comportamentali e Cognitive protesta contro la violazione del diritto internazionale prodotta dell’invasione ingiustificata dell’Ucraina, nazione sovrana, da parte delle truppe russe. Come professionisti della salute mentale sappiamo dell’impatto della guerra sulla salute mentale e sul benessere degli individui e della società nel presente e per le generazioni a venire. Tutto ciò dovrebbe essere impedito attraverso la cessazione delle ostilità e dal ripristino della pace”.

Tra le società nazionali, la più coinvolta è ovviamente la società ucraina, Ukrainian Association of Cognitive and Behavioural Therapy (UACBT). La sua presidente, Valentyna Parobii, in fuga dalla nazione, ha diffuso un video il 27 febbraio scorso, su 5 punti chiave a proposito della guerra in Ucraina. Può essere visto qui:

Tra le pagine social dell’UACBT, è ben aggiornata la pagina Facebook, che riporta diverse iniziative, anche online prodotte in questi giorni.

Anche le associazioni nazionali russe fanno parte dell’EABCT. Ve ne sono due e una di queste, l’ACBP (Association for Cognitive and Behavioral Psychotherapy) segnala la contrarietà all’intervento armato attraverso il suo gruppo Facebook in un comunicato del presidente Dmitrii Kovpak. È in lingua russa, ma il traduttore automatico del social network ne permette una comprensione ragionevole.

La European Society for Traumatic Stress Studies (ESTSS) ha fornito raccomandazioni su cosa possono fare i professionisti della salute mentale per in supporto all’Ucraina, che sono reperibili a questo link.

Inoltre la società polacca, molto coinvolta nell’assistenza ai profughi provenienti dall’Ucraina, è particolarmente attiva e sta lavorando in modi diversi l’assistenza a chi fugge dal conflitto: attraverso la traduzione di materiali di supporto psicologico per i profughi e sta raccogliendo disponibilità di terapeuti volontari per l’assistenza i profughi. È possibile aderire compilando questo modulo online.

Magari il nostro contributo non sarà necessario, ma per chi volesse mettersi a disposizione, avendo le competenze necessarie e la conoscenza linguistica, può essere un buon modo per rendersi utili in questi momenti così difficili.

 

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