In molti hanno cercato di dare una spiegazione all’effetto Flynn inverso, cioè la riduzione del QI nella popolazione; numerose sono state le ipotesi proposte e diversi studi scientifici se ne sono occupati.
L’effetto Flynn e l’effetto Flynn inverso
Il quoziente intellettivo (QI) è un numero che esprime il rapporto tra il livello intellettivo di una persona, misurato attraverso appositi test, e quello della media dei soggetti appartenenti alla sua stessa condizione socio-culturale e fascia di età. Il QI viene considerato come una misura dell’intelligenza o dello sviluppo cognitivo di un individuo .
Dal 1938 fino a circa il 1985, in tutto il mondo industrializzato, il QI della popolazione è stato in crescita (Flynn J. 1987). Il primo ad osservare questo fatto fu James Robet Flynn ed il fenomeno prese allora il nome di effetto Flynn. A partire dai primi anni duemila si è cominciata a rilevare una tendenza inversa, il quoziente intellettivo, con il passare degli anni, anziché aumentare nella popolazione, diminuisce. A questo avvenimento è stato dato il nome di effetto Flynn inverso (Teasdale T., Owen D. 2005).
In molti hanno cercato di dare una spiegazione delle cause di questo fatto, numerose sono state le ipotesi proposte e diversi studi scientifici si sono occupati dell’effetto Flynn inverso.
Le cause dell’effetto Flynn inverso
Nel 2004 in Norvegia fu pubblicato uno studio dal titolo The end of the Flynn effect?: A study of secular trends in mean intelligence test scores of Norwegian conscripts during half a century, che dimostrava il peggioramento del QI, nella popolazione norvegese, a partire dalla metà degli anni novanta (Sundet JM., Barlug D., Torjussen TM. 2004).
In Danimarca nel 2005 fu pubblicata la ricerca A long-term rise and recent decline in intelligence test performance: The Flynn Effect in reverse. Gli autori riferiscono un calo del QI della popolazione danese a partire dalla fine degli anni novanta. Ipotizzano che un fattore alla base di questo fenomeno possa essere un calo del numero dei ragazzi, tra i 16 ed i 18 anni, che accedono a programmi scolastici di livello avanzato (Teasdale T., Owen D. 2005).
Nel 2008 è stato pubblicato lo studio The decline of the world’s IQ secondo il quale il calo del QI nella popolazione è collegato a cause disgenetiche. Gli autori si rifanno a studi precedenti, condotti in quattro paesi economicamente sviluppati. In base alla analisi dei dati ritengono probabile che l’effetto Flynn inverso si diffonderà nei paesi in via di sviluppo e tutto il mondo entrerà in un periodo di declino dell’intelligenza genotipica e fenotipica (Lynn R., Harvey J. 2008).
Nel 2009 Flynn realizzò la ricerca Requiem for nutrition as the cause of IQ gains: Raven’s gains in Britain 1938–2008 confermando il calo di QI nella popolazione britannica a partire dagli 2000. Secondo Flynn il calo del QI non è stato influenzato dall’alimentazione.
L’effetto Flynn inverso e i fattori ambientali
Nel 2018 Bratsberg B. e Roberger O. hanno pubblicato la ricerca Flynn effect and its reversal are both environmentally caused. Secondo i due autori del Ragnar Frisch Centre for Economic Research dell’Università di Oslo, le cause dell’effetto Flynn inverso sono da ricercare principalmente nei fattori ambientali. I ricercatori, infatti, hanno condotto un’analisi dei dati riguardanti i trend familiari e dall’osservazione dei dati non sono emersi fattori consistenti, all’interno delle famiglie, collegabili alla diminuzione del QI. Per questo è possibile escludere che il calo del quoziente intellettivo possa essere dovuto al numero di componenti del nucleo familiare, al tipo di educazione familiare ed all’aumento dell’immigrazione. Bratsberg e Roberger ritengono che l’effetto Flynn inverso sia collegato alla formazione scolastica, all’utilizzo eccessivo di videogiochi ed internet ed alla diminuzione del tempo dedicato alla lettura.