La personalità è un argomento che affascina sempre la ricerca umanistica e psicologica, che siano gli sviluppi di essa attraverso le esperienze, gli elementi ambientali e gli elementi sociali. Questo articolo affronta le modifiche della personalità via sindromi mentali e squilibri neurochimici.
La personalità è un argomento che affascina da sempre la ricerca e la letteratura sulla psiche. Di fatto, l’analisi dei vari fattori che influenzano e caratterizzano la personalità umana ha permesso lo sviluppo di strumenti diagnostico-analitici come il questionario Big Five (Soldz, Vaillant, 1999) e il questionario Myers-Briggs (Furnham, 1990) e ha ispirato ricerche come l’influenza genetica sullo sviluppo della personalità di Samuel Barondes (2016).
Fra i fattori principalmente considerati come principali influenze sullo sviluppo e sul cambiamento della personalità umana rientrano l’educazione, la qualità della vita e delle relazioni con la famiglia nella fase dello sviluppo (Amianto, 2013), le relazioni e le situazioni vissute in adolescenza (Galambos, Costigan, 2013), i fattori ambientali (Brooks et al, 2001), i fattori sociali (Buss, 1996), l’uso di droghe e medicinali (Bouso, 2015) e cambiamenti comportamentali conseguenti alla psicoterapia (Jarrett, 2017).
Un fattore importante che influenza o può portare il cambiamento, momentaneo o permanente, della personalità è lo squilibrio neurologico e/o biochimico: come indica la ricerca neurologica e psichiatrica, dietro a comportamenti considerati parte integrante del carattere e della persona potrebbe esserci in realtà una causa biochimica (Friedman, 2006).
I cambiamenti della personalità nelle malattie psichiatriche
Un primo esempio sono i cambiamenti della personalità dovute a malattie neuropsichiatriche: i malesseri mentali, dovuti a fattori ambientali o causati da traumi di vita, possono influenzare elementi della personalità, che possono essere presi come parte del carattere da chi ignora la situazione della persona affetta. Esempi emblematici di questa situazione sono quelli di trasgressioni e di ribellione di chi soffre di disturbo bipolare (Nelson, 2021) o le dimostrazioni di attitudini creative e di grande fantasia e introspezione letteraria delle persone affette da epilessia dei lobi temporali (Cartwright et al., 2004).
I cambiamenti della personaltità a causa di esperienze traumatiche
Un ulteriore esempio sono le personalità modificate da traumi psicofisici. Impatti continui e persistenti nel tempo ed altre situazioni dannose, come le commozioni cerebrali e la deprivazione del sonno, possono non solo causare danni semipermanenti come perdita della memoria (Ford, Giovanello, Guskiewicz, 2013; Chee, Chuah, 2008), ma possono peggiorare in maniera considerevole elementi caratteriali negativi come l’aggressività e la stabilità umorale.
Casi rilevanti sono l’irascibilità e la violenza di chi soffre di encefalopatia traumatica cronica (Golden, Zusman, 2019) e i cambi di umore incostanti di chi ha una grande insufficienza di sonno duratura (Wiseman, 2019).
Conclusioni
Sebbene l’analisi di questi fattori possa aiutare a distanziare gli elementi caratteriali dalle conseguenze delle situazioni mentali, l’eccessivo analizzare i lati della personalità con uno sguardo troppo medico ha attirato le critiche di nomi autorevoli della ricerca, come lo scomparso Oliver Sacks (1995).