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L’ultimo abbraccio. Cosa dicono di noi le emozioni degli animali (2020) di Frans de Waal – Recensione

Nel libro L'ultimo abbraccio vengono messe in luce le dinamiche legate alle emozioni di alcuni animali facendoci comprendere la natura a cui apparteniamo

Di Mariapia Ghedina

Pubblicato il 19 Lug. 2021

Secondo l’autore del volume L’ultimo abbraccio dovremmo imparare a porre maggiore attenzione alla sfera emotiva, che non riguarda soltanto noi su questo pianeta, ma anche i nostri compagni di viaggio.

 

Chiunque dichiari di sapere che cosa provano gli animali non ha la scienza dalla sua parte.” È con questa premessa che l’autore racconta di numerosi studi sugli scimpanzé che mettono in luce aspetti incredibili su questa specie così diversa da noi, ma nel contempo simile.

L’indagine delle emozioni resta un campo considerato da sempre molto complesso, in quanto è spesso insondabile. In questo libro vengono però messe in luce le dinamiche connesse alle emozioni di alcuni animali facendoci comprendere una natura a cui apparteniamo anche noi. L’ultimo abbraccio è stato il modo in cui si sono salutati una femmina anziana di scimpanzé e un vecchio professore proprio pochi giorni prima che lei morisse. Viene descritto un abbraccio familiare e davvero commovente.

L’antica specie da cui è derivata la nostra, ossia l’antropomorfa, non esiste più da molto tempo; si aggirava sulla Terra circa sei milioni di anni fa e i suoi discendenti subirono vari cambiamenti, per poi estinguersi uno dopo l’altro. Rimasero però tre specie ad oggi sopravvissute: scimpanzé, bonobo e la nostra. Si tratta di ominidi con storie ugualmente lunghe alle spalle, motivo per cui si sono “evoluti” nella stessa maniera. Osservando un’antropomorfa, possiamo quindi vedere una storia condivisa che è tanto nostra quanto della scimmia che ci sta guardando. Se le scimmie antropomorfe sono come macchine del tempo per noi, anche noi lo siamo per loro. Noi siamo animali e la nostra specie non può essere considerata come molto differente dagli altri mammiferi per quanto riguarda le emozioni, infatti sarebbe difficile identificare emozioni che riguardano esclusivamente noi. Secondo l’autore dovremmo imparare a porre maggiore attenzione alla sfera emotiva che non riguarda soltanto noi su questo pianeta, ma anche i nostri compagni di viaggio.

Se domandiamo alle persone se gli animali hanno emozioni, risponderebbero in modo affermativo, sono infatti consapevoli del fatto che i loro animali domestici provano ogni sorta di emozione e, per estensione, ritengono sia lo stesso anche per gli altri animali. Ma se poniamo la stessa domanda ai docenti universitari, in molti si chiederanno che cosa ci riferiamo con esattezza. Potrebbero anche chiedere come definiamo le emozioni.

La paura che prova un pesce è la stessa che prova un cavallo?” Questa è una delle tante domande che de Waal ci sprona a porci per ragionare fuori dai nostri schemi da umani. Ad esempio, potremmo pensare che l’autocontrollo riguardi solo noi. Considerare spesso gli animali come creature istintive, prive dei freni inibitori che solo noi siamo capaci di applicare. Secondo alcuni filosofi, infatti, a contraddistinguere la nostra specie sarebbe proprio la capacità di controllare e sopprimere gli impulsi. L’autore spiega che seguire ciecamente le proprie emozioni risulterebbe tutt’altro che adattativo per qualsiasi specie animale. Sarebbe qualcosa di paragonabile a una mina vagante? Se un gatto agisse sempre d’impulso rincorrendo la preda anziché facendo l’agguato, i suoi tentativi non andrebbero quasi mai a buon fine.

Agire in modo impulsivo non ha senso in termini di sopravvivenza, motivo per cui un animale che cede a qualsiasi impulso si troverà sempre in situazioni pericolose. L’autore approfondisce il tema sui rituali di accoppiamento degli scimpanzé in cui emerge proprio un evidente autocontrollo dei maschi in cui vengono rigidamente rispettati gerarchia e turni. Se un giovane scimpanzé maschio vuole accoppiarsi con una femmina, si avvicina girandole intorno e sperando di avere un’occasione, ma se il maschio alfa lo guarda, il giovane scappa via consapevole del fatto che non potrà farcela. Nel testo vengono riportati altri vari esempi sulla gestione degli impulsi nel mondo animale: gli gnu, durante la migrazione nel Maasai, esitano a lungo prima di entrare nel fiume da attraversare. Le giovani scimmie attendono che la madre del loro compagno di giochi si allontani per cominciare a lottare tra loro. Un gatto domestico ruba il cibo dal tavolo solamente quando la persona è impegnata a fare altro.

Gli animali in realtà sono capaci di valutare le conseguenze del proprio comportamento, motivo per cui esitano spesso, come fanno gli scoiattoli quando attraversano la strada.

È così che l’autore, trasmettendo una grande passione per i suoi studi, approfondisce i vissuti emotivi degli animali più simili a noi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • De Waal F. (2020). L’ultimo abbraccio. Cosa dicono di noi le emozioni degli animali. Raffaello Cortina Editore.
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