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Congresso SITCC 2021 Bologna: la prima giornata

Prima giornata del congresso della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, SITCC 2021 Bologna

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 18 Set. 2021

Si è tenuto a Bologna e in modalità online, dal 16 al 19 Settembre, il XX Congresso Nazionale SITCC (Società Italiana Terapia Cognitivo Comportamentale). Pubblichiamo per i nostri lettori il report della prima  giornata. 

 

La prima giornata del congresso della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva ne ha confermato le qualità peculiari: l’interesse per gli aspetti interpersonali, evolutivi ed evoluzionistici. La rievocazione iniziale in plenaria del percorso dei due padri fondatori, Vittorio Guidano e Gianni Liotti, conferma questo interesse.

Le presentazioni, rispettivamente di Georgianna Gardner e Benedetto Farina, ne mostrano somiglianze e differenze dei percorsi, con una maggiore attenzione per il Sé e la narrazione in Guidano e per l’aspetto evoluzionista in Liotti ma anche confermando il forte interesse per gli aspetti interpersonali.

La plenaria successiva con Peter Fonagy prosegue questa direzione. Fonagy declina il suo modello in termini significativamente evoluzionistici e mostrando così un’elevata convergenza con le riflessioni più teoriche di Liotti. Anche la presentazione finale di Patricia Crittenden non cambia direzione, sebbene finalmente con maggiore capacità di parlare degli aspetti clinici oltre che dei modelli teorici. Vero è che, almeno in platea, la Crittenden è stata anche criticata per una possibile eccessiva semplicità del suo modello. Probabilmente è il prezzo che paga per la sua maggiore applicabilità clinica.

Infine, segnalo il faccia a faccia che ho sostenuto personalmente con Giovanni Fassone sul confronto tra modelli protocollati e personalizzati (tailored). Naturalmente in questi confronti si tende, anche correttamente, a cercare dei punti di contatto, andando oltre i momenti di incomprensione che dipendono anche dai limiti della terminologia e del linguaggio. È chiaro che in ogni trattamento personalizzato ci deve essere un aspetto tecnico replicabile così come in ogni protocollo formalizzato ci deve essere la capacità clinica di adattarsi al paziente. Tuttavia, al di là di queste convergenze pratiche, occorre anche tenere presenti le diverse sensibilità, con una maggiore attenzione da una parte per gli aspetti non replicabili e personalizzati e dall’altra per le componenti invece controllabili e formalizzate.

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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