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“Volersi bene e volersi male”: la sessualità secondo la psicopatia e il BDP

I comportamenti sessuali atipici sono stati correlati a disturbi come il disturbo borderline di personalità e la psicopatia, ma quali sono le specificità?

Di Tatiana Pasino

Pubblicato il 10 Nov. 2021

Aggiornato il 12 Nov. 2021 12:16

Khan e colleghi (2017) hanno svolto il primo studio per considerare gli effetti indipendenti dei tratti psicopatici rispetto ai tratti del disturbo borderline di personalità sulla sessualità.

 

Nel campo della sessualità, numerosi studi dimostrano come uomini e donne possano attuare comportamenti coercitivi, come approfittarsi del proprio partner con pressioni verbali e forza fisica (Koss e Oros, 1982), e strategie di adescamento o di seduzione attraverso comportamenti utili ad attrarre una persona che già vive una relazione affettiva, a breve o a lungo termine (Schmitt e Buss, 2001).

Psicopatia e sessualità

La psicopatia è definita da comportamenti egocentrici, impulsivi ed egoistici a causa della mancanza o della scarsa empatia provata dal soggetto in questione (Hare, 1996). Secondo la Hare Psychopathy Checklist Revised (PCL-R; Hare, 2003), due fattori in particolare contraddistinguono la psicopatia: il primo si focalizza sugli aspetti affettivi e interpersonali dei soggetti psicopatici, spesso correlati a condotte immorali, manipolative o ingannevoli (Khan et al., 2017). Il secondo si focalizza sulla devianza sociale ed evidenzia come i soggetti psicopatici siano maggiormente impulsivi e tendano alla ricerca di sensazioni nuove (Khan et al., 2017). La psicopatia primaria e secondaria (Karpman, 1941) sono misurate attraverso indicatori che riflettono le differenti traiettorie di sviluppo degli individui psicopatici (Khan, 2017). Fulton, Marcus e Payne (2010) sottolineano come i comportamenti associati a tali fattori vengono definiti tratti impulsivi-antisociali. La psicopatia è associata a molestie sessuali (Zeigler-Hill et al., 2016), aggressioni sessuali (Kosson, Kelly e White, 1997), coercizione sessuale (Harris et al., 2007) e atteggiamenti tendenti alla funzione di un comportamento sessualmente predatorio (O’Connell & Marcus, 2016).

Disturbo borderline di personalità e sessualità

I comportamenti sessuali atipici sono stati correlati a disturbi che vengono spesso diagnosticati più frequentemente nelle donne, come il disturbo borderline di personalità (BPD; Lieb et al., 2004). Il BPD è associato a maggiori livelli di assertività, stima e preoccupazione nella sfera sessuale (Hurlbert, Apt e White, 1992), con tratti tendenti alla preferenza di intraprendere nuove relazioni piuttosto che protrarre nel tempo quelle familiari (Cheavens, Lazarus e Herr, 2014). A causa della paura dell’abbandono, i soggetti con BDP tendono ad alternare tra l’idealizzazione e la svalutazione del partner, comportamento che porta alla coercizione per ridurre il disagio e il senso di minaccia che questa paura genera (Khan et al., 2017). Per contrastare il loro stile interpersonale, i comportamenti sessuali adottati da soggetti con tale disturbo possono essere motivati da impulsi sessuali e/o dalla necessità di raggiungere una sicurezza emotiva (Agrawal et al., 2004).

Psicopatia, disturbo borderline di personalità e sessualità

La psicopatia e il BDP sono associati alla promiscuità sessuale (Kastner & Sellbom, 2012). Dato che l’impulsività e l’evitamento del rifiuto sono correlati rispettivamente alla psicopatia secondaria e al disturbo borderline di personalità, Khan e colleghi (2017) hanno svolto il primo studio per considerare gli effetti indipendenti dei tratti psicopatici rispetto ai tratti del disturbo borderline di personalità sui comportamenti sessuali. Lo studio è stato svolto su un campione non clinico, composto da studenti universitari di sesso misto (N =187). Nonostante ciò, data la presenza di una differenziazione sessuale tra psicopatia e BPD, i ricercatori hanno ipotizzato che tutti i comportamenti sessuali esaminati mostrano una moderazione sulla sessualità in termini di tratti relativi a ciascuna di queste condizioni (Khan et al., 2016).

Sono stati utilizzati differenti strumenti per misurare i livelli di psicopatia (LSRP; Levenson et al., 1995; PCL-R; Hare, 2003), i tratti borderline (PDQ-4; Hyler, 1994), la coercizione sessuale (PSP scale; Struckman-Johnson et al., 2003), l’adescamento (ARAS, Schmitt & Buss, 2001), l’esclusività relazionale (SSDSQ; Schmitt & Buss, 2000) e la coercizione sessuale.

I risultati ottenuti mostrano tratti della psicopatia primaria correlati alla coercizione sessuale, all’adescamento, alla mancanza di esclusività relazionale e riflettono l’uso strumentale degli altri per soddisfare desideri personali (Khan, 2017). Questi comportamenti sessuali possono essere spiegati dalla ricerca di brivido sessuale e dall’impulsività, nonché dalla lotta per l’intimità della relazione a causa della paura dell’abbandono nel caso del disturbo borderline di personalità (Khan, 2017). Per quanto concerne il genere femminile, le relazioni esclusive sono identificate tra tratti di psicopatia primaria e uso di tattiche coercitive sessuali non violente, sono presenti termini di esclusività relazionale ridotti e maggiore probabilità di adescamento del compagno. Nel genere maschile invece, è stato osservato come i tratti del disturbo borderline di personalità hanno mostrato una relazione indipendente con una maggiore probabilità di coercizione sessuale e con la perdita di almeno un partner a causa dell’adescamento.

 

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